Capitolo 15 ~ Discorso chiuso... oppure no

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"Un amico può dirti cose che tu non vuoi dire a te stesso".
(Frances Ward Weller)

«Liv, tesoro forza, andiamo, che Emma e Shane sono fuori che ci aspettano!» urlò Rosie dal piano di sotto, a quella che ormai considerava, a tutti gli effetti, sua figlia, quando dal compleanno erano trascorse ormai due settimane

«Come mai mamma? Di solito andiamo da sole a scuola» rispose quindi, con tono confuso, Liv, scendendo le scale, con in mano il suo pupazzo preferito

«Oh giusto, che sbadata, mi sono scordata di dirtelo.
Se ti ricordi ieri pomeriggio, mentre tornavamo a casa, il pick-up ha dato i numeri, credo a causa del motore, ma non me ne intendo un granché, perciò ho dovuto chiamare il meccanico, per farlo riparare e purtroppo mi ha detto che prima di una settimana non lo riavremo indietro, quindi Emma si è gentilmente offerta di accompagnarci a scuola la mattina e riportarci a casa nel pomeriggio.
Ti dispiace?»

«Macché, anzi sono contenta di fare il viaggio con Shane e non da sola con te, almeno non mi tartasserai, chiedendomi di spifferarti cosa mi dice papà quando ci vediamo o sentiamo al telefono» rispose la piccola, ridacchiando

«Io non ti chiedo di fare la spia, sono solo curiosa di sapere come sta e come vanno le cose» ribatté quindi la bionda, colta in flagrante

«Beh, potresti sempre chiamarlo» disse perciò la bimba, con ovvietà

«Ehi, cosa sei diventata? Una mini cupido forse?

«No, semplicemente mi manca tanto e desidelo che torniate insieme» disse Liv, con schiettezza, dimostrandosi una volta di più, molto matura per la sua età.
Dopodiché, afferrò il suo zainetto ed usci di casa, seguita a ruota proprio da Rosie.

«Ehi, siete uscite finalmente» esclamò perciò Emma, dopo aver abbassato il finestrino dell'auto

«Si, anzi scusami tanto del ritardo, ma non mi ero accorta dell'orario» disse quindi Rosie, mortificata, per poi allacciare il seggiolino su cui si era seduta sua figlia, salire a sua volta in auto, nel posto davanti, proprio affianco ad Emma ed esclamare «Andiamo».

Una decina di minuti dopo però la mora, non riuscendo proprio a starsene zitta, tirò fuori un argomento piuttosto spinoso
«Hai... Hai per caso sentito Josh di recente?»

«No, da quando gli ho detto di andare a stare da sua sorella, l'ho evitato il più possibile, lo sai» rispose la bionda, con leggero astio

«Si, infatti, tanto che la zia è stata costretta a poltarmi avanti e indietro e a fare da tlamite tra voi» intervenne perciò Liv, lamentandosi della situazione.

Al che Rosie si voltò e le chiese
«Ehi, ma da che parte stai tu?»

«Dalla parte che mi conviene» rispose la piccola, con ovvietà

«Apperò, sgamata la bambina» commentò invece Emma

«Guarda non parlarmene, è tale e quale a suo padre»

«Ecco appunto, tornando a Josh, te l'ho chiesto perché so che, come Kyle, ha iniziato ad andare regolarmente dallo psicologo e sono bastate tre sedute, perché io vedessi in lui un grande miglioramento, perciò volevo sapere se anche per te fosse lo stesso»

«Oh emh... non sapevo avesse iniziato» rispose, sorpresa «Ma in ogni caso, al momento, non mi interessa»

«Vuoi forse dirmi che non lo ami più?»

«Certo che lo amo Emma, come potrei non amarlo, è tutta la mia vita ed è pur sempre il padre dei miei figli, ma ora come ora la priorità ce l'hanno loro ed io non lo riaccoglierò in casa finché non mi dimostrerà di stare meglio e aver compreso i suoi errori. Discorso chiuso».

Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze ed ecco un nuovo capitolo.
Io spero davvero che vi sia piaciuto e se vi va, stellinate e fatemi sapere cosa ne pensate.
Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio, ciao <3 ;)

Come la quiete dopo la tempesta ~ Come Me e Te Series vol. 2Where stories live. Discover now