Anno nuovo, vita nuova.

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Del Natale rimanevano oramai le luci appese nei negozi e il rosso che adornava le vetrine di quest'ultimi, ma nonostante ciò l'aria di festa non era ancora passata, poichè solo con l'arrivo del Capodanno quel mese, e soprattutto, quell'anno avrebbe potuto dichiararsi veramente concluso.

Ciel era arrivato alla conclusione che quello fosse stato il Natale più bello di tutta la sua vita: aveva potuto far chiarezza sui propri sentimenti, si era donato al ragazzo del quale si era innamorato,e  i problemi di cuore non lo attanagliavano più come fino a poco tempo prima. Sapeva però che non si sarebbe sentito in pace con se stesso finché non avrebbe dato una risposta al "ti amo" di Sebastian, nonostante paresse che quest'ultimo non aspettasse una risposta.

Il corvino appariva così calmo, calma fosse apparente donata dalle canne che lo tranquillizzavano costantemente e che portavano la sua personalità a cambiare. Lo conosceva già da un pò, eppure Ciel continuava a non capire quale fosse la vera facciata di quel tipo un momento prima insopportabile  e quello dopo così affascinante e profondo.

Al solo pensiero di dover confessarsi a sua volta si contorceva le mani dall'agitazione, esercitandosi allo specchio come un idiota per trovare le parole giuste da dire.
Non erano robe per lui quelle lì, eppure allo stesso tempo lo distraevano e portavano la sua attenzione lontano dai problemi di salute.

In compenso, le cose non si erano neanche del tutto chiarite tra Claude e Alois, perché mentre il primo cercava delle risposte, il secondo si comportava come se stessero effettivamente insieme. Il più grande però era sicuro che fosse impossibile cambiare così da un giorno all'altro, ma dato quanto si era legato al biondo, non se ne sarebbe stato lì con le mani in mano.

Era la sera del 31 Dicembre quando Ciel si trovava affacciato al piccolo balconcino che dava sulla strada innevata e deserta, mentre Sebastian, accanto a lui, fumava una sigaretta, stando attento a tenersi a debita a distanza.
Alois aveva come sempre organizzato una serata in compagnia senza neanche domandare il suo consenso, ma dopotutto non sarebbe dispiaciuto nemmeno a lui passare la vigilia in compagnia del ragazzo dagli occhi scarlatti.

Quest'ultimo fece dei cerchietti di fumo, non notando come l'altro lo stesse guardando e stesse deglutendo nervosamente, come se fosse sul punto di dover dir qualcosa.

"Ma quanto ci sta - sbottò ad un tratto quest'ultimo - si è perso per caso?"

"Non essere nervoso, sembra quasi che tu non voglia stare da solo con me" - rise il corvino fingendosi offeso.

"Non è così! - borbottò arrossendo - è solo che così si raffredda tutto ciò che ho cucinato, io non...."

Si frenò di colpo quando sentì le mano gelide e magre del più grande cingergli la vita. Le sue labbra erano nuovamente a poca distanza dal suo orecchio, e quel respiro caldo era in grado di arrivargli fin dentro l'anima e riscaldarlo completamente.

"Come diamine fai ad eccitarmi in ogni circostanza?" - domandò in un sussurrò.

Avvertendo la gola secca, Ciel, con le guance completamente arrossate e il battito cardiaco fuori controllo, si voltò piano, fino ad incontrare il suo sguardo. Quello sarebbe stato il momento perfetto per dire tutto ciò che c'era da da dire, se non fosse stato per un ormai "solito" imprevisto.

"BUONA VIGILIA!" - esclamò Alois entrando in soggiorno, vestito con degli short rossi e una camicia del medesimo colore dai bottoni dorati.

"Maledizione - sbuffò l'altro - quand'è che ti prenderai la buona abitudine di bussare?"

"Ops - fece portandosi una mano davanti la bocca - ho interrotto qualcosa?"

Ciel lanciò un'occhiataccia al coinquilino, liberandosi dalla presa del corvino.

Loveless&SadnessWhere stories live. Discover now