2019

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L'ultima edizione che si commenta qui vede vincere Alessandro Mahmoud in arte Mahmood (c'è un cambio di vocali u/o importante).
"Soldi" è una canzone che richiama, infatti, il suo nome d'arte che in inglese significa il mio stato d'animo (my mood).

E', infatti, un canto malinconico nel testo che parla delle difficoltà di relazioni tra un padre assente e un figlio stanco (<<Ciò che devi dire non l'hai detto. Tradire è una pallottola nel petto>>) , ma non nella musica che sfrutta sonorità arabe (è figlio di un egiziano) in arrangiamenti attualissimi.

Anche lui (e chi no in questo periodo?) viene da un talent, X Factor, ed è già stato a Sanremo due anni prima.

Ha già cominciato anche a scrivere per altri: Fabri Fibra, Michele Bravi, Elodie, Guè Pequeno, Sergio Sylvestre e, soprattutto, Marco Mengoni per il quale ha composto la hit "Hola".

Se avevamo chiuso lo scorso capitolo con la prova che gli ultimi saranno i primi, aggiorniamo le massime dicendo che l'Ultimo arrivato primo sarà qui secondo.
Mi sto incartando, ma ne uscirò fuori proprio in un terzo di secondo dicendo che lottavo con i numeri ordinali senza rendermene conto!

"I tuoi particolari" è la conferma che questo è un cantautore di pancia che comunica senza filtri ciò che sente trovando sponda nei suoi coetanei.

Segue classiche composizioni della tradizione cantautorale italiana e ama partire nei suoi brani piano in punta di pianoforte per poi andare in crescendo.

Il pezzo viene inserito nel terzo CD di Ultimo dal titolo "Colpa delle favole", in cui è presente anche "Fateme cantà": una specie di blues in romanesco che apre scenari eclettici per il suo futuro.

Concluderei il podio per registrare un ritorno sul luogo del delitto musicale.
Parliamo al volo de Il Volo, colpevole di aver vinto nel 2015 e reo di riprovarci con un brano che ha tra gli autori Gianna Nannini e un titolo sbagliato di poco: "Musica che resta" invece di "Musica per cui si arresta"...

Andiamo avanti sperando che questi reati cadano presto in prescrizione e vediamo cosa ho trovato di più interessante in questa edizione.

Cominciamo da due donne.
Parliamo intanto di Loredana Bertè che arriva quarta.

"Cosa ti aspetti da me" ha un'aria da canzone di Vasco Rossi e non è un caso visto che uno degli autori è il fido Gaetano Curreri.

Per confezionarla al meglio viene scelta la produzione di Luca Chiaravalli che ultimamente abbiamo visto particolarmente in auge.

Loredana Bertè la interpreta con la sua proverbiale grinta, seppur dal vivo la sua intonazione pecchi un pò di precisione.

Ma, del resto, il titolo è illuminante: cosa ci aspettiamo ancora da lei?
La Berte' è al suo undicesimo Sanremo, ma di lei abbiamo parlato solo poche volte qui, perché era sempre venuta con canzoni non eccelse (eccetto "Amici non ne ho" del '94), nonostante si sia sempre accompagnata ad autori di nome (Mango, Pino Daniele, Alberto Radius, Gigi D'Alessio).

Anche fuori da qui non aveva più cantato grandi cose eccetto "Mi manchi" ed "È andata così".
Poi, però, a quasi 70 anni la tigre di Bagnara Calabra sembra che stia vivendo una seconda giovinezza: capelli blu, collaborazioni con gruppi del momento e successi discografici come "Maledetto Luna Park" e "Non ti dico no" con i Boomdabash (inseriti entrambi nell'album "LiBerte'" insieme alla canzone sanremese).

Sanremo (Luci e ombre del Mascalzone Latino)Where stories live. Discover now