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Dopo 2 anni di ritardo (letteralmente, siamo nel 2019 e il capitolo scorso é stato pubblicato nel 2017) direi che posso dire, meglio tardi che mai. 

Vorrei scusarmi da adesso per eventuali errori grammatici, ma è da un anno e mezzo che non scrivo una storia/capitolo in italiano. Sto scrivendo 'sta cosa ora che sono quasi verso la metà e ho già usato il translate inglese - italiano. Alcune espressioni potrebbero sembrare alquanto incomuni in italiano (ma non in inglese direi) e c'é la possibilità che il laptop cambi alcune parole da italiano a inglese senza che me ne accorga nonostante revisionerò un sacco. 

Questo è uno stile abbastanza nuovo di scrittura per voi lettori, abbastanza diverso da quello precedente, perciò se avete qualche domanda non esitate a commentare.

Vorrei spammarmi un attimo dicendo che il 16 GENNAIO 2020 uscirà il mio primo lavoro bello bellino tutto scritto in inglese. I capitoli saranno scritti in maniera chiara, e la trama é ispirata alle normali love story nell'America centrale di ogni average story. Ovviamente, è una cosa fatta apposta, e ho deciso di seguire una trama average, quindi comune, aggiungendoci i miei soliti bei tocchi che in fin fine la differenzieranno dal resto in maniera particolare.

Questa storia si chiama Philophobia e sostiene l'LGBT, ma anche le persone che soffrono di depressione, ansia e altre disturbi mentali che si ricollegano ad esse. Come dice la mia nuova bio, ho deciso finalmente di prendere sul serio ciò che ho voluto fare quando ho iniziato YTW e tramandare un messaggio attraverso quella storia. Prego a tutti di dare un' occhiata appena uscirà, perché ci saranno un sacco di argomenti particolari di cui vorrei parlare anche con voi lettori. 

Presto creeró un "libro" apposito in cui potrò rispondere a tutte le vostre domande. Il primo capitolo riguarderà le domande che mi sono state fatte più frequentemente. Detto ciò, ben tornati.

Grazie per la pazienza, direi. Buona lettura.

Le sue mani erano soffici. Sfioravano ogni millimetro del mio corpo con attenzione, come se potesse ferirmi con un semplice, innocente tocco. Ogni bacio era appassionato, ma la mia mente era in confusione mentre i pozzi castani erano serrati, impedendomi di vedere il suo tanto mancato volto. Non potevo comprendere se le sue labbra fossero come una velenosa droga, che mi attiravano a fare gli ultimi passi verso il bordo fra vita o morte, o se fossero come una pozione di felicità, tanto attesa durante il duro percorso preso durante gli ultimi anni.

Era davvero incomprensibile quanto, dopo tutto quello che era successo, il suo dolce, forte profumo, mi fosse mancato così tanto. Ogni tocco, ogni sfioratura e ogni bacio interrotto dal suo meraviglioso sorriso erano semplicemente divini. Quelle azioni non potevano assolutamente essere descritte diversamente; e più i nostri baci si approfondivano, più sentivo il bisogno di continuare, di più, sempre di più. 

In quel particolare momento, il tempo sembrava essersi fermato ad osservare i nostri corpi, che emanavano calore, attaccati l'un l'altro dalla fascinante danza delle nostre umide lingue e stretti abbracci. Brividi su brividi non potevano fare altro se non correre su e giù attraverso le nostre schiene. Le menti erano offuscate dal profondo significato di ogni tocco, che sembravano incidere le impronte di ognuno sull'altro, bruciando la pelle, lasciando segni di appartenenza incisi per quello che sarebbe stato per sempre.

La porta spalancata era stata chiusa dalla forte corrente che trapassava le finestre aperte. Le lattee tende svolazzavano in diverse direzioni, e i miei ricci capelli diventavano più disordinati dell'aspettato. Questo non permise alla inondazione di baci provenienti da Simone di fermarsi. Sembrava quasi come se fosse spaventato dall'idea di fermarsi. Probabilmente quell'ingenuo ragazzo - o forse dovrei dire uomo, oramai - era davvero terrorizzato dal fatto che se i nostri volti, e corpi, si sarebbero finalmente separati, io me ne sarei scappata via un'altra volta dalle sue amabili e maliziose grinfie.

Ma forse era vero. Forse le sue paure avevano grosse e forti fondamenta, perché nonostante quella raffica di amore dimostrato fisicamente mi avesse colpita in pieno, nonostante parte di me non aspettava altro se non questo momento dal primo instante in cui la nostra storia era terminata, l'altra parte di me, della mia offuscata e confusa mente, si chiedeva se era davvero giusto, tutto ciò. Giusto per me stessa, ma anche per lui. E per qualche strana ragione, nonostante il mio grande odio manifestatosi per i sogni, avrei preferito che quel magico momento fosse rimasto improntato nel cuore e copiato nella mente. 

Avrei preferito fosse un sogno.

Un delizioso, e in parte melanconico sogno che avrei dovuto immaginarmi dopo aver bevuto il mio latte al cacao, addormentata sul comodo divano rossiccio. Continuavo a chiedermi cos'era stato a farci incontrare di nuovo. Mi chiedevo se al destino piacesse girare in tondo a tutto, prima di scaraventarti in mezzo alla tempesta. Forse era davvero divertente per esso, vedere noi comuni mortali soffrire, senza essere in grado di combinare nulla di speciale. Forse era davvero divertente osservare come le tante vie del mondo di ogni persona esistente, si separavano da alcune per poi unirsi ad altre. Forse, dopo tanto di quel tempo passato, esattamente come questo esatto instante, era divertente far incrociare delle strade nuovamente, una seconda volta. E personalmente, mi chiedevo se era una cosa meritatasi, se era una seconda chance, un secondo tentativo datataci per riuscire a non fare gli stessi errori di una volta. Ma chissà se era davvero ciò che volevo. Chissà se era questo il vero desiderio di Simone. Quante possibilità ci avevamo dato a vicenda, quante possibilità ci aveva dato il destino?

Perché avrebbe dovuto funzionare questa volta?

Che cosa c'era di diverso? Forse una marea di esperienza e maturazione, nonostante entrambi, per certi versi, non eravamo tanto differenti da dei giovani ed innocenti bambini, che avevano tutta la vita davanti a sé. Era una situazione alquanto simile al passato per certi versi, ma per altri era totalmente su un altro livello. Fra tutte le insicurezze e pensieri troppo lavorati, mi chiedevo se la decisione presa totalmente sul momento, trasportata dalle onde dell'amore, del suo amore... era davvero giusta. Ma non penso lo fosse stata. Se solo avessi preso una decisione differente... forse le cose sarebbero andate meglio, per entrambi. Eppure avevo deciso di continuare, di darci una chance finché la nostra relazione avrebbe funzionato. Ma non era la cosa giusta da fare. 

Non lo era.

Andate a leggere freedom per più info su ytw e il nuovo progetto and othersss. Vi lovvo tutti.
// Bella P.

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