[Intermezzo] - Soul Away.

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Alois era sempre stato un ragazzino particolare, e soprattutto adesso che l'adolescenza stava arrivando, si poteva notare più che mai.
Aveva, da un pò di tempo a questa parte, abbandonato cose come le macchinine o il pallone da calcio, per immergersi in un mondo totalmente nuovo, fatto di rossetti e vestiti succinti. Era un maschio e lo sapeva bene, eppure adorava essere carino, essere provocante, e in lui, il desiderio di poter attrarre i ragazzi più grandi, si faceva sempre più spazio.
E poco gli importava che la sua famiglia lo guardasse malamente dalla testa ai piedi. I suoi genitori gli avevano sempre ripetuto quanto fosse sbagliato comportarsi in quel modo, quanto fosse un peccato, poiché erano molto religiosi, e quanto fosse contro natura. Ma Alois, neanche per un secondo aveva pensato di abbandonare i suoi passi, dopotutto,  aveva un fratello su cui contare Luka, sempre dalla sua parte e sempre disposto a proteggerlo.

"Wow come  ci cammini bene - disse il bambino più piccolo di circa quattro anni, vedendo il fratello camminare su delle scarpe con il tacco e all'apparenza molto scomode - meglio delle femmine!"

"Io non sono una donna, e il bello è questo - rispose il biondo con un sorriso, orgoglioso - sono un ragazzo che sa quello che vuole. Voglio che nessuno possa resistermi!"

"Wow - esultò Luka - anche io da grande voglio essere come te".

Alois sorrise maggiormente, donandogli un'affettuosa carezza sulla testa, pensando a quanto fosse pura e meravigliosa l'innocenza dei bambini, l'innocenza di suo fratello, ai cui occhi appariva come una sorta di eroe. Ma in realtà, neanche Luka poteva sapere che ogni eroe che si rispetti, avesse i suoi segreti.

Una cosa che Alois  non amava, al contrario dei vestiti e dei begli abiti , era andare a scuola, e aveva i suoi motivi per pensare ciò.
Nonostante dinnanzi suo fratello cercasse di mostrarsi forte, in sua assenza  egli diveniva terribilmente debole e fragile, come realmente era.

"Abbassa gli occhi, frocio di merda!".
Una voce che arrivò al suo orecchio, e in seguito un pugno al proprio stomaco che lo portò addirittura a sputare sangue. Nessuno meglio di lui poteva saperlo, essere la vittima preferita di ogni bullo della scuola non era piacevole, e soprattutto non era piacevole sentirsi continuamente dire che era un frocio o che era malato, o cose del genere.

E la cosa peggiore era dover tacere, perchè dopotutto non era nel suo carattere piangersi addosso, non voleva dare la soddisfazione agli altri, e soprattutto non voleva vergognarsi si se stesso, nonostante divenisse sempre più difficile.
Era terribilmente orgoglioso, e mai avrebbe ammesso di stare prendendo una via sbagliata. Avrebbe continuato a vedere ciò che voleva vedere, almeno per quell'unica persona che contava su di lui, avrebbe continuato a  vivere.

Come quel giorno in cui ,passando da scuola di Luka, tutto dolorante e intento a tornare a casa, lo vide crucciato, mezzo piegato al suolo e con le braccia tese in avanti, come se stesse cercando di difendersi. Ed effettivamente, davanti a lui, tre ragazzini più grandi sembravano volerlo fronteggiare.

"Sei il fratello di un frocio, e tu sei come lui!" - aveva esclamato uno di loro, strattonandolo.

"Non toccate mio fratello! Non vi permetto di dire nulla!" - aveva risposto lui con le lacrime agli occhi, provando inutilmente a difendersi.

"Luka!" - urlò Alois correndogli incontro.

"Fra - fratellone?" - sussurrò il bambino asciugandosi le lacrime, lanciando poi un'occhiata agli altri tre che, alla vista del biondo, come spaventati, erano fuggiti via.

"Luka! - lo chiamò ancora, inginocchiandosi accanto a lui - Dio mio, stai bene? Ma cosa è successo?"
"Quelli - sussurrò con la voce spezzata - quelli.. ti hanno insultato... e io non voglio... tu... tu non hai nulla che non vada...!"

