Capitolo 25 ~ La Grande Mela

1.1K 50 1
                                    

"Una volta che siete vissuti a New York per qualche tempo e la città è diventata casa vostra, non c'è altro posto altrettanto bello. Qui si concentra tutto, popolazione, arte, teatro, letteratura, editoria,
import, affari, assassinii, aggressioni di strada, lusso, povertà. E' tutto di tutto. Va avanti tutta notte, è instancabile."
(John Steinbeck)


New York.
Quale assurdo incantesimo deve essere stato scagliato su questa città per renderla perennemente instancabile.
Densa di tutto ciò che una persona potrebbe mai desiderare, ma al contempo piena di cose che nessuno vorrebbe mai dover vedere.

É questo ciò a cui pensò Josh, colmo di nostalgia, guardando il panorama della città dalle ampie vetrate dell'appartamento dei suoi genitori.
Finché - proprio come quando era ancora un bambino - non venne richiamato all'attenzione e si trovò costretto a raggiungere la sala da pranzo, dove era appena stato servito il pasto.

Una pietanza che, una volta assaggiata, si ritrovò ad apprezzare notevolmente
«Mamma, Carmen, lasciatemi dire che queste Empanada sono davvero deliziose, complimenti»

«Concordo in pieno signora Anderson, non mangiavo un piatto così buono da un sacco di tempo, ad esclusione dei dolci di Abby, naturalmente» concordò Kate, portando alle labbra un boccone del piatto tipico argentino, costituito da fagottini ripieni di carne e verdure

«Grazie figliolo e grazie anche a te Kaitlin, seppur il merito debba andare soprattutto a Carmen, essendo un piatto tipico della sua cultura ed una ricetta che si tramandano da secoli nella sua famiglia» rispose quindi la signora Anderson

«Mamma sei fin troppo modesta, è delizioso» ribatté perciò Abby

«Grazie tesoro e a te amore mio, piacciono le Empanada?» chiese poi la donna a sua nipote

«Si nonnina, sono buonissime... Siculamente più dei piatti surgelati che mi cucinava una volta papà» rispose quindi la piccola, scatenando l'ilarità di tutta la famiglia, tranne che di Rosie, la quale, fin da quando si erano messi a tavola, non aveva fatto altro che fissare il piatto con uno sguardo vacuo e muovere la forchetta su di esso, senza però portarsi alla bocca neanche un boccone

«E tu Rosie, non dici nulla?» domandò quindi il signor Anderson, accorgendosi che c'era qualcosa che non andava.

E improvvisamente, come ridestata da uno stato di trance, lei abbozzò un sorriso e pur non avendo assaggiato nulla, rispose «Oh emh... io scu...scusate, ero sovrappensiero...
E' tutto molto buono signora Anderson, complimenti»

«Grazie Rosie, sei molto dolce, ma sei sicura di star bene? Sei un po pallida»

«Io... si, si sto bene»

«Amore ne sei certa? Perché nemmeno a me pare tanto» intervenne Josh, con tono preoccupato, accorgendosi improvvisamente del suo aspetto sciupato

«Josh sto bene, dico davvero...
Devo solo riposare, perciò se non vi dispiace torno un po in camera, vi ringrazio per il pranzo e l'ospitalità, ma non me la sento proprio di stare alzata...
Scusate ancora»

«Va bene amore, ma vuoi che almeno io venga con te?» domandò in risposta Josh,

«No tesoro, sto bene, davvero, sono solo stanca per il viaggio... Stai pure con la tua famiglia e svegliami prima di uscire» rispose lei, tentando di rassicurarlo

«Va bene amore, a dopo» disse quindi l'ex capitano dei Marines, dandole un tenero bacio sulla fronte.
Dopodiché lei lasciò il salotto, dirigendosi in camera da letto, mentre lui tornò a concentrarsi sul suo pranzo e a chiacchierare con la sua famiglia.

Come la quiete dopo la tempesta ~ Come Me e Te Series vol. 2Where stories live. Discover now