Chapter 2

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                                                                                                                      15 settembre 2012

La scuola è iniziata da qualche giorno e ancora non sono costretta a rimanere a casa a studiare infatti oggi, ne ho approfittato per uscire con delle ragazze che fanno parte della mia classe o meglio, mia madre mi ha spinto a farlo.

Stranamente non è andata così male come pensavo.

Devo ammettere che mia madre non aveva tutti i torti: basta che io mi butti di più, anche se è più semplice a dire che a farsi.

Il liceo non è così male, sicuramente meglio delle scuole medie: le persone vengono da più cittadine e ogni singolo studente deve in qualche modo adattarsi al nuovo ambiente, quindi è una scoperta un po' per tutti.

Ho raggiunto le altre ragazze con i mezzi pubblici e ora che sono giunta alla fermata, devo percorrere un piccolo tragitto a piedi. Per essere settembre fa davvero caldo e mi viene una sete assurda, così decido di prendere qualcosa di fresco al bar che si trova proprio vicino alla fermata dell'autobus.

Entro nel piccolo bar e rimango estasiata dalla bellezza di quel posto: era in stile rustico o per lo più penso si dica così. Un dettaglio che noto fin da subito è un piccolo acchiappasogni appeso dietro il bancone con delle bellissime piume. Io adoro le piume, infatti porto sempre degli orecchini con esse.Dopo aver ammirato lo spazio che mi circonda decido di guardare la lavagna appesa al muro per scegliere cosa prendere: c'erano davvero molte cose.

"Le tue piume sono meravigliose!"

Di istinto mi giro verso la provenienza del suono e mi ritrovo una ragazza della mia età con un enorme sorriso stampato sul volto. Alternava il suo sguardo tra i miei occhi e i miei orecchini; rimango alquanto sorpresa da quella bizzarra situazione perché di solito per interagire con le persone il primo passo devo farlo sempre io.

"Ti ringrazio! Vedo che anche te hai una passione per le piume" le dico indicandole il suo ciondolo con un bellissima penna di pavone, caratterizzata da colori lucenti.

"Eh già e penso che non sia l'unica cosa che ci accomuna: anche l'indecisione su cosa prendere da bere!" mi dice facendomi l'occhiolino.

La situazione è così diversa da tante altre che ho vissuto che non riesco a capirci più niente.La sua voce mi distrae dai miei pensieri.

"Ho in mente un idea, hai mai provato il Moscow Mule?"

Questa ragazza mi sta letteralmente mandando in tilt.

"Ma non è una bevanda alcolica!?"

"Ovviamente la versione analcolica"

Sorrido imbarazzata perché di queste cose non ne so davvero niente.

"Non so neanche di cosa stai parlando, ma mi fido di te che sembri molto più esperta di me!"

Lo noto dai suoi occhi che è sorpresa dalla mia risposta, ma ne sembra molto entusiasta alla stesso tempo.

"Vai ad ordinarli, io intanto cerco un tavolino dove bere questa cosa a me sconosciuta!"

Lei scoppia in una fragorosa risata e io mi lascio contagiare. Ci stanno guardando tutti ma, per una volta, tutti quegli sguardi non mi mettono a disagio: forse per una volta sto bene davvero, con una sconosciuta ma sto bene.

Mi metto seduta sull'unico tavolino disponibile, nell' angolo del piccolo bar. Mi accorgo del rivestimento in pelle perfettamente intonato con i deboli raggi solari che penetravano dalla vetrata: l'atmosfera è tranquilla ed estremamente rilassante. Vedo arrivare la ragazza piumata e solo in questo momento realizzo che non conosco il suo nome.

"Ecco a te!" mi dice accomodandosi dinanzi a me con un sorriso smaliante.

"Grazie mille! Potrei sapere come ti chiami?" le domando io con la massima serenità di questo mondo.

"Ah giusto, non ci siamo ancora presentate, piacere Sara e vivo in questo quartiere qua, mi sono trasferita da poco!"

Rimasi sorpresa da questa notizia: abita poco lontana da casa mia e wow una possibile amica vicino a me, un sogno.

"Io sono Elena e anche io vivo qua vicino, che coincidenza!"

"Le cose non capitano mai per caso!" mi risponde pienamente entusiasta e sicura delle sue parole.

"Quindi è un segno del destino secondo te? Io non ci credo molto ma potresti anche aver ragione!"

"Vedremo cosa ci riserverà il futuro!"

...

Gli anni successivi si rivelarono fantastici. Il nostro futuro sembrava offrirci tante possibilità e tante soddisfazioni.

"Ora cosa mi aspetta?"

Mi domando guardando verso la sua lapide e poi verso il cielo.

Un sorriso amaro appare sul mio volto, distrutto dal dolore e rigato dalle lacrime che ho versato fino a questo momento. Dietro ad un Moscow Mule avevo conosciuto un amica, una sorella, una angelo che se ne era andato troppo presto.

Guardo l'ora sul mio telefono e realizzo che è ora di rientrare a casa. Cerco di ricompormi un po', mi sollevo da terra, indosso i miei occhiali da sole e mi incammino nuovamente verso la mia abitazione per riportare la mia cucciola a casa.

Lungo il tragitto, la suoneria del mio telefono mi riporta alla realtà.

"Chi cavolo poteva chiamarmi a quest'ora!?" penso tra me e me.

Mi affretto a recuperare il telefono dalla mia borsa e rispondo incuriosita.

"Dietro un Moscow Mule"      Filippo Maria Fanti💫Donde viven las historias. Descúbrelo ahora