Capitolo 3 ~ Una terribile scoperta

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"Essere madre è la gioia più grande del mondo, ma porta anche problemi, sfinimento e dolore. Niente al mondo ti potrà mai rendere più felice o più triste, più orgogliosa o più stanca. Perché nulla è complicato quanto aiutare una persona a sviluppare la propria individualità, mentre stai ancora lottando per conservare la tua."
(Marguerite Kelly)


E' passata più di una settimana da quando Rosie ha spedito l'ennesima lettera a Josh, ricevendo finalmente una sua risposta, seppur non soddisfacente come avrebbe sperato.
Negli ultimi giorni, però, è stata poco bene.
Stanchezza e debolezza l'hanno infatti accompagnata costantemente, come un macigno, ma ancor peggio, ha avvertito spesso dolori addominali e crampi sospetti.

Ecco perché ha preferito anticipare la visita ginecologica e ha chiesto ad Emma di accompagnarla, cosí da non far preoccupare inutilmente, Abby e Kate.

«Ehi, come ti senti?» le chiese infatti, proprio la sua nuova amica e coinquilina, seduta al suo fianco, su una delle scomode sedie della sala d'aspetto della clinica

«Agitata» rispose quindi lei, torturandosi il labbro dal nervoso

«Lo so Rosie, lo so, ma sta tranquilla.
Sarà solo un falso allarme, vedrai» cercò quindi di confortarla la mora

«Vorrei pensarla come te, dico davvero, ma ho come una strana sensazione alla bocca dello stomaco, un brutto presentimento che mi attanaglia...
C'é qualcosa che non va... lui o lei ha qualcosa che non va, lo sento e per di più, suo padre é in guerra ed io sono costretta ad affrontare tutto questo da sola» ribatté però lei, sentendo gli occhi pizzicare, per via delle lacrime che minacciavano di uscire

«Ehi Rosie, calma, è tutto apposto, ci sono io con t...» tentò quindi di rassicurarla Emma, ma venne interrotta dall'assistente della ginecologa, che fece il suo ingresso in sala d'aspetto e, guardandosi attorno, chiese

«La signorina Wright?»

«Sono io» affermò perciò quest'ultima, con voce tremolante, alzandosi poi in piedi

«Bene, mi segua» rispose quindi la donna, rivolgendole un cordiale sorriso, per poi accompagnarla all'interno dello studio.

Una volta entrata, Rosie esclamò poi «Dottoressa»

«Rosie, ciao! Che sorpresa rivederti dopo sole tre settimane dall'ultimo controllo, é forse successo qualcosa?» la salutò lei, invitandola a sedersi su una delle due poltrone, posizionate davanti alla scrivania.
Al che, sempre più agitata, la bionda rispose

«Emh, si, a dir la verità si...
Come ho già accennato telefonicamente alla sua segretaria, infatti, è da ormai qualche giorno che non mi sento molto bene, ho continui dolori alla schiena e alla pancia, mi sento piuttosto debole e soprattutto ho delle leggere perdite di sangue, quindi ho preferito richiedere un controllo»

«Mhh capisco e dimmi, il piccolo si muove?»

«Si, ma meno rispetto a come mi aveva abituata» rispose Rosie

«Ok, ho capito.
Per favore ora stenditi sul lettino che facciamo un esame più approfondito» affermò quindi la ginecologa, annotando le informazioni a computer.
Al che la futura mamma, sempre più agitata, esclamò

«V..va bene» facendo ciò che le era stato detto, mentre Emma, che l'aveva silenziosamente accompagnata dentro e sostenuta fino a quel momento, preferì restare seduta davanti alla scrivania, per non disturbare la ginecologa durante la visita.

Diversi minuti dopo, finita l'ecografia, la dottoressa riprese poi la parola «Allora Rosie, tuo figlio o figlia, ancora il sesso non mi è ben chiaro, è vivo e sta bene, tutto sommato, ma i dolori e le perdite che hai avuto, sono sintomi di un leggero distacco della placenta.
Per fortuna il coagulo di sangue tra la placenta e l'utero è di misura ridotta, di conseguenza non compromette in alcun modo né la crescita del bambino, né il proseguimento della gravidanza, ma credo, al contempo, tu sia davvero troppo stressata e questo non fa bene né a te né a lui, perciò come tua ginecologa e madre di una delle tue alunne, ti raccomando di fare meno sforzi possibili e se necessario, almeno per la prossima settimana, di assentarti dal lavoro, anche se Kim non ne sarà felice.
Inoltre ti prescrivo alcuni farmaci antispasmodici e delle cure ormonali, che dovrai assolutamente assumere fino alla prossima visita, che ho fissato tra tre settimane»

«Ma é proprio sicura che lui non rischi la vita?» domandò però Rosie, per nulla rassicurata dalle sue parole, ansi se possibile, persino più preoccupata

