Prologo

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315 D.C. — Roccia del Drago.

Diana correva senza fermarsi da ormai diversi minuti. Era in mezzo al bosco; era inverno, e il suolo era ricoperto da uno spesso strato di neve e da qualche ramo caduto, ma lei non faceva il minimo rumore. Corse tra gli altissimi alberi, silenziosa come un lupo, fino a quando non si rese conto di essere vicina al pericolo: il suo inseguitore stava per raggiungerla.

Si fermò di colpo. Si guardò attorno freneticamente, e vide che era ormai giunta al perimetro del Giardino di Aegon. Notò una roccia a pochi metri di distanza; era coperta dai cespugli di mirtilli ed era abbastanza grande per potervici nascondere dietro. La raggiunse in un attimo, e si fermò ad ascoltare i passi del suo inseguitore che si facevano sempre più vicini, il cuore in gola.

D'un tratto non udì più nulla. Attese diversi istanti, che sembrarono durare un'eternità. Dopo qualche attimo, si sporse leggermente per vedere oltre la roccia. In quel momento, Diana sentì cingersi la vita da una cosa lunga, spessa e ricoperta di scaglie, simile alla pelle di un rettile. Strillò a squarciagola, sentendosi trascinare in aria. Si voltò a guardare l'enorme drago che l'aveva catturata e sospirò.

«Drogon» disse, «Mi hai presa un'altra volta.»

La bambina ora sembrava quasi divertita, e rise sonoramente quando il drago la poggiò delicatamente sul terreno e la sciolse dalla morsa della sua lunga coda. Quando erano a Roccia del Drago, Diana era abituata a giocare da sola per la maggior parte del tempo, fingendo di essere una regina come sua madre e di guidare eserciti alla conquista di nuove terre, o facendo finta di indossare l'armatura di un guerriero e combattere contro chiunque volesse fare del male a lei o alla sua famiglia. Non aveva mai preteso che Drogon la assecondasse nelle sue recite: era suo fratello, ma rimaneva pur sempre un drago, e nessun drago adulto, per quanto intelligente o affettuoso potesse essere, si metteva a fare giochi di ruolo con una bambina di sei anni. Di volta in volta, tuttavia, la sorprendeva a unirsi a lei: Drogon fingeva di inseguirla per qualche metro e l'acchiappava poco dopo. Era un passatempo sporadico e di breve durata, ma la piccola lo adorava ogni volta.

«Diana!» la bimba si sentì chiamare e, voltandosi, scorse in lontananza la figura di sua madre. Diana le corse immediatamente incontro.

Daenerys era splendida come sempre, e il bianco della neve tutt'intorno la faceva apparire angelica. Indossava una lunga ed elegante pelliccia nera, con sopra l'immancabile stemma dei Targaryen, mentre un'elaborata acconciatura intrecciata le coronava la testa. Quando Diana la raggiunse le saltò addosso, cingendole il collo con le braccia. Daenerys la prese in braccio e si avvicinò al suo primogenito, accarezzandogli dolcemente il muso, mentre la figlia giocherellava con i suoi capelli argentei.

Daenerys si separò dai figli e mise Diana per terra; aveva una sacca di cuoio marrone con lei, la quale aveva preso la forma ovale dell'oggetto che conteneva. La Madre dei Draghi si rivolse a sua figlia, che teneva i brillanti occhi viola puntati su di lei in uno sguardo colmo di curiosità, mentre si attorcigliava i capelli scuri attorno a un dito.

«Ho un regalo per te» disse Daenerys, prendendo in mano la sacca.

Diana cominciò a saltellare sul posto, emozionata: «Davvero?» chiese, quasi incredula. Non era di certo la prima volta che riceveva un regalo: soprattutto durante le occasioni speciali, Dany non mancava mai di fargliene avere uno. Eppure Diana si sorprendeva ogni volta.

La madre le rivolse un sorriso. «Certo. È pur sempre il tuo compleanno, no?»

Diana quel giorno compiva sei anni. Era una bambina piuttosto alta per la sua età, e anche piuttosto intelligente. Conosceva tre lingue, che sua madre le aveva insegnato personalmente fin dalla nascita. Non aveva amici, eccetto una bambina della sua età di nome Myra, che abitava a Meereen e con cui giocava tutto il tempo nei periodi in cui si trovavano ad Essos. Oltre alla sua unica amica, gli unici che rappresentavano una famiglia per lei erano Daenerys e Drogon. Erano sempre stati loro tre, ma lei non avrebbe potuto chiedere di meglio.

A Ballad of Dragons and Death [GoT FF]Where stories live. Discover now