Capitolo 30: L'incurabile sindrome dell'innamoramento

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La possibilità di poter dormire più a lungo era stato un vero lusso, pensò Tigre, scivolando silenziosamente fuori dal letto. Il sonno faticava a lasciarla andare; non era più abituata a svegliarsi così presto.

Ancora addormentato, Estate mosse le braccia e le zampe, cercandola fra le lenzuola. Tigre sorrise mentre si vestiva, poi si inginocchiò accanto al letto e immerse la bocca nel collo esposto di suo marito.Estate la strinse con braccia ancora pesanti di sonno.

"Mia guerriera" sospirò, cercando la sua bocca. Quando la trovò, Tigre dimenticò che di lì a poco sarebbe suonato il gong del mattino.

"Perché sei in piedi così presto?" le chiese Estate, sbadigliando.

"Al suono del gong cominciano gli allenamenti, i quali durano sino all'ora di pranzo. Poi continuano sino alle sei di sera" gli spiegò.

Estate la fissò, improvvisamente lucido. "Non ti vedrò praticamente per tutta la giornata" protestò.

Tigre lo baciò all'egiziana. "La sera sarò libera di stare con te. E possiamo pranzare insieme tutti i giorni".

"Va bene... Ma che faccio per il resto del tempo?" chiese Estate, disorientato.

"Esplora il Palazzo di Giada e i giardini".

"Posso andare al villaggio?".

Tigre tacque per un istante. La prospettiva che Estate se ne andasse a spasso da solo non le piacque per niente. La Valle della Pace era un luogo sicuro, ma anche qui si verificavano dei piccoli raid da parte dei banditi.

Estate parve notare il suo turbamento. "Starò attento" le disse.

"Preferirei ci andassi accompagnato, va bene?".

Il mezzosangue sorrise. "Ah, la mia guerriera possessiva" la prese in giro, ma Tigre restò seria. Estate stava per protestare che non aveva intenzione di ritrovarsi rinchiuso in un altro palazzo, ma il gong suonò.Tigre lo baciò frettolosamente sulle labbra per poi precipitarsi alla porta.

"Buongiorno, maestro" disse. La sua voce si fuse con quelle degli altri allievi.Sdraiato comodamente a letto, Estate sorrise, dimenticando il turbamento di poco prima. In posa, con le potenti braccia dietro la schiena, Tigre era troppo bella e fiera per indurgli un sentimento negativo. Ella non aveva intenzione di limitare la sua libertà. Voleva solo proteggerlo. Il villaggio aveva sempre avuto una connotazione negativa per lei; i paesani l'avevano picchiata e umiliata più volte, quindi era normale che non le piacesse l'idea che suo marito si mischiasse a quella gente. Inoltre, Estate non conosceva la valle, quindi c'era anche il rischio di perdersi. Sì, Tigre aveva ragione: era meglio farsi accompagnare.

La maestra gli mandò un bacio quando fu l'ora di avviarsi verso la sala per l'addestramento. Una volta che la porta fu chiusa, Estate si rannicchiò fra le coperte e cercò in esse il calore di sua moglie. Quando lo scovò, si stiracchiò e sbadigliò, abbandonandosi di nuovo al sonno.


Shifu trovò quasi intollerabile l'idea di doversi staccare dal corpo caldo di Fukayna per andare dai suoi allievi e oziò accanto a lei sino all'ultimo secondo possibile. Poi si alzò a sedere in tutta fretta e si vestì.Stava allacciando stretta la cintura attorno ai suoi fianchi, quando le braccia di Fukayna gli circondarono le spalle. Shifu le prese una zampa e la baciò.

"Sono le sei del mattino, piccola. Continua a dormire" le disse.

"Su questo puoi contarci; sono un animale notturno dopotutto" rispose Fukayna, tornando a sdraiarsi. "Quando potrò rivederti?" gli chiese.

"A pranzo e dopo le sei di sera sono tutto tuo".

Fukayna sorrise in un modo che fu tutto un pronostico della piacevole serata che avrebbero passato. Shifu non resistette alla tentazione di chinarsi per baciarla. Quasi senza rendersene conto si ritrovò sdraiato sul corpo della sua femmina, la tunica nuovamente aperta sul petto.

L'amante di Maestra TigreWhere stories live. Discover now