Chapter 11

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FILIPPO'S POV

Una delle migliori colazioni mai fatte. Tralasciando la qualità del cibo e la presentazione generale, con quel piccolo gesto è riuscita a calmare per un po' la mia tempesta interiore. Rimarrei qua seduto per ore, ma dobbiamo correre a Milano per la mia intervista. Mi alzo dal tavolino assieme agli altri e ci dirigiamo al bancone per pagare e salutare le ragazze.

Incrocio il suo sguardo e le sorrido.

"In bocca al lupo per il tuo primo giorno!" le dico.

Mi sorride nuovamente, incrocia le dita e si lascia sfuggire sottovoce un "Crepi".

Esco dal bar con il sorriso stampato in volto e raggiungo, assieme agli altri, il nostro van nero.

"Da quando in qua tu sei così allegro di prima mattina!?" mi dice Giulio.

"Saranno gli effetti del cappuccino oppure della piumata?" risponde Rombo ridendo.

Dato che è seduto accanto a me gli do una leggera gomitata e gli altri iniziano a ridere ancora di più.

"Il cappuccino assolutamente, era molto forte!" rispondo io.

"Bro, tu non ce la racconti giusta, stasera poi ne riparliamo!" se ne esce Lori.

La verità è che non ne avrei parlato con nessuno, almeno per ora. Lei sarà il mio piccolo segreto, fino a che non capirò cosa mi lega a lei.

ELENA'S POV

Mi sarei aspettata un grazie da lui, ma nonostante non me lo abbia detto è stato lo stesso molto carino. La mia curiosità di conoscerlo a fondo, mi lega a lui in una maniera che non riesco neanche a spiegare. Sento che posso confidarmi con lui, sento che potrebbe diventare una persona importante. Ma nonostante ciò rimango con i piedi per terra: ormai è famoso e probabilmente, per lui, sono una delle tante ragazze che lo seguono. Cerco di essere discreta con lui proprio per questo motivo.

Inizio a comprendere che questa mattinata è davvero ricca di sorprese e non solo: di lavoro da svolgere non ne manca.

Questo bar è davvero molto affollato, non solo da gente del posto ma anche da numerosi turisti. Ho sempre amato il sovrapporsi di più lingue diverse: è il suono della libertà e della scoperta. Lavorare dietro un bancone ti fa conoscere tante persone di ogni tipo e questo è ciò che forse mi ha incoraggiato a non abbandonare questo settore. Mi ci aveva condotto Sara.

Se solo fosse stata qui con me, avrebbe capito il vero significato della vita.

...

Sono le 14 e finalmente esco dal locale.

Al mio fianco c'è Greta.

"Allora qual è il tuo programma?" le domando incuriosita.

"Innanzitutto mangiamo qualcosa che ho una fame assurda, poi ti porto in giro: ora non ho neanche la forza di parlare!" ribatte lei.

Non la biasimo. Oggi abbiamo lavorato moltissimo.

"Pienamente d'accordo, che ne dici di quel piccolo locale là?" le rispondo indicandole il piccolo locale.

Annuisce prendendomi per il braccio. Ci sediamo sul piccolo tavolino in legno, ordiniamo ed in poco tempo arriva il cibo. Mangiamo in maniera molto rapida per via della fame e poi ci rialziamo subito.

"Pronta per questa passeggiata scricciolo?" interrompe lei il silenzio.

"Scricciolo, non mi ci ha mai chiamata nessuno, ma mi piace! Assolutamente si!" le rispondo sorridendo.

Mi prende sotto braccio e inizia a portarmi in giro.

Questa piccola cittadina è meravigliosa: le antiche costruzioni fatte con i mattoni in contrasto con il verde brillante dei giardini creano un contrasto che lascia senza fiato. La scenografia di una favola.

"Dietro un Moscow Mule"      Filippo Maria Fanti💫Место, где живут истории. Откройте их для себя