Chapter 9

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ELENA'S POV

La testa mi sta scoppiando.

Mi sono addormenta in lacrime, posso facilmente intuirlo dalla superficie del cuscino che è ancora umida. Il rumore della sveglia che ho impostato sul mio i-phone non mi è certo di aiuto. Non ci penso due volte: mi alzo immediatamente dal letto per fermare quel rumore assordante. Riappoggio il telefono sopra il mobile dove lo avevo lasciato per tutta la notte e mi guardo allo specchio.

Ho un volto distrutto e devo assolutamente fare qualcosa per sistemarmi: oggi è il mio primo giorno di lavoro e devo assolutamente fare colpo, conciata così potrei soltanto fare una figuraccia.Mangio qualcosa al volo, mi precipito verso la valigia ancora da disfare e prendo tutto il necessario per sistemarmi.Resto in bagno per almeno quindici minuti e dopo essermi truccata, prendo i miei effetti personali, i ripongo in una borsa ed esco per dirigermi al bar.

"Che questa giornata abbia inizio" penso tra me e me chiudendomi la porta del palazzo alle spalle.

FILIPPO'S POV

Ho dormito poco questa notte.

I pensieri e la notte non vanno d'accordo si sa. Ho ammirato per ore la luna, ripensando a tutto ciò che ho vissuto ultimamente. Non arrendermi mi ha portato ad ottenere tante soddisfazioni, ma nonostante ciò certi pensieri non hanno la minima intenzione di lasciarmi in pace. Fino a qualche anno fa parlavo con mia nonna ma, da quando se ne è andata, non ho fatto altro che chiudermi ancora di più in me stesso.

Stanotte l'ho cercata tra le stelle, perché so che in realtà è da qualche parte e che in realtà non mi ha mai abbandonato. "Due persone non potranno mai dividersi, finché esisterà il ricordo!" lo canto in uno dei miei testi ed è davvero ciò che penso.La musica è la mia unica valvola di sfogo: lì posso riversare tutti quei demoni che mi tormentano. Non voglio far preoccupare le persone che mi circondano e questo è il vero motivo per cui mi chiudo in me stesso.

Un messaggio su whatsapp mi riporta alla realtà.

Il messaggio è di Greta, l'ha inviato nel nostro gruppo.

"Ciao belli! Sono al bar, che oggi ho il turno di mattina. Vi va di passare qua a fare colazione? C'è quel vecchiaccio stronzo stamattina e già non lo sopporto più...venite a salvarmiii"

Mi viene da ridere.

Il proprietario del bar l'ha sempre messa a disagio e la cosa è abbastanza comica, visto che lei ha 23 anni.

Visto che dobbiamo recarci a Milano per una mia intervista in tarda mattinata, le rispondo che poteva contare sul nostro supporto. Mi sono mancati i miei amici in questi mesi e mi fa piacere che il rapporto tra noi non sia cambiato nonostante la mia fama.

Solo dopo aver inviato il messaggio realizzo che al bar ci sarà anche lei.

Per un attimo sento mancarmi il respiro: lei mi fa questo effetto e non capisco cosa io stia provando nei suoi confronti. Questo punto interrogativo mi pervade la mente.Alzo lo sguardo verso il cielo e ammiro il sole da poco sorto.

"Perché proprio lei?" penso tra me e me.

ELENA'S POV

Sono qui da più di un'ora e il padre di Federico mi sta letteralmente mettendo in difficoltà, non tanto per quello che mi chiede di svolgere, quanto a come me lo dice. Da proprio l'impressione di non volermi tra i piedi.

In questo ultimo periodo devo ammettere che di pazienza ne ho davvero poca: sto iniziando a non sopportare più le persone, ogni cosa che non va secondo i miei piani mi fa impazzire. Nella mia vita ho incontrato tante persone che mi hanno fatto soffrire, che mi hanno derisa, insultata, umiliata e sottovalutata ma nonostante ciò, a questa cosa non mi abituo mai. Sono consapevole di essere molto sensibile, ma non voglio darlo a vedere perché non voglio più essere ferita.

"Dietro un Moscow Mule"      Filippo Maria Fanti💫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora