14 - Borderline

2.2K 171 7
                                    

Avevamo lavorato fianco a fianco per tre pomeriggi di fila, riscrivendo e ricalcolando i dati raccolti e riuscimmo a finire la presentazione quel venerdì mattina.

-Così va bene...- dissi riguardandola un'ultima volta ed aggiunsi meno sicura visto il suo silenzio:- Non trovi?-

Lui si reggeva la testa con una mano, col gomito sulla scrivania, e fissava stanco lo schermo:- Si...può andare. Direi che più di così col preavviso che ci ha dato il prof non è possibile.-

-Sei un perfezionista eh?- mormorai, salvandone una copia sul computer ed inviandola per mail ai rispettivi professori.

Decisamente in quei pomeriggi quella non era la sola cosa che avevo notato di lui. Amava prendere spazio sul tavolo, mentre io occupavo a malapena lo spazio di un quaderno, lui disponeva penne, fogli e cartelle come se fosse uno stratega che doveva impossessarsi del territorio. Quando non era convinto su qualcosa si grattava dietro l'orecchio destro, come se quel gesto lo aiutasse davvero a pensare e il più delle volte funzionava. Inoltre detestava il telefono, il cellulare, il cercapersone e qualunque oggetto che impedisse un colloquio faccia a faccia, come se non vedere il viso di una persona lo privasse di conoscere le sue vere intenzioni. L'avevo visto alzarsi più e più volte per "andare a parlare" con qualcuno a cui sarebbe bastato fare una chiamata.

Era strano essersi accorta di tutte quelle sue peculiarità in così pochi giorni, ma non strano quanto sentirlo dire: - E tu sei decisamente una maniaca del controllo.-

Era dannatamente vero quello che aveva detto, ma non capivo come l'avesse dedotto in così poco tempo e voltandomi, incapace di fermare l'afflusso di sangue alle guance, sorrisi pronta a negare.

Lo sguardo del Portapizza sembrava non ammettere menzogne e le sue parole mi smascherarono definitivamente:- Non solo ti appunti parole sul palmo delle mani, ma il tuo desktop è pieno di post-it con le tue cose da fare, con quelle che vorresti fare e perfino con quelle che vuoi ricordare di fare agli altri.-

Presa in contropiede boccheggiai un po' offesa e lui ne approfittò per precisare:- Sei quasi al limite del disturbo ossessivo...-

Decisamente era riuscito a farmi innervosire, tanto che incapace di mordermi la lingua ribattei riferendomi ai suoi scatti d'ira:- Detto da un borderline è quasi divertente.-

Il suo sguardo verde si fissò su di me per qualche secondo e per un attimo mi parve di riuscire ad intravedere la sua indecisione tra il riso e la rabbia per quello che avevo detto.


In quel momento si spalancò la porta della sala medici ed entrò Stefano nervoso, sedendosi accanto a noi.- Quei due scansafatiche questa mattina hanno il colloquio per la tesi, quindi non verranno.- si lamentò riferito a Davide e Marco, sbattendo la testa contro il tavolo.

-Buongiorno anche a te Stefano.- lo salutò divertito il Portapizza, che forse aveva deciso di lasciar correre il mio riferimento alla sua personalità Borderline, o forse lo stava facendo apposta per non confermare la mia teoria.

-Voi due cosa ci fate già qui?- chiese curioso vedendo il tavolo sommerso da appunti e dal mio computer, che per la verità riportava solo tre piccoli post it innocenti.

-Abbiamo appena finito una presentazione per il congresso del prof.- spiegò sbrigativo Alessandro, allontanandosi in fretta da me, come lo infastidisse il fatto che Stefano ci avesse visto lavorare insieme.

Il ragazzo col pizzetto guardò curiosamente prima me, poi di nuovo il suo amico ed infine gli chiese:- Posso prendertela in prestito questa mattina?-

Il mio Tutor, ormai seduto alla sua postazione, non provò neanche a salvarmi dalle grinfie di Mr. Prepotenza che sapevo mi avrebbe fatto fare il lavoro dei miei colleghi, e senza degnarmi di uno sguardo rispose: - Fa pure.-

Primum non nocereWhere stories live. Discover now