1998-1999

70 13 57
                                    

Sono due edizioni che commento in un unico capitolo perché povere di idee in entrambe le sezioni.

Tante le analogie a partire dalle due vincitrici femminili.
Nel 1998 addirittura il regolamento permette ad una vincitrice dei "Giovani" di piazzarsi al primo posto tra i "Campioni", fatto unico nella storia del Festival.

Un evento non solo unico, ma anche terribile perché fa esordire una cantante come Annalisa Minetti che definirei con un avverbio: eccessivamente.
Eccessivamente tecnica nell'impostazione vocale ed eccessivamente adepta del ricorso alle note alte da sirena del 118.
In più canta una canzone eccessivamente smielata come "Senza te o con te" alla quale, se fosse stato utile il mio contributo, avrei risposto subito in negativo...

Le stesse qualità della Minetti, ma senza quegli eccessivamente, le ha la vincitrice del 1999, Anna Oxa che trionfa con "Senza pietà".

Al di là dei gusti personali, rispetto alla sua collega esordiente, la cantante barese è di certo più esperta: alla decima partecipazione, spesso con brani non all'altezza delle sue capacità, ma alla prima vittoria individuale (10 anni prima lo aveva fatto con Fausto Leali).

Dall'esordio del lontano 1978 (ricordate la sua apparizione semi punk?) la sua carriera è già costellata di successi, tra i quali citerei fino a quel punto "Pagliaccio azzurro", "Senza di me", "Oltre la montagna", "Elena" e "Più su".

Ciò le permette di cominciare a sperimentare qualcosa di diverso, per cui la canzone che si aggiudica questa edizione non è il classico motivo lento e melodico di stampo tipico sanremese, ma un alternativo suono veloce e con richiami quasi etnici.

Il problema è che in entrambe le edizioni arriva immeritatamente seconda Antonella Ruggiero, alle prime esperienze da solista dopo la separazione dai Matia Bazar del 1989.

Per diversi anni non si è fatta viva, ma dal 1996 è tornata con l'album "Libera" che fa intravedere grandi prospettive sonore future e, l'anno successivo, con "Registrazioni moderne" in cui unisce i brani del passato con la sua band con un'esecuzione in connubio con le forze fresche del rock italiano.

Entrambi i brani (per i quali scrive lei stessa i testi) sono belli e ben cantati dalla sua soave voce, ma dovendo scegliere tra "Amore lontanissimo" del '98 e il successivo "Non ti dimentico" preferisco quest'ultimo che, tra l'altro, si assegna a...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Entrambi i brani (per i quali scrive lei stessa i testi) sono belli e ben cantati dalla sua soave voce, ma dovendo scegliere tra "Amore lontanissimo" del '98 e il successivo "Non ti dimentico" preferisco quest'ultimo che, tra l'altro, si assegna anche il Premio della Critica.

Sanremo (Luci e ombre del Mascalzone Latino)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora