«Jane, mantieni la calma. Non serve a niente fare scenate in questo momento, rischieremo solamente di far saltare la nostra copertura. Guarda, stanno aprendo il cancello. Entra con...delicatezza» mio nonno non fa in tempo a finire la frase perché entro a tutta velocità all'interno della villa e mi fermo proprio dinanzi al porticato dove ad attenderci ci sono il turco con i Gomez e i parenti di Alecxander che si atteggiano a gran signori di questa casa. Non posso fare a meno di digrignare i denti e mandare giù un groppo di saliva. Spero che tutti i miei amici e parenti stiano bene, altrimenti non risponderò delle mie azioni. 

«Ma chi abbiamo qui? Scendi prima tu ragazzo, se non è un problema per te vorrei che  vi sottoponiante ad un controllo minuzioso da parte delle nostre guardie, per sicurezza» il signor Sebastian apre bocca proprio quando metto piede fuori dalla macchina, senza avere neanche il tempo di presentarmi. Proprio come mi aveva accenato una delle sue guardie del corpo si avvicina a me ed inizia a tastare ogni parte del mio corpo alla ricerca di un arma che non troverà facilmente. 

«Sono Nicodemo Lewis, signore. Sono qui con il mio capo e il suo erede. Se me lo cencedete vorrei presentarvi il boss della Polonia, Vladlislav e l'erede Vissarion. Vi abbiamo contatato proprio ieri per poter stringere un alleanza con voi e portarvi una grossa novità che distruggerà i Cooper per sempre» dico alterando la mia voce per renderla il più mascolina possibile mentre mio nonno e Tom scendono dalla macchina e si sottopongono al controllo a loro volta. Quando vedo l'uomo che mi sta esaminando, cercare di togliermi il cappuccio della felpa che indosso per continuare a vagare alla ricerca di qualche arma, lo fermo di scatto con una mano e lo spingo lontano da me con forza.

«Se non vi dispiace, vorrei non mostrare il mio volto. Lo dico per non turbare anche le belle signore che vi affiancano. Purtroppo lo scontro con il mio nemico è stato molto acceso e l'acido che ha usato per ferirmi ha corroso gran parte del mio volto e non è uno spettacolo bellissimo da vedere. Non siamo qui per farvi del male, il viaggio è stato lungo e turbolento per questo vorremmo arrivare subito al dunque e mostrarvi quello che abbiamo portato per voi» dico facendo sentire l'accento polacco. Loro annuiscono ed io cammino in direzione del cofano per aprirlo e prendere il pacco che contiene la finta sorpresa che li attende. Tutta la loro curiosità è rivolta al pacco che tengo in mano e ci fanno segno di accomodarci in casa per arrivare subito al dunque. Li seguiamo in silenzio e non posso fare a meno di digrignare i denti nel vedere la mia casa completamente rovinata: gli sono bastati solamente cinque giorni per stravolgere tutto distruggendo le foto di famiglia, imbrattando i marmi e le statue, i dipinti sono stati trasformati in cenere e molti oggetti di valore sono scomparsi. La stanza dove veniamo condotti è il salone principale dove posso già vedere molti membri dello staff  legati alle colonne della sala come se fossero animani, tenuti fermi da catene e collari con lo sguardo di molti uomini addosso che li osservano manco fossero la carne da macello più prelibata. Nell'immenso tavolo da pranzo iniziano a prendere posto gli usurpatori, seduta a capotavole vedo Lèonore e dietro di lei posso scorgere in catene quasi tutta la mia famiglia. Il mio cuore batte all'impazzata nel vedere i miei bambini legati e leggermente dimagriti, non hanno lividi ringraziando il cielo ma non passa inosservato ai miei occhi il fisico malandato del mio Alecxander, completamente ferito e sporco di sangue dalla testa ai piedi, gli occhi tenuti semichiusi con enorme fatica e il respiro affannato e corto. Dal colore di alcune ferite che vedo nella sua spalla e nella sua gamba e da quel po' di vomito che sporca i suoi capi, posso dedurre che con ogni probabilità lo stanno avvelenando lentamente. All'appello manca momentaneamente solo mio padre.

«Vi piace l'opera d'arte che abbiamo creato? Abbiamo pensato di unire davanti ai vostri occhi tutti coloro che si mettono contro di noi per farvi capire che fine farete se osate fare qualcosa contro di noi. Purtroppo manca il vecchio padrone di casa all'appello, ma il poverino è nelle celle completamente paralizzato a causa del colpo in testa che gli abbiamo inferto durante la battaglia che ha sancito la nostra vittoria. Andiamo al dunque, so che avete portato una sorpresa per noi» a prendere parola e la donna di fronte a noi che sembra particolarmente euforica nel sapere che qualcun altro si sta unendo a lei. Non mi è sfuggito di certo il dettaglio su chi, tra tutti loro, porta in realtà i pantaloni per questo è arrivato il momento di metterla in ridicolo davanti a tutti: se pensa che quello che sta facendo lei sia comandare si sbaglia di grosso, io sono almeno quattro passi avanti e lo dimostra la posizione in cui sono adesso. So che con quello che farò andrò completamente contro tutto quello che ho professato sempre fino ad ora, ma è per il nostro bene e per quello della mia famiglia. L'importante è che io non dimentichi mai chi sono realmente. 

.B.A.D. (In revisione)Where stories live. Discover now