Capitolo 32

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Logan continua a parlarmi attraverso il telefono, ma non sento nulla, perché sono troppo impegnata a cercare di uscire da qui.

- Lasciami stare! -  Urlo alla ragazza.
- Oh, guardate, la poverina vuole che la lasciamo stare! Povera illusa! Adesso dammi tutto quello che hai, o ti giuro che la mia faccia sarà l'ultima cosa che vedi. -

Ha usato il plurale, il che significa che...
Oh, no.

Altre sei ragazze arrivano alle sue spalle. Qui si mette male!

Cerco di correre via, ma una di loro mi blocca, e quella di prima dice: - Eh, no, carina, hai fatto la scelta sbagliata! -

Sento un forte dolore alla nuca, poi, il buio.

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Logan's pov

- Allie, mi senti? Allie? Allie, cosa sta succedendo? Perché non mi rispondi? -

Sto urlando da un sacco di tempo al telefono, ma non ricevo risposta. Sento solo delle voci indistinte, e la preoccupazione mi attanaglia.
Cosa stanno facendo alla mia ragazza?

D'istinto, premo sull'acceleratore della moto, ignoro tutti i semafori rossi e gran parte del codice della strada, ma finalmente arrivo in questo posto squallido.

- Allie, sono arrivato, dimmi in che bar sei! Mi senti? -  Dico, disperato.

Poi, sento vari bip, segno che è caduta la linea.

- Merda! Vaffanculo! -  Urlo, e inizio a correre, cercando in tutti i bar possibili.

Poi, la vedo.

Stesa sul pavimento di un bar che sembra abbandonato, dato che è vuoto.

Corro da lei, e noto che non ha il cellulare, non ha la borsa e non ha neppure una giacca.
Cazzo, le hanno preso pure le scarpe.

Poi, rabbrividisco, e la preoccupazione lascia spazio al terrore: una macchia di sangue si trova vicino alla sua testa.

- Allie! Sono qui, piccola, resisti, adesso chiamo un'ambulanza! -

Compongo il numero con le mani che tremano e racconto l'accaduto, fornendo anche la mia posizione.

- Allie, ti prego, svegliati. Fallo per me! Ti supplico, non mi lasciare! Non posso stare senza di te! -

Ma quanto cazzo ci vuole per un'ambulanza?!

Dopo alcuni attimi, sento le sirene in lontananza, per fortuna.

Entrano i soccorritori, caricano la mia piccola su una barella e la trasportano all'interno del mezzo di soccorso.

- Viene anche lei? -  Mi domanda un'infermiera.

- Mi sembra ovvio. Che domande! -

Lei mi guarda male e si fa da parte per farmi salire.

Partiamo, e vedo che i medici fanno delle cose strane per dare ossigeno a Allie, tamponano la ferita, ma hanno lo sguardo preoccupato.

Non si mette affatto bene.

Arriviamo in ospedale e subito trasportano la mia ragazza da un'altra parte.

Oh, merda. Devo chiamare sua madre...
Come faccio a dirle che la figlia è ricoverata?

Ma non posso fare altro.

Cerco il numero in rubrica e la chiamo.

Risponde dopo quattro squilli: - Ciao, Logan! Che piacere sentirti! Tutto bene? -

- In realtà no, signora Ellis. Vede...si tratta di Allie. -

Il suo tono di voce cambia all'improvviso: - Cosa le è successo? -

- Vede...è successo qualcosa per cui si è messa a correre, ed è finita in un brutto posto. Qualcuno...l'ha derubata e...picchiata. Adesso siamo in ospedale. Credo sia meglio se ci raggiunge. -

- O mio Dio! Arrivo subito! -

Chiudo la conversazione e mi siedo su una di quelle sedie in plastica, ma non riesco a stare fermo.

Perché non mi dicono nulla?!
Perché?!

Mi prendo la testa fra le mani e trattengo l'impulso di urlare.

Poi, vedo un dottore uscire dalla stanza dove si trova Allie, allora gli vado subito incontro: - Dottore! Come sta Alexa Carter? -

- Non posso dirle nulla, per ora, giovanotto. Lei è della famiglia? -

- Sono il suo ragazzo. La prego, mi dica qualcosa. Ce la farà? -

- Lo vedo che è preoccupato, ma non posso dirle nulla. È tutto riservato. Si vede che ama la sua ragazza, comunque... -

Io non posso amare nessuno. Soffrirei. Io non amo Allie. Non posso amarla.

Come sempre, cuore e testa sono in guerra, ma forse...sarebbe meglio se vincesse la ragione..

Obbligo o Verità, baby?Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt