31 - Un bus affollato

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"Penso che dovresti ascoltarlo, anche se sappiamo entrambi che è un consiglio da pazzi"

Non era servito a nulla boccheggiare imbarazzata davanti a lui e fuggire con una scusa a casa, non era servita a niente la doccia fredda, a nulla la merenda e nemmeno la passeggiata sotto la neve per raggiungere i mercatini natalizi del centro. Il mio cervello era come bloccato su quelle parole e qualunque cosa facessi sentivo la sua voce rimbombarmi nelle orecchie ed un'unica domanda aleggiava nella mia mente: lo desiderava anche lui? Anche lui voleva che si ripetesse quell'attimo di sbandamento?

Mentre aspettavo l'autobus numero tre sotto la pensilina per tornare a casa, continuavo a riflettere su quella domanda.  Sembrava irreale ma la risposta non era facile, perchè in tutto quel tempo il Portapizza non era mai stato chiaro sulle sue intenzioni. Se da un lato era lampante che non gli ero del tutto indifferente, dall'altro le uniche cose di cui ero certa erano che non voleva relazioni sul posto di lavoro, che mi riteneva una ragazzina immatura e che nell'unico momento di sincerità tra di noi mi aveva sbattuto la porta in faccia.

Il suono del mio telefono mi riscosse da quei pensieri e riconoscendo il numero della mia coinquilina, ormai partita per le vacanze, non potei che sorridere mentre rispondevo.

-Ti pare che puoi dirmelo così?!-

-Ciao Eli, tutto bene? Come stanno i tuoi?- risposi frettolosamente sperando di deviare la sua imminente strigliata.

La voce squillante dal microfono non mi diede tregua: -Ti ha praticamente chiesto di invitarlo a casa e tu me lo scrivi per messaggio?!-

-Non esagerare, mi ha solo detto di ordinare una pizza...- mormorai divertita scorgendo in lontananza l'arrivo dell'autobus.

-Tesoro perchè è un Portapizza! Se fosse stato un pasticcere ti avrebbe detto di assaggiare il suo cannolo ed era uguale!-

-Eli!- scattai imbarazzata e nei secondi di silenzio che seguirono mormorai:- Comunque io non lo capisco...-

-In che senso?- chiese la mia amica.

-Che senso ha dirmi di ascoltare quel barista spagnolo se poi fa come se non fosse successo nulla, è così impassibile! Io non riesco a guardarlo senza pensare a quel dannato archivio e lui sembra totalmente indifferente alla cosa!- sbottai confusa, stringendomi nel cappotto.

-Magari riesce a nasconderlo bene...-

-E allora perchè non si fa avanti seriamente invece di dirmi di ordinare una pizza?- chiesi infreddolita.

- Perchè gli uomini d'oggi sono senza spina dorsal...- la voce divertita della mia coinquilina venne interrotta da una decisamente più mascolina che mi rimproverò dall'altro lato del telefono.

- Senti Sara non riesco a stare zitto di fronte a queste cazzate.- esordì quello che riconobbi come il fidanzato di Elisa: - Ci sono due motivi per cui un uomo non si fa avanti con una donna: il primo è che non gli interessa, il secondo è che teme un rifiuto. Visto che da quanto ho capito ti è saltato addosso già una volta escluderei il primo...-

In quel momento Eli tornò più vivace di prima al mio orecchio:- Lasciami il telefono! Comunque Ed ha ragione...magari neanche lui capisce cosa vuoi tu.-

-Io...io non voglio complicazioni! E' il mio Tutor! Però non riesco a togliermelo dalla testa...- piagnucolai corrugando la fronte con le dita, in cerca di una soluzione a quel piccolo problema.

-Sono sicura che le complicazioni non le vuole neanche lui... Hai detto che si è comportato in modo impeccabile dopo quel "attimo di sbandamento", quindi perchè dovrebbe fare diversamente se vi prendete un'ora?- ragionò dal telefono.

Primum non nocereWhere stories live. Discover now