Vita

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Teneva stretto il test di gravidanza fra le mani, mentre le iridi erano spalancate fino all'inverosimile, le labbra schiuse e con un'espressione che poteva forse essere paragonata al terrore totale, ma in realtà non sarebbe esistita alcuna parola per descrivere l'emozione che stava provando in quel momento.

C'erano ben altri tre test sparsi sul pavimento, poiché né la prima, né la seconda e né la terza volta era stato in grado di crederci. Il suo istinto fu quello di urlare, e vi provò, ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Il corpo tremava, così come le mani, e mentre stava seduto con le gambe incrociate nel buio corridoio, il suo cuore prendeva a battere tanto forte da fargli fischiare le orecchie.

Era un incubo, doveva esserlo, perché una cosa del genere non era contemplata nella sua vita da uomo, nonostante non lo fosse al cento per cento. 
William glielo aveva detto chiaro e tondo, le probabilità erano di una su un milione....
E lui era quell'uno su un milione.

Senza staccare lo sguardo da quelle due lineette che l'avevano segnato a vita, estrasse il telefono dalla tasca, chiamando William.
Lui era l'unico in grado di poter fargli trovare il lume della ragione, perché la cosa certa era che stava impazzendo.

"Pronto?" - rispose la voce dall'altro lato.

"Will - sussurrò con un filo di voce - devi venire a casa mia... subito.."

"Emh... io non so se mi è possibile in questo momento.. ma... cosa ti prende?"

"E' importante.... ti prego..." - sussurrò ancora, quasi con disperazione.

"Mi stai facendo preoccupare... e va bene - sospirò -... arrivo il prima possibile"

Quando l'altro chiuse la chiamata, gli occhi di Ciel si inumidirono, e ben presto le lacrime presero a scivolare copiose, come un fiume in piena, ma sempre silenziosamente, nell'attesa di esplodere come un' onda anomala.

Dal canto suo, Sebastian non avrebbe mai potuto neanche lontanamente immaginare cosa stesse succedendo al suo ragazzo. Per lui era una semplice, normale giornata passata in compagnia dei suoi amici, a tirarsi di cocaina come sempre.
Sapeva che a Ciel dava fastidio, ma quest'ultimo non si era mai espresso circa al smetterla di agire in un certo modo da quando stavano insieme, per tanto avrebbe continuato, dopotutto smettere sarebbe stato impossibile.

Tirò su il capo, aspirando, segno che la cocaina era arrivata a destinazione, rilassandosi immediatamente. E per concludere al meglio quel cocktail mortale, una canna per distruggergli il cervello, la gola e i polmoni. Si poggiò ad una parete, rabbrividendo dal freddo e ringraziando il fatto che febbraio stesse passando in fretta e con esso l'inverno, per far posto ad una primavera, una primavera simbolica che non sarebbe mai avvenuta in lui, neanche stando accanto ad un ragazzo come Ciel.

"Ebbene? - rise Lau - come va con il tuo nuovo fidanzatino? Chi avrebbe mai detto che il grande spacciatore e ladro Sebastian Michaelis si sarebbe sistemato"

"Occhio a come parli, io non mi sto accasando. Io e Ciel ci amiamo, ma non è detto che staremo insieme per sempre"

"Oh, se già nella tua mente riesci già a concepire una vita senza di lui non credi che ci sia qualcosa che non vada?" - chiese.

"No, e sai perchè? Perchè nessuno rimane accanto a te per sempre, come succede nelle favole, ma cosa vuoi saperne tu"

"Emh, Sebastian" - lo chiamò ad un tratto Agni.

"Cosa? - rispose isterico e voltandosi, notando come accanto all'amico vi fosse la figura di Hannah, piuttosto crucciata - oh ma ciao dolce Hannah, che piacere vederti"

"Bado alle ciance Sebastian - sbottò facendosi avanti - a che gioco stai giocando? Le notizie volano in fretta, credi che non sappia che hai iniziato una relazione con Ciel?"

Loveless&SadnessDonde viven las historias. Descúbrelo ahora