CAPITOLO 13 - ELIZABETH

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"È il tuo modo per dirmi che ti manco da morire?"  ride, il suono familiare della sua voce mi fa sorridere.

"È il mio modo per dirti che sei uno stronzo"  mi fingo seria per qualche istante prima di aggiungere "ma mi manchi da morire".

In realtà più di quanto pensassi.

"Ho la soluzione"  dice deciso "stasera dopo il lavoro vado al Lee's con i ragazzi, vieni anche tu, è a due passi dal tuo appartamento".

"Andrew..."  non mi lascia il tempo di concludere la frase "Beth so che non ti piacciono i miei amici ma andiamo, devi trascorrere un po' di tempo con me non con loro, porta anche Amber se preferisci"  la sua voce è carica di speranza, alzo gli occhi al cielo e sospiro.

Amber, che sembra aver origliato l'intera telefonata agita le mani per convincermi ad accettare.

L'ammonisco con lo sguardo e continuo "Non lo so..."  lui sospira "dai Beth, mi manchi..." aggiunge.

Ecco, colpita e affondata.

Inutile dirvi che quella è stata una mossa meschina, sa che non resisto alle dimostrazioni d'affetto esplicite da parte sua. Ho accettato e concluso la chiamata, ovviamente.

«Stasera ci divertiamo!» esclama Amber saltellando, i suoi occhi scintillano, alla fine la sua felicità mi contagia e sorrido anch'io.

Più tardi iniziamo a prepararci, io indosso una camicetta bianca infilata in un paio di jeans neri attillati, ho raccolto i capelli in una coda alta e messo un po' di eye-liner e mascara. Ai piedi ho degli stivaletti neri non molto alti che spariscono dinanzi al tacco 12 su cui Amber sta facendo ingresso in camera mia. Ha messo un vestitino nero semplice ma che mette in risalto i punti giusti, ha lasciato i capelli sciolti sulle spalle e un rossetto rosso intenso. Dopo aver insistito affinché mi cambiassi e capito che lo scopo della mia serata fosse incontrare mio fratello e non adescare qualcuno ci avviamo al Lee's.

Una volta arrivate al locale un po' d'ansia mi stringe lo stomaco, sono felicissima di incontrare mio fratello ma c'è qualcuno che non vorrei incontrare e che soprattutto non vorrei Amber incontrasse.

Lei invece sembra non attendere altro, mi prende per il braccio e mi trascina dentro «Già so che sarà una serata fantastica» mi dice all'orecchio per sovrastare le voci.

Lo sarà di sicuro.

Una volta entrate mi guardo un po' attorno in cerca di Andrew, dopo qualche istante un profumo e una stretta familiare mi avvolgono «Sono contento che tu sia venuta» la sua voce è profonda e rassicurante. Lui è il mio porto sicuro quando il mare è in tempesta.

Lo stringo forte inspirando a fondo «sai quanto mi sia costato» alzo la testa per guardarlo negli occhi «non sparire più per tutto questo tempo» aggiungo tenendolo ancora stretto, annuisce liberandomi dall'abbraccio.

«Avreste dovuto continuare stavo quasi per piangere» la voce di Nathan cattura la nostra attenzione, un mezzo sorriso divertito gli illumina la faccia mentre si porta una mano sul cuore.

«Cazzo io credo di aver pianto» continua Jay Davis asciugandosi una finta lacrima «o forse è colpa di questa roba» tossisce appena alzando a mezz'aria un bicchierino di vetro con del liquido ambrato.

«Fottetevi» li ammonisce mio fratello prima di mostrarmi il tavolo dove sono seduti. Io resto in silenzio e mi limito a mostrare il dito medio a MrPresuntuoso con un mezzo sorriso, lui ride scuotendo la testa.

Mi avvicino al tavolo evitando volontariamente il suo sguardo, Amber però sembra essere dell'idea opposta, mi passa davanti facendomi l'occhiolino e si siede nell'unico posto libero accanto a lui. Ottimo!

Respiro rumorosamente e mi accomodo accanto a mio fratello cercando di ignorare l'irritazione che mi cresce dentro. Evito di guardare nella loro direzione e all'inizio riesco nel mio intento con buoni risultati.

Andrew mi racconta del suo nuovo lavoro, dei nuovi colleghi e delle sue nuove responsabilità, sono molto orgogliosa di lui.

Dopo un po' la risata di Amber cattura la mia attenzione, è molto vicina a Nathan che intanto sembra non toglierle gli occhi di dosso, le loro mani quasi si toccano e parlano sottovoce, o almeno credo perché non riesco a sentirli.

Inizio a toccarmi nervosamente le punte dei capelli e fingo di ascoltare Andrew che come un fiume in piena mi racconta tutti i dettagli della sua nuova vita.

Non riesco a evitare di guardarli, il modo in cui Nathan ride e le sussurra all'orecchio mi fa venire il voltastomaco, mi obbligo a guardare altrove ma dopo poco cedo alla tentazione, forse per puro masochismo, e li guardo di nuovo.

Gli occhi di Nathan incontrano i miei.

Mi guarda intensamente e non riesco a distogliere lo sguardo, la nausea di prima diventa più forte quando Amber si sporge verso di lui per sussurrargli qualcosa. Lui continua a tenere gli occhi fissi nei miei ma un sorriso malizioso gli increspa le labbra.

Gli piace quello che gli ha detto, ne sono sicura.

Si passa lentamente la lingua sul labbro inferiore senza lasciare i miei occhi, poi serra appena la mascella e si volta verso di lei annuendo.

Nathan la guarda come un ghepardo guarderebbe una gazzella, Amber come una bambina viziata guarda il suo giocattolo nuovo e io sono lì come una spettatrice in attesa di un'amara delusione.

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PER TUTTI I LETTORI, SÍ... PROPRIO PER TE

Ti ringrazio per essere arrivato fin qui, anche il capitolo tredici è terminato.

La vostra opinione per me è molto importante e sarei molto contenta di sapere cosa vi piace e cosa invece non vi piace di questo capitolo e della mia storia in generale. I vostri consigli mi aiuterebbero a migliorare.

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Tornerò presto con un nuovo capitolo, stay tuned ! 👋🏻



Profondi come il mareWhere stories live. Discover now