43 - L'ABC

1.9K 148 22
                                    

"Il mio mondo non gira attorno a te"

"Il ...mio... mondo... non gira... attorno... a te"

"Il ... mio ... mond..."

-Dottor Ferrari!-

Una voce familiare mi costrinse a ritornare alla realtà: -Dottor Ferrari!-

Mi voltai e vidi un'anziana signora, fasciata in un insolito cappotto giallo, raggiungermi nell'ultima fila di sedie, di fronte al palchetto dell'oratorio.

-Ciao Maria!- la salutai sorridendo, prima di sottolineare nervosamente: - Lo sai che non mi piace essere chiamato così...-

-Giovane, devi darmi qualcosa da vantare con il vicinato.- fece la nonna di Simone, sedendosi accanto a me, con la sua enorme borsa blu sulle gambe.

Sorrisi a quel commento e, sperando di non farmi notare, feci scivolare una busta in quella specie di valigia che si portava sempre appresso.

- Mi credi così vecchia da essere completamente cieca?- chiese lei e, afferrando la busta nel tentativo di restituirmela, mormorò quasi imbarazzata: - Questo mese ci hai già aiutato abbastanza...-

-E' per le lezioni di nuoto e non intendo riprendermeli.- feci sottovoce, tentando di sembrare autoritario.

Gli occhi chiari della donna mi fissarono incerti giusto un momento da sotto degli spessi occhiali grigi e, poi, riponendo al sicuro la busta mi ringraziò: - Grazie per tutto quello che fai...e anche per oggi, non credevo saresti venuto...-

Felice che avesse accettato il mio aiuto, mi rilassai sulla sedia, perdendomi in piccole riflessioni. La mia presenza in quel tredici dicembre, aveva stupito anche me: era la prima volta che assistevo ad una recita di bambini. Nonostante tutto il lavoro che avevo da fare in ospedale, avevo preso l'intera giornata, anche se ripensando all'incontro di quella mattina al parco, non ero certo di aver compiuto la scelta più saggia.

- Me l'ha chiesto Simone.- spiegai con sincerità.

Era una motivazione più che semplice: quello che faceva piacere a lui, faceva piacere a me. Era strano pensare a quanto mi fossi legato in così poco tempo, nonostante avessi provato in tutti i modi a tenere le distanze, era strano vederlo affezionarsi a me giorno dopo giorno, vedere come riponeva in me la sua fiducia, vedere come io provavo a non deluderlo.

-Sì lo so che lui ci tiene particolarmente a te...- commentò serenamente Maria, come se fosse solo che felice dello strano legame che intercorreva tra me e suo nipote. Si portò gli occhiali più vicino agli occhi e commento distrattamente: -E' che ti ho visto più distratto ultimamente e pensavo che...-

-Pensavi?-la incalzai curioso.

-Pensavo che avessi una ragazza.- fece lei con un sorriso di chi la sa lunga stampato sul volto.

Il mio entusiasmo si spense di fronte alle sue parole, di fronte ai suoi sospetti e forse lei dovette interpretarlo come un'accusa perchè si affrettò ad aggiungere: - Sarebbe giusto che tu passassi il tuo tempo con lei in quel caso, invece che con una vecchia e suo nipote.-

-Pensavi male.- feci con freddezza, tornando a scrutare le tende blu del palco, sperando di vederle aprire il prima possibile.

-Dici? Non so cos'altro potrebbe spiegare la tua faccia...- continuò lei per nulla indispettita dal mio tono, forse ormai abituata ai miei cambi d'umore.

-Che cos'ha la mia faccia che non va?- chiesi confuso.

Il suo sorriso saccente non si fece attendere mentre mi spiegava: - Fino a quando non sono arrivata sembrava che ti fossero apparsi Santa Lucia, Babbo Natale e Gesù Bambino tutti insieme.-

Primum non nocereWhere stories live. Discover now