«Abbastanza.
Vedi in questi casi, per fortuna, l'aborto spontaneo è molto raro, se fosse successo tra qualche settimana, o addirittura nei prossimi mesi, le probabilità di perderlo sarebbero state sicuramente più alte, ma essendo accaduto in questo periodo, mi sento di tranquillizzarti.
Ti prego però di non strafare più come il tuo solito, bensì di riposarti e pensare solo a te stessa e tuo figlio.
Qualunque cosa stia accadendo nella tua vita, devi dare a voi due la priorità» rispose perciò la ginecologa, accarezzandole un braccio per confortarla ed incoraggiarla.
Dopodiché le passò un fazzoletto, per pulire la pancia dal gelato usato durante il controllo
Al che, la bionda lo afferrò e nel mentre, rispose

«Ok dottoressa, lo farò sicuramente, la ringrazio»

«Di niente... oh e ti prego, chiamami pure Jane»

«Va bene, ciao Jane, grazie ancora, salutami tua figlia e ci vediamo tra tre settimane» rispose Rosie, per poi uscire dallo studio, seguita a ruota da Emma.

Quando poi furono nel parcheggio della clinica, proprio quest'ultima le chiese «Ehi, come ti senti?»

«Io non... non lo so proprio Emma. Non so se essere sollevata o scoppiare a piangere, non so se avercela con Josh, che mi ha lasciata sola ad affrontare un momento così importante e delicato come la gravidanza, o con me stessa, per dare costantemente la priorità a lui e a quello che sta passando, piuttosto che a me stessa e a mio figlio» rispose quindi lei, sempre piú agitata, camminando spedita verso il suo vecchio pick-up.
Al che l'amica, rimasta dietro, gridò

«Rosie aspetta, rallenta ti prego.
Ti capisco, ma stai correndo e neanche questo fa bene a tuo figlio.
Josh non vorrebbe vederti in questo stato, lo sai e per quanto riguarda il piccolo, è vivo Rosie! Sta bene, ha solo bisogno di un po di riposo, perciò calmati, ti prego...
Se non vuoi farlo per me, fallo almeno per lui»

«Hai..hai ragione Emma, scusami di nuovo...
Sono solo un po agitata, oltre che parecchio stanca e dolorante.
In questo momento desidero solo passare a prendere i bimbi da Abby e Kate e tornare a casa a riposare» rispose, con aria abbattuta, la bionda, entrando in auto

«Certo, ti capisco benissimo, andiamo» annuì quindi Emma, per poi salire in auto, al suo fianco e attendere che mettesse in moto.

☁✨☁

La mezzanotte era passata da un pezzo e in casa alleggiava un senso di pace, ma nonostante la stanchezza, Rosie non era ancora riuscita a chiudere occhio e non faceva che voltarsi da una parte all'altra del letto, continuando a pensare e a ripensare alle parole della dottoressa e al suo bambino, quando all'improvviso una piccola chioma bionda sbucò dalla porta della sua stanza.
«Tesoro cos'è successo? Che ci fai qui?» chiese quindi alla sua figlioccia, come se non fosse già abbastanza preoccupata

«Beh, ecco, io ho visto... ho visto papà... stava piangendo e c'erano delle blutte persone che spalavano a lui e ai suoi amici, tra cui lo zio Kyle e mi sono... mi sono spaventata» rispose, con frasi sconnesse e voce agitata, la piccola, scoppiando a piangere

«Liv, sta tranquilla, è tutto finito, era solo un brutto sogno» affermò perciò la bionda, dispiaciuta, sedendosi sul bordo del letto e prendendola tra le sue

«Lo so, lo so, ma mi ha fatto paura lo stesso...
Solo per questa sera, posso dolmire con te, mamma?» chiese però lei, in risposta, accarezzando il suo peluche preferito.
Al che la bionda disse

«Certo tesoro, che domande.
Aspetta ma c..come mi hai chiamata?»

«Mamma, pelchè solo una mamma si comporta come fai tu con me, solo una mamma si plenderebbe cura di una bimba in assenza del suo papà, solo una mamma mi potrebbe dare il fratellino o la sorellina che ho semple desiderato» rispose quindi la piccola, con naturalezza, confermando il suo presentimento e rendendola la donna più felice del pianeta.

«Oh Liv, ti voglio un bene che neanche immagini» affermò perciò, abbracciandola di slancio

«Anche io» rispose la bimba, per poi sdraiarsi al suo fianco e lasciarsi stringere, fino a crollare tra le braccia di Morfeo.

Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze ed ecco il terzo capitolo.
Io spero davvero che vi piaccia, se vi va stellinate e lasciatemi i vostri pareri, al prossimo, ciao <3 ;)

Come la quiete dopo la tempesta ~ Come Me e Te Series vol. 2Where stories live. Discover now