41- Just say the word.

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Fece un passo avanti sovrastando di parecchi centimetri quel ragazzo fin troppo impertinente per i suoi gusti. Erano quasi faccia a faccia, se avesse ascoltato la piccola vocina dentro la sua testa avrebbe preso per il colletto di quella stupida camicia dell'uomo e l'avrebbe rimesso al suo posto, ma si trattenne consapevole che avrebbe provocato problemi ad Allison.

«Non ho idea di chi tu sia, ma sta pur certo che...» le parole gli si bloccarono in gola non appena una voce nota li interruppe.

«Ragazzi! Ma che ci fate qui?» Allison uscì dalla camera insonorizzata prima che il moro potesse dire qualcosa di cui si sarebbe pentito. Guardò per primo Joe, che sorrise istantaneamente alla vista del suo angelo e poi notò due chiome bionde molto familiari e il sorriso si allargò ulteriormente illuminando anche la stanza.

«Oh, Ally!» Daphne le corse subito tra le braccia quasi piangendo dalla gioia. La sua migliore amica era appena uscita da una sala d'incisioni, nella quale aveva appena finito di registrare una sua canzone; era così orgogliosa di lei, le notti passate a scrivere e a dipingere insieme, parlando dei loro sogni, ora si stavano realizzando e non poteva essere più felice di così.

«Non vedo l'ora che ascolti quello che ho registrato. Su, non piangere ninfa, ti cola il mascara ricordi?» era così felice di averla lì anche se vederla con quelle gocciolone agli occhi la colse davvero di sorpresa, di solito era quella che si mostrava  sempre perfetta in pubblico, eppure adesso non riusciva a trattenere quelle lacrime di pura gioia.

«La mia sola ed unica Ally!» quell'abbraccio sconfinato che univa le loro anime, riscaldò il loro cuore e Jon, insieme a Joe, non poterono fare altro che sorridersi orgogliosi delle loro ragazze, abbandonando per un secondo l'aria ostile che avevano nei confronti del nuovo arrivato.

Lentamente sciolse quell'abbraccio per tuffarsi in altra braccia, più imponenti e calde come il sole d'estate. Joe la accolse ben volentieri e non appena fu abbastanza non si fece problemi a baciarla come se ne fosse in astinenza da anni.

«Beh, se volete rimanere soli basta dirlo, ce ne andiamo subito. Non è vero, Mr.Hyde?» Jon non ci pensò due volte a prendersi la rivincita sul suo migliore amico e soprattutto non voleva aspettare ancora altro tempo prima di continuare a sfottere quel tizio di cui ancora non sapeva assolutamente niente, se non che non gli andasse per niente a genio.

«Mr.Hyde? Che stai dicendo, Jon?» non appena si staccò dal suo uomo, ancora frastornata da quel bacio, Allison si voltò verso il suo amico per chiedere spiegazioni a quel nomignolo che nascondeva un personaggio alquanto particolare.

«Io e i tuoi amici stavamo parlando prima del tuo arrivo, non pensi sia bene presentarci?» le suggerì ormai curioso di sapere con chi aveva a che fare e sopratutto perché voleva che quell'omone smettesse di guardarlo con quello sguardo truce, che sembrava essere solo per lui.

«Loro sono Daphne, la mia migliore amica, Jon, il suo ragazzo e Joe, beh, il mio.» si soffermò sul suo nome, accarezzando le sillabe con innata dolcezza, per poi perdersi tra quelle iridi scure e avvolgenti. «Ragazzi... Lui è Ramsey. Si sta occupando lui del mio album, discograficamente parlando.» con tutta la tranquillità del mondo fece le presentazioni, senza riuscire a captare quali fossero i reali pensieri dei presenti su quel personaggio che si stava insinuando nella loro vita.

Daphne continuava a squadrarlo, a pelle non le faceva una bella impressione, c'era qualcosa che la metteva in allarme, ma neanche lei sapeva bene cosa fosse. Sapeva solo che quel Ramsey non le piaceva proprio e la cosa sembrava avvalorata ancora di più dallo sguardo complice scambiato con il suo uomo. Jonathan non aveva mai sopportato i doppiogiochisti e lui ne sembrava il re, aveva notato fin troppo bene qualche sguardo di troppo nei confronti della donna del suo migliore amico e quella cosa non gli piaceva assolutamente.
Gli occhi scuri di Joe lo osservano quasi fosse una complicata equazione da risolvere, voleva capire che tipo era e pregava vivamente che il suo sesto senso stesse sbagliando. Non appena era arrivata nello studio non le aveva staccato gli occhi di dosso, cosa che bastò a Joe per averlo da tutte le parti tranne che in simpatia.

Gifts Under The Tree.Where stories live. Discover now