Chapter 17

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ELENA'S POV

Questa giornata è passata davvero molto in fretta. Abbiamo lavorato tantissimo io e Greta e ora mi ritrovo accanto a lei a sorseggiare uno spritz dietro al bancone.

"Hai impegni stasera?" mi dice Greta accennando un sorriso.

"No, ma penso di tornare a casa appena finiamo qua: sono davvero esausta! Te invece?" le rispondo io contraccambiando il sorriso.

"Andiamo in un locale qua vicino insieme agli altri, vieni con noi dai!" insiste lei.

"So che ieri sera non è andata granchè e ci sono stata male anche io, ma fidati non è sempre così. Ti prometto che stasera sarà super! Ah dimenticavo, Fil non c'è!"

Sentire quel nome mi riscalda il cuore.

Ho pensato a lui quasi tutto il giorno e non riesco ancora a trovare una spiegazione logica a ciò che mi sta accadendo. La guardo alquanto stupita e lei sembra leggermi nel pensiero.

"Ci sono giorni in cui si chiude in se stesso e non vuole assolutamente vedere nessuno, probabilmente oggi è uno di questi" mi risponde lei serenamente.

Peccato che sia l'unica persona così serena in questo momento. L'idea che lei non si preoccupi minimamente di un amico mi fa davvero innervosire. Mi infastidisce il fatto che nessuno riesca ad andare oltre il significato oggettivo delle parole.

Nessuno vuole restare solo al mondo.

Chi dice di non voler nessuno intorno, in realtà, è la persona che più desidera non essere lasciata sola. Lo so, perché l'ho provato e lo provo tutt'ora sulla mia pelle.

"Ah, capisco. Prima riprendiamo, prima andiamo a casa. Diamoci dentro!" dico a Greta sorridendole.

Solo che questa volta è un sorriso falso.



****





In poco meno di trenta minuti, finisco di svolgere le mie mansioni; raccatto le mie cose per uscire quando una strana idea pervade la mia mente.

So già che me ne pentirò fra qualche minuto, ma sono qua per rimettermi in gioco e il rischio è parte di esso.

Ritorno all'interno, prendo due birre, le pago risaluto Greta e me ne esco dal locale.

Voglio raggiungere Filippo.

Voglio parlargli di ieri.

Voglio stargli accanto per aiutarlo, cosa che nessuno a parte la mia Sara avesse mai fatto.

Voglio esserci per tutte quelle volte che mi hanno lasciata sola.

Voglio esserci perché stare accanto a lui mi fa sentire viva.

"Lo hai ammesso o sei solo stanca morta cara Elena?" penso tra me me.

Do la colpa alla stanchezza e ringrazio il cielo di avere due birre, con la speranza che l'alcool possa allentare almeno per un po'un paio di problemi.

Io non ho la minima idea di dove andare, anche perché l'indirizzo di casa di Filippo non so neanche quale sia. Mi spaccio per un amica della sorella di Fil, chiedo ai passanti e il gioco è fatto.

Arrivo dinanzi alla porta, controllo accuratamente il campanello, per controllare se ci sia scritto il cognome "Fanti".

Il nome è scritto in nero maiuscolo.

Le mani tremano e sento le guance andarmi a fuoco.

Suono il campanello e dopo pochi istanti mi apre il portone una ragazza bionda.

"Dietro un Moscow Mule"      Filippo Maria Fanti💫Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum