Scheletri nell'armadio

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Oramai mancavano davvero pochi giorni a Natale. Ciel ricordava sempre con malinconia, nostalgia e tristezza quella festa che aveva assunto per lui un significato speciale. Era stato il giorno in cui per la prima volta si era concesso a Sebastian, il giorno in cui aveva concepito Helena.
Sei anni prima non avrebbe mai pensato che le cose sarebbero cambiate così tanto.

Molto spesso si faceva pena pocihé non faceva altro che piangersi addosso, altro che forte. Sebastian si era sbagliato di grosso in quella lettera che gli aveva lasciato prima di andarsene, la stessa lettera che ora custodiva gelosamente tra le cose più care ma che comunque voleva portarsi sempre dietro. Quel foglio di carta, era come se gli desse sicurezza.

E anche quel giorno al lavoro, la teneva tra le mani, rileggendola. Oramai conosceva a memoria, ogni lettera, ma non si sarebbe mai stancato di leggerla. Improvvisamente trasalì quando sentì qualcun poggiare una scatola sulla sua scrivania.

"B - b - buongiorno Ciel - lo salutò James - ti ho.. portato i nuovi arrivi.."

"Oh, grazie James, mettili pure lì" - dichiarò freddo. L'altro ragazzo parve deluso da quella risposta, come se avesse voluto dirgli qualcosa, ma non poté fare altro che eseguire quegli ordini. Ciel tendeva sempre a tagliare ogni possibile rapporto che sarebbe potuto venire a formarsi. Non aveva intenzione di affezionarsi a qualsiasi uomo estraneo, con James in particolare. Quest'ultimo era abbastanza timido, ma c'era qualcosa in lui di strano, forse per il fatto che gli ricordasse molto Sebastian, fisicamente parlando. Fatta eccezione per lo sguardo. Il suo era dolce, quello di Sebastian era sempre stato freddo, un nascondiglio di angusti segreti.

Si voltò a guardare il ragazzo, il quale nel sentirsi osservato fece nuovamente cadere tutto quello che aveva in mano, e facendogli alzare gli occhi al cielo.
Era adorabile a modo suo, ma fin troppo imbranato.

Improvvisamente Ciel sussultò nell'udire una voce a lui familiare.

"Papà!" - esclamò.

"Helena? - domandò voltandosi e vedendo la bambina venirgli incontro - ciao ma... che fai qui.. come sei arrivata?"

"Luka mi ha accompagnata, hai dimenticato i muffin che ti ho fatto!" - esclamò porgendogli un sacchetto.

"Oh.. scusami... non so proprio dove ho la testa" - disse prendendolo e accennando un sorriso.

La bambina a quel punto si accorse immediatamente di essere osservata.

"Chi è lui?" - domandò indicando James.

"Ah.. ecco... lui è un mio collega..." - rispose.

"P - p - piacere di conoscerti.. io mi chiamo James..  tu sei la figlia di Ciel?" - domandò l'altro.

"Sì.. io mi chiamo Helena Rachel Phantomhive, un gran nome, vero?" - chiese fiera.

"Molto... però non somigli affatto a Ciel - costatò - Allora sono sicuro che sei identica alla tua mamma..."

"Beh in realtà..." - fece per dire.

"Va bene! - esclamò Ciel mettendole una mano sulla bocca e impedendole quindi di parlare - Helena adesso deve andare perché il suo amico l'aspetta, vero Helena?"

Ciel si era sentito in obbligo di fermarla, non se la sentiva affatto di condividere quello che per lui era un importante segreto, con uno qualsiasi.

"Uffa, va bene, me ne vado, ma non è giusto però!" - sbuffò Helena a braccia conserte.

"E' stato un vero piacere consocerti - disse James porgendole una caramella e sorridendo - spero di rivederti ancora"

"Beh, anche per me lo è stato - rispose la bambina sorridendo - ci vediamo, ciao!"

Loveless&SadnessTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang