Capitolo 20

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Ania impiegò diversi minuti per riprendere completamente le proprie facoltà fisiche, ma la sua mente e la sua anima non avevano mai smesso di lavorare. Le incredibili dichiarazioni della signora Bini, il surreale intervento di Elisa, la ragazza che aveva ucciso appena la notte prima, Diego... e poi ancora, i suoi poteri sopiti risvegliati in qualche modo, Vasilisa, l'entità oscura che aveva avvertito prendere il controllo sulla sua mente e sul suo corpo...

«Ania»

Questa volta un altro suono udì riecheggiare nella sua mente. Una voce, sì, ma stavolta interdimensionale, la chiamava.

«...»

«Rialzati, Ania.»

Era sicura non fosse Vasilisa, ora non la spaventava.

«... Eh... Cosa... Io...»

«ANIA!»

Un improvviso impeto di vigore la travolse completamente. Si rialzò di scatto cominciando a fluttuare; un'energia estremamente forte le percorreva le vene, avvolgendo ogni lembo della sua pelle e curando ogni ferita. Subito dopo la ragazza era sospesa a mezz'aria, immobile, davanti a quelli che ora sapeva essere Growlight; un bagliore intenso la circondava, talmente forte da costringere gli altri a distogliere lo sguardo da lei. Anche la temperatura stava salendo, crescendo di pari passo con l'intensità della luce emanata dalla ragazza: una sfera di energia dorata, mista a sfumature rosee e argentee, ma che stavolta non proveniva dalla giovane.

In quel momento Ania era come in uno stato di completa trance cognitiva, consapevole solo di essere "trascinata" da quell'aura mistica sempre più brillante. Qualche albero venne sradicato dal terreno, mentre gli agenti Growlight furono costretti ad allontanarsi rapidamente dalla sfera di luce prima che bruciasse anche loro: in un secondo un impatto tremendo cancellò completamente la casa e gran parte del bosco circostante; rami, foglie ed erba lasciarono posto a detriti e polvere nel raggio di un paio di chilometri. Il grande bagliore emanato dall'esplosione si disperse lentamente, regalando al cielo pomeridiano un magnifico gomitolo di linee incandescenti auree e rosate, intervallate da grandi lampi di luce bianca e argentea.

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Ania si risvegliò in un luogo chiuso, avvolto nella penombra, dall'aspetto ancestrale e deserto. Non si sentiva però affaticata; al contrario, percepiva un certo stato di benessere, sia fisico che psichico, che solo in poche altre occasioni aveva sfiorato nella sua vita. Neanche la paura la toccava in quel momento: sebbene il pensiero di non sapere dove fosse già aveva invaso la sua mente, sentiva uno strano senso di pace, convogliato proprio da quel luogo mistico in cui si era risvegliata.

Giusto il tempo di abituare gli occhi alla scarsa illuminazione e di nuovo quella strana voce si fece presente: <<Ania>>

«... Ma... Cos'è questa sensazione...? Io...»

«Cerca la tua risposta, Ania. Guardati intorno.»

«Ma non vedo quasi nulla... e poi...»

«Gli occhi sono gli strumenti degli umani, i Growlight invece una manifestazione della Luce; essa conduce lo sguardo là dove l'uomo normale non può arrivare. Concentrati!»

La giovane si sforzò un attimo e riuscì a percepire, chiudendo gli occhi, delle strane incisioni sul muro di pietra che le si parava di fronte. Seppur non riuscisse a distinguere delle forme logiche riconducibili a immagini del mondo in cui aveva sempre vissuto, ognuna di esse riusciva a trasmetterle inconsciamente delle sensazioni, quasi fossero figure senzienti.

«Cesare Pierno, tuo caro nonno, nonchè grandissimo pensatore e studioso degli Antichi Grow... Diego Lagorio, giovane dall'animo buono, sempre pronto a difendere i più deboli e a combattere le ombre.»

Contest Collaborativo ContinuoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora