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UNA SETTIMANA DOPO
Rientrai dal giardino, avevo raccolto alcune rose per l'ufficio di Joseph, di sicuro quelle che aveva erano appassite.
Usavo la scusa dei fiori freschi soprattutto per poterlo vedere non tanto perché mi interessasse dei fiori freschi o meno.
Ultimamente non ci vediamo spesso e quando capita e solo per qualche minuto o due.
"Joseph, posso entrare?" chiesi sulla soglia.
"Si, certamente. Ho solo 5 minuti però perché devo incontrarmi con il Ministro degli esteri. Non devono trovarti qui"
"Me li farò bastare tranquillo."
Entrai e andai dritta verso la scrivania  piena di fogli e fascicoli.
"Dovresti riordinare un po'. Ti farai confusione" gli suggerii.
"Mi trovo nella confusione"
"Come non detto" alzai gli occhi al cielo.
Era impossibile parlare con lui riguardo queste cose. È testardo molto testardo.
"Mi hai portato dei fiori?" chiese guardandoli.
"Si. Quelli sono secchi." gli feci notare il vaso sopra la mensola.
"Capisco.. Quindi l'hai fatto solo perché ti dispiaceva avessi i fiori secchi?" chiese stuzzicandomi.
"Esclusivamente per i fiori mio caro. Quali altri fini potrei avere?" lo provocai appoggiando le mie mani sul suo petto.
"Mah non lo so...Magari avevi pensato a una cosa del genere..." mi prese per i fianchi e mi tirò verso di se, con forza. Le sue labbra furono all'improvviso sulle mie.
Aveva fatto centro. Era questo che volevo dal primo momento in cui ero entrata in questa stanza.
Lo voglio costantemente, e non poterlo avere è una tortura.
"Non hai idea di quello che ti farei adesso" mi sussurrò con tono profondo da farmi venire perfino i brividi.
"Perché non mi dai una dimostrazione"
Mi afferrò per le cosce con destrezza e mi fece sedere sulla scrivania, mi allarga le gambe e si posizionò in mezzo a me.
"Baciami" lo supplicai già ansimante.
Lui non esitò e piombò sulle mie labbra di nuovo.
Le sue mani salirono verso la mia intimità ma prima che la raggiuse lo fermai.
Non inoltriamoci oltre. Non riuscirei a fermarmi.
"Joseph no. Non possiamo, non qui, non adesso"
"Hai ragione. Scusami.. Mi sono fatto prendere dal momento. Ti voglio così tanto"
"Anch'io. Ti voglio da morire e voglio fare l'amore con te. Me lo immagino varie volte e non vedo l'ora che succeda"
"Te lo sei immaginata?" mi scoccò un occhiata estremamente sexy.
"Si.." Arrossii.
"Anch'io ho immaginato cose... Varie a dir la verità. Dobbiamo attendere ancora un po' e poi saremo liberi di fare l'amore."
"Si..."
"Lo so, è un'attesa straziante ma io e te possiamo farcela. Resisteremo fino al matrimonio"
Mi baciò dolcemente il naso e poi si staccò da me.
Mi sistemai il vestito e poi scesi dalla scrivania ancora un po' arrossata per i suoi baci.
"Mi sa che dovrei andare ora.."
"Si, meglio che tu vada. Il ministro sarà qui a momenti."
Stavo andando verso la porta quando lui mi richiamò.
"Stasera ho una sorpresa per te. Fatti trovare pronta alle otto in punto, davanti alla porta del lato est"
"Che sorpresa?"
"Non posso dirtelo. È una sorpresa come ho detto..."
"Uff.... Eh va bene. Sarò puntuale come sempre"

BOUND TO YOU Where stories live. Discover now