Capitolo 27

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Revisionato
Alecxander's POV

I festeggiamenti fuori dalla porta per la nascita della piccola sono così chiassosi che superano tranquillamente il pianto della bambina. Tutti aspettano con ansia di sapere il nome della neonascitura, io sono più interessato al piccolo Josh che ho preso tra le braccia per farlo riposare un po'. Sembrava così distrutto quando è venuto a chiamare Jane e non ho resistito a prenderlo in braccio, in realtà vorrei anche scendere al piano di sotto per capire cosa succede, ma sono tutti ammassati nel corridoio e non mi permettono di muovermi oltre la porta. 

«Che fine ha fatto quella bambinetta, siamo tutti curiosi di sapere il nome della piccola» dice Pamela guardando con disinteresse lo smalto lucido. A nessuno importa di questa affermazione, sono tutti impegnati a brindare con lo champagne. Dovrebbero trovare strano che la ragazzina o non stia salendo con Zeno tra le braccia e Tobias al seguito, sarebb meglio scendere a dare un occhiata ma sembra che a nessuno gli interessi davvero. 

«Nonno...nonno Dimitri..sotto...mamma ha bisogno di voi...Zeno sta troppo male!» la voce del piccolo Toby richiama l'attenzione generale degli uomini della casa che si volta immediatamente verso il fondo del corridoio quasi in contemporanea. Io sguscio tra le persone e vado incontro al bambino che sta correndo verso di noi col petto che si alza a singhiozzi a causa del fiatone. Mi inginocchio alla sua altezza e provo a chiedergli cosa c'è che non va ma tutto il suo discorso sembra confuso e quasi delirante, per un momento tutti abbiamo fatto fatica a credere che ci fosse davvero un problema. La parola "papà" gridata a gran voce da Jane ci fa capire che il discorso del primo gemello non era poi così delirante. Preso dalla foga del momento, prendo anche Tobias in braccio e corro di sotto seguito dal signor James e Dimitri.
Gli altri si prodicano a fare spazio nel corridoio, sento la voce di Alec che urla al medico di scendere con noi, poi più niente: il mio pensiero è la ragazzina e il bambino di sotto.
Sono io il primo ad arrivare nel soggiorno dove si trova Jane: è letteralmente il finimondo. La stanza è tutta sottosopra, ci sta del vomito ovunque e la piccoletta è sistemata in un angolo, rannicchiata su sé stessa con il piccolo corpo privo di sensi di Zeno stretto tra le braccia, entrambi sono sporchi di vomito e di sangue. Non capisco da dove arrivi questo sangue, se sia di lei o di lui.

«Cosa diavolo è successo qua?» è la prima cosa che domanda Dimitri entrando in stanza e dirigendosi subito dalla ragazza per capirci qualcosa ma è tutto incomprensibile a causa delle lacrime e dei singhiozzi di lei. Non era ridotta così neanche quando Zeno stava rischiando di morire, è un dolore devastante quello che sta provando in questo momento e ci abbiamo messo qualche secondo di troppo per riuscire a decifrare quello che stava dicendo.

«Vomitava sangue. Dima, il piccolo Zeno ha vomitato sangue. Delirava, mi chiedeva di non picchiarlo, di perdonarlo per qualcosa ma non capisco cosa. Li ho lasciati soli per qualche ora, non so cosa sia successo, non l'ho mai visto stare male così» dice disperata Jane aprendosi quanto basta per lasciare avvicinare il medico. Lascio andare Toby e Josh e mi avvicino a Jane, posizionandomi proprio alle sue spalle per darle manforte. Le faccio sentire la mia presenza poggiandole una mano sulle spalle ed è grazie a questo contatto che mi rendo conto che il sangue su di lei non è solo del piccolo Zeno: la sua spalla ferita è zuppa, sicuramente quando Isobel ha stretto prima nella foga di dare alla luce sua figlia si è aggrappata alla spalla riaprendo la ferita. Dovrei farlo presente ma la priorità ora è un'altra.

«Ha ingerito qualcosa mentre non c'era nessuno con voi?» domanda il medico guardando i piccoli dietro di lui che adesso ci osservano quasi spaventati, come se qualsiasi cosa sanno è tendenzialmente pericoloso.

«All'inizio non eravamo completamente soli. Pamela è salita di sopra per ultima, prima era con noi per controllare qualcosa nella sua borsa. Zeno aveva mal di gola e le ha chiesto se avesse una caramellina alla menta. Lei ha annuito e ci ha lasciato dicendo che in borsetta le aveva e potevamo prenderle in tranquillità. Zeno le ha cercate.e quando le ha trovate ne ha prese tre, io e Josh non le abbiamo volute perché non abbiamo mal di gola. Poco dopo ha iniziato a sentirsi male. Si lamentava del mal di pancia, aveva vertigini e alla fine ha cominciato a vomitare ovunque. Volevo salire a chiamarvi ma è scesa quella donna, ha visto le condizioni di Zeno e invece di chiamare aiuto ha preferito dare uno schiaffo a mio fratello per aver osato sporcare la sua borsa di vomito. Se n'è andata via subito dopo, pensavo che chiamasse qualcuno di voi ma non vedendo spuntare nessuno, ho mandato Josh a chiamare la mamma» dice Tobias gesticolando velocemente mentre Josh ci porta la famosa borsetta incriminata. La apro proprio quando Pamela arriva in stanza e tiro fuori dalla borsa una bustina piena di pasticche. Josh conferma che sono quelle le caramelle che Zeno ha preso e posso confermare che tutto sono, tranne caramelle. Le passo al medico che le ispeziona subito.

.B.A.D. (In revisione)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant