26

612 34 1
                                    

Poche ore dopo ripartimmo per raggiungere di nuovo palazzo.
Fu un pomeriggio terribile e straziante.
Joseph è forte e non lo da molto a vedere ma sta malissimo, preferirei esternasse ciò che sente ma purtroppo il suo carattere è l'opposto. Si tiene tutto il dolore per sé.

La madre verrà sepolta nella cappella di famiglia e sarà celebrato un funerale degno della madre di un re.
Ha vissuto nella miseria e completamente sola per colpa di una persona sola. Leopold.

La pagherà molto cara per tutto ciò che ha fatto. Ha fatto del male a troppe persone... Non può continuare a far parte delle nostre vite sopratutto ora che stanno per arrivare i nostri figli.
La lettera che nascondeva Ludovica dentro la scatola rossa conteneva tutto, tutti i fatti spiegati bene filo per segno, tutti i ricatti, le bugie e i tradimenti.
Era una chiara prova di che persona era Re Leopold.



Arrivammo a palazzo verso tarda sera.
"Siamo arrivati amore.."
"Si.. Tu entra. Ti raggiungo tra poco"
"Amore sei stanco e devi riposare."
"Devo risolvere alcune questioni Isabelle. Non ti preoccupare per me."
"Promettimi che sarai prudente. Ti prego.."
"Certamente. Tu ora va.. Hai due piccoli qui dentro. Devi prendertene cura"
"Devo prendermi cura anche di te però"
"Non ti preoccupare.. Starò bene, non appena sarà fuori dalle nostre vite"
"D'accordo" gli diedi un leggero bacio e poi scesi dalla carrozza.

Andrà tutto bene Isabelle.

Andai dritta in camera da letto, avevo bisogno di un letto comodo e caldo.

Entrai in camera finalmente ma non ero sola. Sentivo una presenza proprio vicino a me.

Accesi la prima luce sottomano.

"Buonasera Isabelle"
Sobbalzai per la paura. Leopold era lì, in camera seduto beatamente sulla poltrona.

Dovevo ammettere che avevo paura. Paura di quel uomo che pensavo di conoscere invece no.
Pensavo fosse una brava persona ma mi sbagliavo. Tanto anche.
Cercai di mantenere il controllo e di rimanere calma.
"Zio, che ci fate qui? È tardi"
"Volevo fare una visita alla mia cara nipotina Isabelle." si alzò e con passo lento venne verso di me.

Sono nei guai.

"Sono molto stanca zio. Se permettete andrei a dormire. Domani potrete dirmi ciò che volete"

Gli aprii la porta facendogli cenno di uscire.

"Mia cara nipote, avete così tanta fretta. Io non vado da nessuna parte finché non mi rispondere ad alcune domande"

Il mio corpo mi stava tradendo, iniziò a tremare.

"Quali domande?" chiesi con timore.
"Dove siete stata oggi?"
Ora era a pochi passi da me.
"Ecco.. Beh sono stata con una delle mie dame alla ricerca di un medico"
"Non sapete mentire dolce Isabelle" la sua mano mi accarezzò il viso.
"Siete così bella"
"Mettete giù le mani!" mi allontanai di colpo ma lui mi prese con le sue luride braccia e mi intrapolo a sé.
"Ti lascio solo quando voglio io, lurida puttanella"
"Lasciami, immediatamente!" urlai.
Mi dimenai forte ma era troppo forte.
Le sue braccia mi tenevano in prigione.

"Aiuto!!" iniziai ad urlare a squarciagola sperando che qualcuno venisse in mio soccorso.
"Qualcuno mi aiuti!!!"
"Stai zitta!" mi colpí inaspettamente dandomi uno schiaffi che mi fece cadere a terra.

"Mio figlio si è intromesso in cose che non lo riguardano. Gli farò rimpiangere il giorno in cui a deciso di mettersi in contatto con sua madre.
Gli toglierò la cosa che più ama al mondo. Tu"

La mia gola si serrò per la paura.
Che cosa faccio? Come faccio ad uscirne?

"Ti prego no! Lasciami stare. Ti prego!"

Mi afferrò per le caviglie e mi trascinò vicino a lui.

"Non soporterebbe mai che un altro uomo ti scopasse, figuriamoci io"
"Sei un lurido bastardo!"
Mi tappò la bocca con la mano.
"Ora ti scoperò. Ti farò mia puttanella!"

Gli morsi la mano violentemente e poi urlai più che potevo.
"Joseph!!!!!... Joseph!"
"Non verrà mai a salvarti mia cara!"

Io ci credo. Non ho perso le speranze. Lui arriverà, mi salverà.
Metterà la parola fine a tutto questo.
Io ci credo...

Le lacrime iniziarono a bagnarmi tutti il viso.

Ti prego... Ti prego... Salvami...Qualcuno mi aiuti....

Ero a terra, immobilizzata dalle sue mani.
"Mi pregherei di farlo di nuovo dopo"

Di colpo la porta si spalancò, era Joseph insieme alle guardie.

Grazie.

"Jospeh..." sussurai così piano che dubito mi sentii e poi niente.
Il nulla...

BOUND TO YOU Where stories live. Discover now