Alois, rimasto colpito da quella frase, lo attirò a se, abbracciandolo e lasciandolo per un attimo interdetto. I sensi di colpa stavano iniziando a tormentarlo, non gli andava a genio l'idea che una persona a cui tenesse così tanto vivesse con delle difficoltà a causa sua.
Luka, nonostante l'ingenuità e la giovane età, stava facendo di tutto per proteggerlo e per mostrasi coraggioso, e di conseguenza, lui avrebbe dovuto fare lo steso.

"Alois? - lo chiamò ad un tratto Luka - tutto bene?"

"Sì - rispose guardandolo negli occhi - non devi temere. Io ti proteggerò sempre"

Entrambi erano nettamente convinti che niente e nessuno li avrebbe mai separati. O almeno lo erano stati fin quando non era arrivato il giorno in cui i genitori decisero di divorziare.
Seduti sul divano, con lo sguardo basso, ascoltavano mentre veniva deciso del loro destino, mentre l'idea di doversi separare iniziava a spaziare nelle loro menti.
Sapevano che l'uno senza l'altro non avrebbero retto a lungo, e quando Alois poté scorgere un velo di lacrime negli occhi del fratello, lo prese per mano.

"Loro non ci separeranno mai - gli sussurrò quasi impercettibilmente - te lo prometto, fratellino"

Una seconda promessa, risuonata come se fosse stata una preghiera. Erano decisi a non separarsi, e nonostante fossero solo dei bambini, non avrebbero permesso ai loro genitori di dividerli dopo una vita trascorsa insieme.

E proprio qualche giorno dopo, come se un Dio volesse esaudire le loro preghiere, furono investiti da un camion, mentre andavano al tribunale per il divorzio.
Una sorte di maledizione, o forse benedizione, che avrebbe permesso ai due fratelli di rimanere uniti, anche se non sapevano per quanto.

Alois e Luka, ora, mano nella mano, erano insieme, ma senza nessuno. Poiché per l'appunto non avevano nessuno, furono costretti ad andare in un collegio gestito da delle suore a dir poco malvagie. Il primo combatté parecchio prima di poter essere inserito nello stesso collegio del più piccolo, di certo non lo avrebbe lasciato in balia di quella gente, e nonostante le varie frustate che dovette ricevere a causa del proprio comportamento o abbigliamento, il biondo era deciso a non mollare.
Gli aveva promesso che lo avrebbe protetto e così sarebbe stato. Passarono notti a stringersi, notti fredde che in quel caso sembravano però un pò più calde.
Quando Alois lo aveva accanto, era certo che tutto potesse solo migliorare. Quando avrebbero compiuto la maggiore età, sarebbero usciti di lì,e  si sarebbero costruiti una vita.
Quello che però non poteva immaginarsi, era cioè che Luka si ammalasse di leucemia. Una malattia malvagia, silenziosa, che era arrivata dal nulla, che in un attimo aveva mandato a monte tutto.
Anche gli interventi erano molto costosi, e nessuno sarebbe stato disposto a pagare una cifra così alta. Ma suo fratello... non poteva morire. Non lo avrebbe permesso, a costo di fare qualsiasi pazzia.
Quando infatti, poco meno di un anno dopo, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, Alois decise di andar via da quell'istituto.
Luka lo supplicò tanto di restare, ma sapeva che ciò che stava facendo lo stava facendo per lui. Dopotutto non si sarebbe mai dimenticato della sua espressione, prima di andar via, così seria e matura, e delle sue parole.
"Tornerò a riprenderti, promesso"
E lui si era fidato, si era fidato perché Alois aveva sempre mantenuto le sue promesse. Lo aveva sempre protetto e non lo aveva mai lasciato. Ora la propria vita era nelle sue mani.

Quando Alois si era ritrovato in strada, sapeva che per riprendere il fratello con se e per curarlo aveva bisogno di soldi, quindi di un guadagno, di una casa, di una vita dignitosa. Ma non aveva titoli di studio, se non quelli delle medie, ed inoltre non era bravo a far nulla... ciò in cui si dilettava era il sedurre.
Proprio per questo, il giorno in cui si ritrovò dinnanzi le porte di un locale a luci rosse, i suoi occhi si illuminarono: non era mai stata la sua aspirazione quella di divenire una sottospecie di escort, anche se da un lato il pensiero lo eccitava.
Sapeva che entrare in quel girone significava non poterne più uscire, significava vendere il proprio corpo, la propria anima, al demone della lussuria.
Ma per salvare l'unica persona importante della sua vita, avrebbe dato via anche la sua stessa esistenza.

Loveless&SadnessWhere stories live. Discover now