Capitolo 1

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Revisionato 

Jane's POV

«Più forte con quei calci Jane, più forte» mi urla Alec tenendo il sacco da boxe, la momentanea vittima  della rabbia che mi perseguita da anni e che da giorni è solamente aumentata.

Ogni volta che mi alleno o che vado in "missione", mi concentro sugli anni passati da quando quel uomo che dovrebbe essere mio padre, mi ha mandato via di casa come se fossi solo un cane da prendere e dare via con  facilità. Sono stata spedita qui con migliaia di promesse che non avevano niente di fondato: la mia famiglia si è dimenticata di me, mi ha costretto a crescere da sola in un paese straniero della quale non conoscevo nemmeno la lingua e mi hanno fatto vivere nel terrore, portandomi a diffidare di tutti.

La bambina di sei anni, tempo fa, ha pensato che l'aereo su cui è stata trascinata per portarla in questo luogo sperduto, freddo e sempre innevato, sarebbe stato subito dopo sostituito da uno che la riportasse a casa. Ho seriamente pensato nella mia ingenuità di bambina, che nel giro di una settimana mio padre sarebbe venuto in Russia per scusarsi e riportarmi a casa. Ero piccola e spaventata dal mondo che mi circondava, non avevo più il mio eroe, il mio amato papà che mi avrebbe sempre protetto nel momento del bisogno.
Lo zio Luke non ha manco provato a consolarmi perché incapace nel farlo, mi ha lasciato direttamente nelle mani di Dimitri e ha promesso che, quando sarebbe arrivato il momento di tornare a casa, lui mi avrebbe accolto all'aeroporto con tutte le cose che amavo a quei tempi e che tuttora amo.

Dimitri, il mio padrino di battesimo e ormai il mio secondo nonno,  tutto sommato non è stato male. Lui è il classico uomo mafioso, ha cercato di essere sempre amorevole verso di me, mi tratta come se fossi sua figlia, mi fa sempre conoscere i suoi uomini più fidati, soprattutto due di loro che si sono occupati della mia educazione, mi fa gestire qualche affare e, durante i primi tempi qui, quando ero ancora sola e spaesata,  mi ha permesso di rimanere accanto a sua figlia, che era quattro anni più grande di me. Ha anche un'altra figlia maggiore, ma è dispersa per il mondo. Dimitri l'ha mandata via di casa a sedici anni,  lo ha fatto perché con il suo futuro sposo, il figlio del boss spagnolo del tempo, aspettavano un bambino: la mafia spagnola non ha accettato questa cosa e in qualche modo Dima, doveva preservare l'erede russo. Non l'ho mai conosciuta, ma solo per la scelta di non lottare e scappare non mi sta simpatica.

Anne è tutta un'altra storia. Lei è diventata la mia migliore amica anche per questo, perché invece di scappare ha avuto la forza di restare e combattere insieme al padre e in seguito insieme al marito. Alla fine non c'è l'ha fatta però, il mondo mafioso non è semplice:  è morta qualche anno fa insieme al compagno per una vendetta nei confronti del marito. Il colpevole è stato catturato e ucciso in modo atroce da Dimitri, che tutt'ora non si da pace dell'accaduto. Durante i primi tempi dalla scomparsa della figlia, quando guardavamo i suoi figli gemelli dormire, scoppiava a piangere e iniziava a dirmi che capiva la scelta di mio padre nel mandarmi lontano da lui per tenermi al sicuro: vedere i propri figli morire in modo attroce e lasciare al mondo i tuoi nipoti orfani non è bello per un genitore. La cosa bella è che la forza a Dimitri gliel'hanno data proprio i suoi due nipotini, Tobias e Zeno. Lui li ama da morire, gli ricordano perfettamente sua figlia e suo genero, ed io, anche per ringraziarlo per essersi preso cura di me, lo sto aiutando crescendoli:  lui stesso pensa che una figura femminile sia  importante per i bambini, per educarli a 360°.

Per quanto riguarda la mia educazione, non ho avuto donne al mio fianco fatta eccezione di Anne. Mi hanno cresciuta Dimitri e i suoi due migliori amici, Ash e  Alexander.
Il primo mi ha sempre ricordato mio nonno Noah: lo stesso carisma, lo stesso fascino, lo stesso potere: era cieco, portava sempre una benda a coprirgli gli occhi, e faceva difficoltà a muoversi, ma nella teoria era un genio del male. Peccato sia scomparso da qualche settimana.
Il secondo, ha un certo fascino ma è strano, il suo sguardo non mi ha mai ispirato simpatia ma solo sospetti e timore per la mia figura.
Molte volte lo vedevo che mi fissava con molta intensità e mi accarezzava con fare strano dicendo che gli ricordavo qualcuno a lui caro.
Non ho mai dato ulteriore peso a questa situazione, inoltre quando Ash percepiva qualcosa di strano nei movimenti dell'amico, lo richiamava sempre e lo trascinava lontano da me.

.B.A.D. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora