Abbozzai un sorriso amaro. Così era quella l'espressione che avevo da quando avevo incontrato Sara piangere nel parco? Provai a deviare il discorso facendo del sarcasmo: -Quelli non arrivano il venticinque?-

-Per quello chiedevo...che ti è successo?- chiese lei, questa volta con una nota di preoccupazione nella voce.

-Niente...- mormorai tornando a fissare le tende.

Neanche questa parola racchiudeva bene quello che era successo. Le lacrime di quella ragazzina mi avevano messo decisamente alla prova e le sue parole si erano conficcate a fuoco sotto la mia pelle.

"Il mio mondo non gira attorno a te"

Sospirai frustrato, perchè quello era un problema, un dannato problema, perché Sara era stata al centro dei miei pensieri da quando l'avevo intrappolata tra quegli armadietti. Sembrava diventare il mio baricentro, la mia gravità ed il mio sole tutto insieme. Peccato che il mio ideale di stella celeste non passasse le sue domeniche mattine scossa dal pianto in mezzo al parco. Mi passai una mano tra i capelli pensieroso: che cosa poteva esserle successo? Perchè erano giorni che non si presentava più in reparto? Chi era il ragazzo che l'aveva chiamata? Come avrei potuto impedire a quelle lacrime sacrileghe di scorrerle sul viso?

-Niente.- ripetei con più convinzione, sperando che Maria lasciasse correre e chiesi tentando di cambiare discorso: -Spero comincino tra poco, Simone canta o suona?-

-Non l'ho capito, sono settimane che fa entrambe le cose a casa e ringrazio Amplifon che il mio apparecchio si possa spegnere.- scherzò lei lamentandosi, tentando di nascondere quanto fosse emozionata di vedere il nipote sul palco. E poi fingendo non curanza aggiunse: - A proposito di ragazze, Simone è innamorato.-

Io sorrisi: - Me l'ha detto.-

-Eh sì, Miss Lentiggine...mi sta facendo lavorare parecchio con tutti quei biscotti...- borbottò lei fintamente infastidita da quelle faccende.

Simone era decisamente un ragazzino particolare, ancora ero sconvolto dalla telefonata in cui ammetteva i suoi sentimenti ed ero curioso di sapere se fosse ricambiato:- Sono amici? -

Le rughe della nonna si distesero in un sorriso: -Diciamo di sì, è un tipetto tutto pepe, lo fa dannare perchè non gli lascia mai l'ultima parola...-

-Le ragazzine "tutto pepe" sono le più terribili, dovrei avvisarlo.- feci sarcastico non riuscendo a fare a meno di pensare all'ultima ragazzina che avevo conosciuto.

-Non lo so...- rise lei divertita, estraendo dalla sua enorme borsa un pacchetto di fazzoletti intonso, come consapevole che si sarebbe commossa non appena fosse iniziata la recita. E continuò ad incalzare:- Non credo che, uno che non sa riconoscere una cotta da un'allergia, possa dare consigli di cuore al mio nipotino.-

-Che avrei dovuto dirgli?- ribattei fingendomi offeso, voltandomi per scrutare il suo sguardo nocciola che mi sbeffeggiava.

-Non lo so...sondare se quando la vedeva gli batteva forte il cuore?- fece lei come se fosse una cosa banale.

Avrei voluto ricordarle che conoscevo almeno altre trecento cause che potevano far battere forte il cuore e che non facevano capo ad un innamoramento, ma lei mi interruppe ancora incalzante: -Chiedergli se lei ride alle sue battute...?-

Mi chiesi questo cosa potesse significare, se una persona era divertente e faceva battute intelligenti era ovvio che si ridesse insieme no?  Che cosa voleva dimostrare la vecchia?

- ...O se lui ride quando ride lei?-

Questa poi che domanda era? C'erano un sacco di motivi per cui si poteva ridere insieme senza che si fosse innamorati, quante volte mi era capitato in reparto? Per qualche aneddoto buffo o per l'ennesimo nome di procedura sbagliata che pronunciava qualche paziente. Chi non si sarebbe divertito di fronte al signore della duecentosei che annunciava: "Non posso mangiare dolci, perchè ho l'abete alto". Perfino con Sara avevamo riso per ore in sala medici al solo ricordo.

-...Se gli dava fastidio vederla piangere?-

E questo che voleva dire? Il mio pensiero corse subito a quella mattina al parco. A me aveva dato terribilmente fastidio vederla piangere, vederla distrutta. Forse solo la mia impotenza aveva sovrastato la tristezza che avevo provato nel vederla accasciata in lacrime tra quelle foglie. E di fronte a quell'elenco continuo, d' un tratto mi si insinuò un dubbio.

- E' rilevante questo?- chiesi a Maria un po' preoccupato.

-Beh se ami una persona, odi vederla piangere. Questo è l'ABC giovane.- spiegò lei con tranquillità.

"ABC"

In quel momento stirai il collo nervosamente, tentando inutilmente di calmare la tensione e la preoccupazione che sentivo salirmi lungo la schiena.

"A...B..."

Per quale dannato motivo io non sembravo neanche conoscere l'alfabeto quando si trattava della ragazza asciugamano? Perchè mi aveva così sconvolto vederla in lacrime? Forse stavo sottovalutando quell'ossessione, forse...forse poteva essere una sorta di cotta adolescenziale. D'altra parte perchè non avrebbe potuto esserlo? Sara era una bella ragazza, anzi era bellissima, era simpatica, sveglia, divertente e...

In quel momento una quindicina di bambini comparvero da dietro le tende del palco e presero a cantare gioiosamente canti natalizi.

"Gira, gira attorno all'albero! Canta, canta con il cuor"

"Gira, gira attorno..."

Loro giravano attorno all'albero, peccato però che il suo mondo non girasse attorno a me.

Loro giravano attorno all'albero, peccato però che il suo mondo non girasse attorno a me

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Ps. So che è passato tantissimo tempo e volevo dirvi che mi siete mancati un sacco! Spero con la primavera di riprendere a scrivere più assiduamente, impegni permettendo! Un abbraccio a tutti!

Ps 2. Siate clementi con questo capitolo dopo tanti mesi che non scrivo! A presto! XD

Primum non nocereWhere stories live. Discover now