Cap.54

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Il giorno dopo

Pov's San

Sono in caffetteria. Tra poco inizia la mia pausa pranzo e non vedo l'ora di andare a trovare Jiu. La mia pausa inizia a mezzogiorno e finisce alle 14:00, quindi ho tutto il tempo di andarla a trovare e pranzare.
Servì il cliente per poi inchinarmi e sentire il mio telefono vibrare. Lo presi e vidi che era mezzogiorno in punto. Entrai negli spogliatoi e mi tolsi il grembiule per poi prendere il mio zaino e metterci dentro Shiber e alcune foto di me e Jiu.
"Perché ho la felpa nell'armadietto...boh, la metto dentro lo zaino"
Misi lo zaino in spalla ed uscì velocemente dal café dirigendomi verso l'ospedale. Quando arrivai, entrai e mi avviai verso la sua stanza. Bussai e sentì un piccolo 'avanti' da parte sua, aprì la porta e la vidi seduta sul lettino che giocava al telefono. La guardai bene e vidi che non aveva nessuna flebo attaccata al braccio.
"Ciao"la salutai sorridendo.
"Ciao"
Entrai e chiusi la porta dietro di me per poi appoggiare lo zaino per terra e sedermi sulla sedia di fianco al lettino.
"Come va?"le chiesi.
"Bene, stamattina mi hanno visitata"
"E?"
"E niente...mi hanno dato delle nuove pastiglie, devo prenderne una dopo colazione e una prima di andare a dormire"
"Pranzo no?"
"No"
"Ah, ok"
"Cos'hai dentro lo zaino?"chiese.
"Ho portato delle cose, visto che mi hai chiesto di aiutarti a ricordarmi"risposi.
"Oh, ok"
Presi lo zaino e lo aprì per poi estrarre Shiber.
"Carino~"disse per poi afferrarlo ed abbracciarlo.
Io ridacchiai e le dissi:
"Lo abbracciavi sempre quando restavi a dormire a casa mia, abbracciavi di più lui che me. Diventavo geloso"
Lei ridacchiò e chiese:
"Diventavi geloso perché abbracciavo un pupazzo e non te?"
"Si! Perché poi ti chiedevo se mi abbracciavi e tu dicevi di no e restavi appiccicata a lui!"
Ridacchiò e le chiesi:
"Ti ricordi come si chiama?"
"Mi ricordo che inizia con la S"disse.
"Giusto"
"Shi.."iniziò.
"Shi?"
"Shi..AH! Shiber!"esclamò.
Io sorrisi ed annuì con il capo.
"Hai portato qualcos'altro?"chiese stringendo di più a sé Shiber.
"Si, delle foto"risposi prendendole dalla taschina dello zaino.
Gliele porsi e lei le guardò.
Le avevo messe in ordine cronologico: le prime dieci erano dei primi tre anni delle superiori, altre dieci poche settimane prima che ci mettessimo insieme e le ultime quindici di quando stavamo insieme. Tra queste c'erano anche alcune in cui ci baciavamo.
"Siamo andati al mare?"chiese indicando una foto raffigurante noi due nella fredda acqua salata che ci baciavamo.
"Si, ci siamo andati quattro settimane fa per il nostro primo mese di anniversario"risposi.
"Aaah..."
Guardò Shiber per poi tornare alla foto del mare, si girò verso di me e chiese:
"Abbiamo vinto un pupazzo all'autogrill?"
Io annuì con il capo.
"Era Stitch?"
"Si"
"Ok"sussurrò sorridendo leggermente.
Iniziammo a parlare e, mano a mano che andava avanti con le foto, mi faceva domande e i ricordi iniziavano a tornarle in mente.
"Questa è carina"disse facendomi vedere la foto di noi due sotto l'albero di pesco che ci baciavamo, quella scattata di nascosto da Sora.
"Questa ce l'ha fatta mia sorella di nascosto, non ce n'eravamo accorti che ci aveva fatto una foto"le spiegai.
"Hai una sorella?"
"Si, più grande"
Lei pensò un attimo e chiese:
"Sora?"
"Si, brava"risposi sorridendole dolcemente.
"Fossette~"disse sprofondando il dito nella mia fossetta e sorridendo.
