Chapter 18

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FILIPPO'S POV

"Credevo di potermi confidare con te, ma a quanto pare sei come tutti gli altri. Una ferita in più una in meno, non fa la differrenza."

"Buona fortuna IRAMA"

Sono frasi che mi stanno rimbombando in testa da quando ha lasciato la mia abitazione.

Non sono neanche riuscito a fermarla.

Sto fissando le birre che ha lasciato vicino lo stipite della porta.

A quanto pare ha chiesto anche dei miei gusti.

Si era preoccupata così tanto per me, da raggiungermi a casa.

Delle lacrime iniziano a rigarmi il viso.

"Le ho fatto del male, di nuovo!" dico tra i singhiozzi.

Solo dopo aver pronunciato queste parole, noto la presenza di tutta la mia famiglia in fondo al corridoio. Mi sento mancare il respiro quando incontro lo sguardo di mia madre: l'ho delusa nuovamente come tanti anni fa, lo percepisco.

"Filippo perché lo hai fatto? Io non ti ho insegnato queste cose.." mi dice con la voce spezzata.

"Lo so mamma, non è colpa tua. Sono sempre stato deludente e forse non merito nulla" ribatto io tra le lacrime.

Mio padre mi fissa con aria seria e si limita ad andarsene in un'altra stanza.

Mia sorella, mi raggiunge e mi abbraccia. Mi lascio andare ad un pianto disperato tra le braccia di chi, nonostante tutti i casini che ho combinato, è rimasta.

"Non sei deludente, non lo pensa neanche quella ragazza" mi sussurra Jolanda.

"Me lo ha praticamente urlato! L'ho ferita, come ieri sera, quando ho provato a difenderla da un ragazzo che la infastidiva insistentemente. Stavo per mettere le mani addosso a quel tipo Jol! Poi ho incontrato il suo sguardo terrorizzato e mi sono calmato. Lei poco dopo mi ha perdonato, promettendomi che ne avremmo riparlato oggi. Sono un mostro, non la merito, in nessun modo!" dico a mia sorella tra le lacrime.

"Fil a te piace questa ragazza vero?"


A questa domanda entro in panico.

Non so cosa rispondere.

Dopo Rolex, non ho più amato nessuno.

Ogni ragazza è stata solo una scopata e via.

Quante volte speravo di risvegliarmi la mattina con una di loro al fianco, ma alla fine mi risvegliavo sempre solo, perché da me non desideravano altro che del sesso e alla fine mi sono anche abituato a questa cosa.

Questa è la mia paura più grande.

Affezionarmi a qualcuno che non gli importa nulla di me.

Elena, però, è diversa: è dolce e forte come Rolex.


"Perché me lo stai domandando?" ribatto io.

"Perché non hai mai pianto per nessuna donna, a parte chi sai chi e per la morte della nonna. Lo hai fatto solo per persone..."

"Speciali. Elena è speciale, l'ho avvertito fin dal primo giorno che l'ho incontrata." le rispondo con un sorriso amaro.

"Più avanti mi racconterai per bene, mio caro fratellino" si stacca dall'abbraccio e mi indica il portone di casa.

"Vai a riprenderla e dille che per te è speciale!" mi dice sorridendomi

"Non ci riesco e poi lei non penso abbia intenzione di volermi rivedere..."

"Dietro un Moscow Mule"      Filippo Maria Fanti💫Where stories live. Discover now