Capitolo 13

50.9K 1.3K 1.1K
                                    

Due settimane dopo...

Sono passate due settimane dalla festa a casa mia.
In queste due settimane Logan e io non ci siamo minimamente guardati.
Si è seduto con noi a mensa solo una volta, perché Luke l'ha costretto, ma si vedeva che non ne aveva alcuna voglia.

Adam invece è stato quasi sempre con me, ci siamo scritti, siamo usciti insieme qualche volta, a mensa si siede con noi. Lui mi fa sorridere, e sto davvero bene quando sono con lui.
Non vedo l'ora di vederlo stasera!

A proposito, questa sera ci sarà l'ennesima festa.
Eh sì. Qui è così, ci sono feste ogni fine settimana, a volte anche più sere alla settimana, e ci devi andare se non vuoi ricevere la stupida etichetta di "sfigata".

Ci sono delle sere cui mi sparerei piuttosto che andarci, ma poi la gente fa domande, e non ho voglia di rispondere.

Quindi, anche stasera mi tocca.

Tra poco Luke, Michelle e Lindsay passeranno a prendermi, quindi mi conviene sbrigarmi.
Ah, dimenticavo: mia madre è tornata, purtroppo.

Quando è entrata, mi ha detto un semplice "Ciao", è andata dritta in camera sua e non ci siamo parlate minimamente.

Cerco di non darlo a vedere, cerco di fregarmene, ma la verità è che mi fa male.
Mi fa male non abbracciare mai mia madre, non dirle mai: "Ti voglio bene", non sentirla mai dire: "Ti voglio bene".
Tutto questo mi fa male. E tanto. Ma devo accettarlo.

Scaccio il pensiero e torno all'abbigliamento: un top nero di chiffon e una gonna dorata.

Dopo essermi truccata e pettinata, afferro la borsa e sono pronta per uscire, ma mia mamma mi blocca: - Vai all'ennesima festa? -

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Dopo essermi truccata e pettinata, afferro la borsa e sono pronta per uscire, ma mia mamma mi blocca: - Vai all'ennesima festa? -

- Sì, ci sono problemi? -  Rispondo, alzando gli occhi al cielo.

- No. Vorrei solo che tu passassi una serata a casa con me, come quando eri piccola, non succede da un bel po'.-

- Non per colpa mia non stiamo mai insieme. Tutto il tempo che passi con me lo passi urlandomi contro o criticandomi. È da quando sono piccola che vuoi farmi assomigliare ad una bambola di plastica: trucco sempre perfetto, vestiti all'ultima moda. Cavoli, non posso neanche stare in casa con il pigiama!
Devi capire che non puoi controllarmi in questo modo! Voglio sentirmi libera di poter uscire struccata, in tuta e con i capelli tutti arruffati, se voglio. Ma con te non posso! Con te deve essere sempre tutto perfetto, tutto preciso! Niente fuori posto. Così facendo mi hai allontanata sempre di più e non te ne sei neppure resa conto.
Quand'è stata l'ultima volta che hai detto di volermi bene, mamma? Quando? Perché io non me lo ricordo. Neppure tu? Sai perché? Perché non è mai successo. -

Detto questo esco di casa, sbattendo la porta e lasciando la grande e perfetta Ambra Ellis senza parole.

Le lacrime minacciano di uscire, ma le trattengo e mi incollo un sorriso sul volto prima di entrare in auto con i miei amici.

Appena arriviamo a casa di Klaus Kelly vediamo che la festa è appena iniziata. Wow, Klaus ha fatto le cose in grande: ha chiamato pure un dj! Bene, almeno ci sarà da divertirsi.

- Noi andiamo a ballare! -  Urlano Shelly e Luke per sovrastare la musica.

Lin e io annuiamo, e ci dirigiamo verso il tavolo delle bibite, prendendo due bicchieri di birra.
Quanto mi piace la birra!

Iniziamo a chiacchierare quando intravedo Adam che si guarda intorno. Incrocia il mio sguardo, mi sorride e viene verso di me.

- Ciao, bellissima! -
- Ciao, Adam! -
Mi schiocca un bacio sulla guancia e mi invita a ballare.
Guardo Lindsay, che mi fa l'occhiolino, e mi avvio verso la pista insieme ad Adam.
Cominciamo a muoverci a tempo di musica e a ridere come dei matti per le sue battute.
Perché con lui è così, non ci si annoia mai, ed è questo che mi piace di lui.

Poi qualcuno propone di fare il gioco della bottiglia, e alcuni di noi rispondono affermativamente, quindi ci mettiamo tutti in cerchio con una bottiglia di birra al centro.

Però non c'è Allie senza sfiga, quindi indovinate chi partecipa al gioco? Esatto, proprio lui, Logan.
Mi rallegro pensando che siamo una ventina di persone, quante probabilità ci sono di baciarlo?

Il gioco comincia, e con esso i baci.

Adam è seduto di fianco a me, e mi chiede se voglio da bere; quando dico di sì, si alza e scompare dalla mia vista, tornando una decina di minuti dopo con due bicchieri in mano.

- Ti ho preso una vodka alla fragola, spero ti piaccia. -
Ci ha azzeccato in pieno!
- Tantissimo! Grazie, sei stato molto gentile. -
- Tutto per te. -  E mi fa l'occhiolino.

Poi la bottiglia si ferma su di me, costringendomi a baciare uno che non conosco.

Mentre sorseggio la mia vodka la bottiglia si ferma nuovamente su di me.
Ed è allora che mi si gela il sangue.
Devo baciare Logan.

Bevo la mia bevanda fino all'ultima goccia, ma comincio a sentirmi un po' strana.
Faccio finta di nulla e guardo Logan negli occhi.

Mi avvicino a lui senza mai distogliere lo sguardo e ci baciamo.

Quando le nostre labbra entrano in collisione, sento una scarica di energia che mi attraversa come un fulmine.

Ci stacchiamo dopo pochi secondi e continuiamo a guardaci finché non mi sento male davvero.
Non vedo più quei magnifici specchi verdi, ma solo nero.

Poi, il buio.

————————————————————

Mi sveglio con un mal di testa incredibile, ma mi accorgo di non essere nel mio letto.
Apro gli occhi, e ciò che vedo sono delle pareti scure, con mobili bianchi.

Questa non è casa mia.

Mi giro, e vedo l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere:
Logan.

Che dorme.

Su una sedia accanto al letto in cui sono io.

Obbligo o Verità, baby?Where stories live. Discover now