Io ridacchiai e le baciai velocemente la mano.
Lei mi diede un leggero pugno sulla spalla ed arrossì, facendomi ridacchiare.
"Aw~. Sei tutta rossa~"dissi.
"Non è verooo"rispose coprendosi la faccia con alcune foto.
"Invece si, sei tutta rossa~"dissi pizzicandole leggermente un fianco.
"È colpa tua!"disse con il broncio.
Io ridacchiai e raccolsi una foto che era caduta per poi appoggiarla sul lettino.
"Te l'hanno cambiato il cuscino?"chiesi ricordandomi il giorno prima che continuava a lamentarsi della scomodità del cuscino.
"Si, ho dovuto litigare con un infermiera per farmelo cambiare"rispose facendomi ridacchiare.
"Sempre la solita"sussurrai.
TOC TOC TOC
"Avanti"
La porta si aprì mostrando il solito dottore del giorno prima.
"Allora, Jiu. Abbiamo fatto le analisi e ora stai benissimo, puoi anche uscire e tornare a casa. Però, prima, qualcuno deve firmarmi questi fogli, altrimenti non potrai uscire. Puoi chiamare uno dei tuoi genitori, o tuo fratello o sorella. Basta che sia maggiorenne"disse prendendo dei fogli.
"Ah, ok. Mia mamma sta lavorando...mio papà è a Busan..."
"Anche il tuo fidanzato va bene, sei maggiorenne vero?"disse guardandomi.
"Fidanzato..."
"E-Ehm...si"risposi.
"Firmo io"dissi.
"Tu? Sicuro?"chiese lei.
"Si"risposi per poi alzarmi e firmare i fogli.
"Ok, perfetto. Vestiti e potete andare"
"Arrivederci"dicemmo inchinandoci.
"Dove sono i miei vestiti?"sussurrò guardandosi intorno.
"Lì ci sono dei leggings"dissi indicando i pantaloni neri su un tavolino.
"Mh, ma non ho la maglietta e il cappotto. Li ha portati via mia mamma ieri perché si erano sporcati quando ero caduta"disse.
"Ho io una felpa"risposi ricordandomi della felpa gialla che avevo messo nello zaino.
La presi e gliela porsi.
"Gomawo"disse.
"Mi giro"sussurrai per poi darle le spalle per farla cambiare.
Intanto che lei si vestiva, guardavo la solita foto di noi due sotto il pesco.
"Che stupido. Come ho fatto a non crederle? Dovevo immaginarlo che era un piano di Minjun per farci lasciare...perché sono stato così stupido da non crederle?!"
"Perché piangi?"
Abbassai lo sguardo e la vidi seduta sulle sedia di fianco a me che si infilava le scarpe.
"Uh?"
"Perché piangi?"chiese ancora.
"Non sto piangendo"
"Si invece"
Mi toccai le guance e notai che erano bagnate.
"Oh..."
"Che hai?"mi chiese alzandosi dalla sedia.
"Niente, stavo pensando a delle cose..."risposi per poi mettere via le foto.
Sentì la sua mano posarsi sulla mia guancia e asciugarmi le lacrime.
Io sorrisi dolcemente e chiesi:
"Dov'è Shiber?"
La guardai e la vidi stringere Shiber tra le sue braccia. Sorrisi e disse:
"È morbido"
Me lo porse e lo misi nello zaino per poi chiuderlo e mettermelo in spalla.
Si alzò dalla sedia e la guardai con addosso la mia felpa di tre taglie più grandi. Prese il suo telefono e lo mise nella tasca frontale della felpa per poi nascondere le mani nelle lunghe maniche e infilarle dentro la tasca.
"Andiamo?"chiese.
Io annuì con il capo ed uscimmo dalla stanza. Consegnai i fogli firmati al dottore e ci avviammo verso l'ascensore.
Schiacciai il pulsante ed aspettammo.
"Dobbiamo per forza prendere l'ascensore?"
"Se non vuoi farti sei piani di scale..."risposi.
"Ma ho paura degli ascensori"disse.
"Oh, giusto"sussurrai.
Una volta mi ha raccontato che, quando era piccola, era nell'ascensore con sua mamma e si è bloccato al quinto piano. Sono rimaste chiusi lì dentro per circa quattro ore, da quel giorno ha paura degli ascensori.

