C'è chi torna.... e chi va

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"Zia Angelina! Eccoci!"

Helena, con il viso affondato nella sciarpa rossa e una mano coperta dal guanto alzata, fece un piccolo salto, nel tentativo di farsi vedere dalla donna in rosso che ora, tutta contenta, stava andando verso di loro.

"Piccola mia adorata! - esclamò Angelina prendendola tra le braccia riempiendola di baci - come sei diventata grande, sei altissima!"

"Sì, e mi sta anche cadendo un dente!" - esclamò la bambina fiera.

Da sei anni a quest parte, Angelina era solita ad andare a trovare il nipote e la figlia, nelle vacanze di Natale e nel mese di Agosto. Lei aveva fatto nascere Helena, e le era di fatto molto affezionata, per questo ogni qual volta che poteva, andava a trovarla.

Ciel le guardò, per poi distogliere lo sguardo da un'altra parte. Era evidente che vi fosse qualcosa che non andava nella sua espressione, questo la donna non tardò a capirlo.

"Ciel caro - gli disse - ti ringrazio per essere venuto a prendermi. Sono davvero contenta di vederti stare bene"

"Sì, sono contento anche io - rispose egli afferrando la sua valigia - beh, sarà il caso di andare se non vogliamo rimanere imbottigliati nel traffico"

Dopo il viaggio in auto, i tre arrivarono alla casa del ragazzo, e una volta lì Helena entrò entusiasta, gettando il cappotto nel divano.

"Zia Angelina, sono davvero curiosa di sapere cosa mi hai regalato!"

"Lo vedrai stasera - disse sorridendo - per adesso ho bisogno di parlare con Ciel"

La piccola annuì, così si affrettò ad andare al piano di sopra. Ciel sbuffò, certo che a quella donna perspicace di sua zia non sfuggiva proprio nulla.

"Ebbene? - domandò ella sedendosi sul divano - che cosa ti prende?"

"Ma come fai a capire che c'è qualcosa che non va?" - sbuffò il ragazzo.

"Perché ti conosco bene - tagliò corto - dimmi, avanti, non vorrai stare con il muso anche il giorno di natale?"

"Mmmh - mugugnò - è un pò lunga la storia. E che c'è questo ragazzo che ho conosciuto..."

"Ragazzo?! - sussultò - cioè... tu... con un ragazzo? E com'è? State insieme?"

"Accidenti no! - borbottò arrossendo - neanche per sogno! Il fatto è che... dopo tanti anni, ho trovato il coraggio di confidare a qualcuno ciò che per me è sempre stato un segreto prezioso"

"Ebbene, cosa c'è di strano?"

"C'è di strano che non capisco come un estraneo possa leggere così attentamente nella mia mente. Ah, e per non parlare poi della questione di Helena. Lui afferma che sarebbe giunta l'ora di parlarle di Sebastian"

"Oh, ma davvero? - chiese sarcastica - sono sei anni che tutti noi ce lo diciamo. Sono sicura che faresti ad Helena un grande regalo se le raccontassi tutto..."

"Lo so - sospirò - ma tu non credi che lei mi odierà?"

"Perché dovrebbe?"

"Beh.. dopotutto - fece portandosi una mano sul petto - è colpa mia... se se n'è andato..."

"Ciel - lo chiamò la donna, poggiando le mani sulle sue spalle - non devi avere rimpianti, ne sentirti in colpa. Sii sicuro, Helena capirà. Non potrebbe mai odiarti"

Il ragazzo fece un cenno con il capo, cercando di nascondere i propri occhi lucidi.

"Ti ringrazio, zia Angelina"

"Ci sono sempre per te - sospirò - mia sorella sarebbe stata fiera. Oh Ciel, se questo ragazzo non ti piace, potresti presentarmelo"

"Oh zia, sei davvero incorreggibile" - fece portandosi una mano sul viso.

Loveless&SadnessWhere stories live. Discover now