4. Alla ricerca di indizi

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"Forza, Merlino, andiamo."

Artù e Merlino si diressero velocemente alle scuderie; sembrava tutto tranquillo e normale, non notarono nulla di insolito, né all'interno, né all'esterno. Mentre Artù faceva qualche domanda al padre della ragazza, che era ancora sconvolto per quanto accaduto e piangeva pensando alla figlia, Merlino si avvicinò al puledro e osservò con sollievo che sembrava stare meglio, anche se era alquanto nervoso e abbattuto. Era un bell'esemplare, anche se un po' gracile e magro: si vedeva che non era molto in forze, ma il suo mantello bianco con delle macchie marroncine era ben pulito e curato, probabilmente grazie alle amorevoli cure della giovane. Merlino, inginocchiandosi, lo accarezzò e gli sussurrò teneramente alcune frasi all'orecchio.

"Allora piccolo, anche tu non sai niente, vero? O forse sì? Ti manca la tua piccola amica immagino, sembri un po' triste, mi dispiace. Faremo il possibile per riportartela, te lo prometto, parola di Merlino. Beh, forse la mia parola potrebbe sembrarti di non grande valore, ma ti assicuro che sono più forte di quanto potrebbe sembrare. Vale anche per te, non è vero?"

Il puledro sembrava apprezzare queste attenzioni e si calmò, guardandolo a lungo negli occhi

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Il puledro sembrava apprezzare queste attenzioni e si calmò, guardandolo a lungo negli occhi. Artù si avvicinò con l'aria di chi non aveva scoperto nulla di utile.

"Quell'uomo sembra non aver notato niente di strano, mi sembra che dica la verità: è molto sconvolto per la figlia e non credo che ci nasconderebbe qualcosa pur di aiutarla. La sera prima ha finito di pulire, ha dato da mangiare ai cavalli, ha controllato e poi ha chiuso tutto come al solito; non ha visto nessuno purtroppo e non sa se qualcuno oltre a sua figlia possa essere entrato di notte o la mattina presto."

"Capisco. Che facciamo allora?"

"Beh, per ora torniamo al castello, non possiamo fare molto qui. Non c'è traccia di stregoneria e non ci sono indizi di nessun tipo purtroppo."

***

Quella sera stessa, Merlino parlò con Gaius non appena arrivò a casa; lo trovò intento a sfogliare i suoi vecchi libri, libri che se Uther avesse trovato, senz'altro gli avrebbero procurato guai perché parlavano di incantesimi e magia, ma che teneva nascosti perché potevano sempre tornare utili per situazioni di emergenza come quella.

"Allora avete saputo, Gaius? Cosa ne pensate? Io e Artù siamo stati nelle scuderie oggi, ma non ho avvertito la presenza di magia e non ho notato niente: Sir Gillian sembra essere inspiegabilmente scomparso nel nulla."

Il vecchio medico sembrava serio e preoccupato.

"Già, non si parla d'altro. Uther mi ha convocato oggi pomeriggio e mi ha chiesto se potessi avere una qualche idea sul tipo di incantesimo utilizzato, ma con lui non mi sono voluto sbilanciare troppo, perché non avevo certezze. Sono stato anch'io alle scuderie comunque, dopo di voi."

"Quindi nemmeno adesso avete qualche idea? Non avete trovato nulla qui dentro? "

Gaius aspettò qualche istante prima di rispondere lentamente.

"Beh, la sparizione di una persona può nascondere altro in realtà: il nostro cavaliere potrebbe essere stato fatto sparire, ma potrebbe anche semplicemente essere stato trasportato altrove."

"Trasportato altrove? Quindi potrebbe essere ancora vivo?! E in che senso trasportato?"

"Beh, l'unico indizio che abbiamo è che i cavalieri e la ragazza hanno visto una luce, una luce bianca, che è durata solo pochi istanti: così mi ha riferito Uther. Non hanno visto nessuno né hanno sentito pronunciare incantesimi."

Merlino annuì.

"Sì, lei ha anche detto di aver sentito un grido di sorpresa di Sir Gillian probabilmente, che tra l'altro ha fatto cadere la sua spada."

"Quindi, è stata una cosa improvvisa e veloce, così veloce che l'ha colto di sorpresa, forse ha sguainato la spada per istinto, ma poi l'ha fatta cadere per la paura... Leggi un po' qua."

Gaius mise il libro che stava consultando in mezzo a loro per farlo vedere meglio al giovane mago, che lesse ad alta voce il passo indicatogli.

"Un portale può trasportare altrove e all'istante una o più persone; può essere nascosto, tramite un potente incantesimo risalente all'antica religione, anche in luoghi banali o talvolta anche in oggetti impensabili, inconsueti o persino inutili o all'apparenza del tutto ordinari, in modo che solo chi è a conoscenza della sua funzione lo tocchi e ne faccia uso in modo consapevole. Chi crea un portale può collegare luoghi lontani tra loro o persino epoche e dimensioni diverse: più è potente lo stregone che lo crea, maggiore è il numero di portali che riesce a creare e controllare e maggiore è l'arco spazio-temporale che riesce a gestire."

"Già, inoltre qui dice che una volta che un portale si apre, si sprigiona immediatamente una luce bianca e la persona che è vicino al portale viene subito trasportata, come se ne venisse risucchiata, senza riportare danni; ma un portale funziona solo una volta, per cui se è nascosto in un oggetto, quell'oggetto poi torna ad essere un comune oggetto senza alcun potere."

"Mentre se è nascosto in un luogo..."

"Non si noterà nulla di inconsueto, Merlino, il portale scomparirà."

Il ragionamento funzionava: per questo non avevano trovato indizi, né avevano percepito alcuna presenza magica.

"Sì, ma perché qualcuno ha messo un portale nelle scuderie? Voleva davvero coinvolgere un cavaliere? E chi?"

Gaius non poté fare altro che rispondere con delle ipotesi, senza essere lui stesso molto convinto.

"Questo dovremo scoprirlo e temo non sarà facile. Non è nemmeno detto che il portale sia stato creato per attivarsi in quel momento, Sir Gillian potrebbe aver toccato qualcosa che forse non era destinato a lui. O forse chi ha creato il portale nelle scuderie, pensando magari che non ci fosse nessuno, l'ha aperto proprio mentre Sir Gillian era lì e lui c'è finito al suo posto. O forse ne è stato semplicemente risucchiato. Inoltre, non possiamo escludere che uno stregone del futuro abbia creato il portale stesso, magari per venire proprio qui a Camelot ai giorni nostri. "

"Quindi un portale può essere creato anche dal futuro per venire nel passato, ma può funzionare anche al contrario e la persona che li crea non può evitare che vengano utilizzati per errore da altri."

"Già, in questo caso Sir Gillian sarebbe stato mandato nel futuro o in un'altra dimensione per sbaglio, mentre chi voleva venire a Camelot ha perso il portale e dovrà crearne un altro."

I due si guardarono preoccupati: ora sapevano che qualcuno aveva creato un portale e forse ne erano o ne sarebbero stati creati anche altri. Sarebbero sparite altre persone? Oppure sarebbero arrivati maghi o streghe da realtà dimensionali e tempi diversi? Tempi in cui la magia sarebbe ancora stata bandita oppure accettata?

Un Portale per CamelotWhere stories live. Discover now