Le porte si aprirono ed entrai, mentre lei rimase lì ferma.
"Vieni"
Lei negò con il capo.
"Tranquilla, non succede niente. Ci sono io"
Le presi la mano e la feci entrare nell'ascensore. Schiacciai il pulsante con scritto 'floor' e le porte si chiusero, subito dopo sentì due braccia avvolgermi il busto e una testolina nascondersi nel mio petto.
Abbassai lo sguardo e vidi Jiu tutta tremante, così avvolsi le mie braccia intorno al suo corpicino e la cullai nel mentre le sussurravo all'orecchio frasi dolci e rassicuranti.



Pov's Jiu

Appena le porte dell'ascensore si chiusero, mi fiondai tra le braccia di San. Poco dopo sentì le sue braccia avvolgermi e cullarmi nel mentre mi sussurrava all'orecchio frasi dolci e rassicuranti del tipo: 'tranquilla, non succede niente. Ci sono io qui' oppure 'siamo quasi arrivati, tra poco usciamo'.
Se non ci fosse lui qui con me, sarei già svenuta dalla paura.
Dopo pochi secondi sentì un 'TIN' e una voce femminile robotica dire 'siete arrivati al piano terra'. Tolsi la faccia dal petto di San e guardai verso le porte che erano finalmente aperte.
"Usciamo, veloce"dissi per poi correre fuori dall'ascensore ed aprire la porta d'uscita dell'ospedale.
Appena arrivai fuori dalla struttura, un leggero venticello autunnale mi colpì la faccia. Il buon profumo dei pochi fiori che rimanevano si spargeva nell'aria e rimpiazzava quell'odore di farmaci e candeggina che c'era all'interno della grande struttura dietro di me.
Non uscivo all'aria aperta da ieri sera, ma sembra passata un eternità da quando ero chiusi dentro quel posto.
"San! Ppalli!"urlai al ragazzo ancora dentro la struttura bianca.
"Arrivo, arrivo"rispose.
Mi affiancò e gli chiesi:
"Dove andiamo?"
Lui ci pensò un po' per poi guardare l'orario e chiedermi:
"Vuoi andare a mangiare? È l'una"
"Va bene, il cibo all'ospedale fa schifo"risposi facendolo ridacchiare.
Nel mentre ci dirigevamo verso un ristorante, parlavamo e mi raccontava alcune cose che facevamo insieme quando uscivamo.
Quando arrivammo al ristorante, entrammo e un cameriere ci portò al tavolo. Ci sedemmo e, dopo aver guardato il menù, ordinammo.
Mi guardai intorno ed iniziò a girarmi la testa mentre alcune scene di me e San in passato fiorivano nella mia mente.
"Hey, tutto bene?"mi chiese.
"Si"risposi.
"È normale che ti giri la testa?"chiese.
"Solo quando inizio a ricordarmi alcune cose"
"Adesso cosa ti sei ricordata?"
"Di me e te che venivamo sempre qui a mangiare"risposi.
Lui sorrise e, timidamente, mi chiese:
"Jiu, quando una persona perde la memoria..le emozioni che provava prima rimangono?"
"Emozioni?"
"Si"
"Ah..no, non rimangono. Prima che perdessi la memoria ti amavo ancora, mentre ora non ti amo più"

𝓣𝓱𝓮  𝓼𝓱𝔂  𝓫𝓸𝔂 ♡𝔸𝕥𝕖𝕖𝕫-𝕊𝕒𝕟 ♡Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang