20. Nel covo di un mago

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"Wow! Sembra così... magico qui!"

Merlino osservò con entusiasmo l'ambiente e tutti i suoi oggetti, mentre Gilbert richiudeva la porta alle sue spalle: durante il cambio d'abito, nonostante la forte curiosità, non aveva potuto guardarsi attorno più di tanto, anche perché non poteva attardarsi proprio mentre Artù, che era stato velocissimo prima di lui, lo aspettava fuori. Ora, però, poteva manifestare apertamente il suo interesse, notando emozionato gli oggetti più disparati posti su un grande tavolo in noce: vasi trasparenti etichettati con cura, di contenuto e dimensioni varie, pipette e contenitori di vetro o forse di cristallo, alcuni dei quali dalle strane forme, mucchietti di erbe secche o peli di chissà quali creature magiche rovesciati qui e là e su un piatto di un'antica bilancia di rame dalla fattura molto raffinata, libri aperti e chiusi, alcuni uno sopra all'altro a formare torri che sembravano poco stabili, rotoli chiusi ed aperti dalla scrittura ordinata e minuta e anche altri oggetti insoliti e curiosi che egli non aveva mai visto e di cui ignorava quindi la funzione. Si chiese se ci sarebbe stato il tempo di farsi insegnare qualcosa di utile da quel mago che sembrava sapere il fatto suo: forse lui era nato dotato di poteri magici immensi, ma non aveva ancora l'esperienza di Gaius e tanto meno quella di Gilbert. Certo, c'era un po' di disordine, ma non aveva mai visto un assortimento così grande di strumenti simili e i libri di magia che Gaius nascondeva in casa sua non erano nulla in confronto al numero di quelli che si trovavano in questa stanza: oltre a quelli sul tavolo, c'era un'alta libreria addossata alla parete opposta all'entrata, i cui scaffali erano completamente colmi di vari volumi che sembravano antichi. Nel focolare spento, c'era un grosso calderone di bronzo, mentre a destra c'era una porta chiusa. La casa non era molto grande vista dall'esterno, perciò Merlino suppose che conducesse alla camera di Gilbert. A sinistra, invece, vicino all'angolo adibito a focolare, c'era un secondo tavolo molto più piccolo, del tutto sgombro a parte un libro chiuso e un paio di strane lenti colorate, con attorno tre sgabelli di legno chiaro con la seduta in paglia.

"Beh, posso dire che c'è voluto parecchio tempo per raccogliere questi volumi e formare una biblioteca discreta: si tratta perlopiù di opere sull'astronomia, sulla botanica e sulla storia; alcune le ho scritte io stesso riassumendo ed estrapolando informazioni da altri volumi. Tutti gli altri maghi possono consultarli su richiesta e a seconda delle loro necessità."

Merlino si accostò al tavolo osservando i numerosi strumenti di vetro come un bambino in estasi davanti alla sua prima spada.

"Fantastico! Qui preparate i vostri rimedi? E questo cos'è? Mi chiedo se Gaius l'abbia mai visto! Di sicuro non ce l'ha... Oh, e questo poi? Non sarà una squama di drago?! Sembra proprio simile! E quest'altro strano cilindro? A cosa...?"

Ad un tratto, s'interruppe imbarazzato, rendendosi conto che aveva fatto troppe domande tutte insieme, come un novellino inesperto, ma Gilbert lo mise a suo agio sorridendogli cordialmente.

"Come ti ho detto prima... posso darti del tu, vero? In fondo, sei poco più grande di Lynn ora. Ma se ti reca disturbo..."

Merlino scosse la testa con decisione.

"Certo, ci mancherebbe, anzi: sono abituato ogni giorno a ricevere ordini e non c'è motivo per cui voi dobbiate..."

"Ma, se vuoi, puoi farlo anche tu: sarebbe un onore. O se preferisci, almeno chiamami Gilbert!"

"D'accordo, come volete, Gilbert."

"Bene, come ti stavo dicendo, qui tutti possono venire per cercare informazioni o chiedere consigli, oppure preparo dei rimedi con le erbe medicinali; sicuramente le usate anche voi a Camelot."

Merlino annuì.

"Sì certo, aiuto spesso Gaius, il medico di corte, che è come un maestro e un padre per me. Anche lui possiede dei libri sulla botanica e pure alcuni sulla magia, ma ovviamente è costretto a tenerli ben nascosti. Se potesse vedere tutto questo! Rimarrebbe a bocca aperta!"

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