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Pochi giorni dopo

"Vostre maestà, bentornate a palazzo"
"È così bello tornare a casa" dissi  guardando a mia madre.
"Sarà per sempre casa tua figlia mia"
tolsi il cappotto e i guanti e mi diressi insieme a lei nella sala del trono principale.
"Padre!" gli corsi incontro.
Lui mi spalancò le braccia e io andai dritta li per abbracciarlo.
"Mi siete mancato molto."
"Anche tu Belle.. Sei cambiata molto. Il matrimonio ti dona"
"Dici davvero?"
"Certo. Sei raggiante più che mai"
"Grazie padre. Joseph e io siamo così felici"
"Spero di poter venirvi a trovare un giorno"
"Certo che verrai" sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.
Mia madre ci raggiunge.
"Tesoro caro, come stai? Siamo corse qua appena abbiamo saputo che non stavi molto bene"
"Mia cara, sto meglio. Non sono in perfetta forma ma riesco ad andare avanti"
"Padre.. Ma i dottori cosa hanno detto?"
"Devono ancora stabilire una diagnosi"
"... Comunque mia cara Isabelle, potresti lasciarmi solo con tua madre per qualche istante. Ci vediamo a pranzo" aggiunse
"Certo padre. A dopo.."
Li lasciai soli e andai verso quella che era la mia vecchia camera.

Non è cambiata affatto, mi guardai intorno e tutto è rimasto come lo avevo lasciato.
Che bei ricordi. Sono cresciuta qui..
Sentii improvvisamente un rumore, proviene dalla porta.
"Chi è la?"  chiesi sospetta.
Mi avvicinai lentamente sempre più alla porta.
"Oh mio dio!" presi un forte spavento.
Vidi Madeline la figlia della mia amica Lady Bukowski.
"Madeline ? Che ci fai tu qui?"
"Isabellee! Siete tornata!!" mi saltò in braccio.
"Per un po' si. Mi stavi spiando furbacchiona?" 
"Di solito la porta è chiusa. Volevo vedere perché era aperta"
"Mi hai fatto prendere uno spavento!"
"Scusatemi Isabelle"
"Non fa niente. La mamma dov'è?"
"Se vuoi ti ci porto. È nella veranda insieme a Lady Green."
"Mi farebbe piacere si." la mesi giù e la seguii.

"Non ci posso credere! Vostra maestà... Isabelle!"
Lady Bukowski ovvero la mia cara e dolce amica Emily scattò in piedi e venne verso di me contenta di vedermi.
"È così bello rivedervi!!"
"Anche per me..Madeline mi ha trovato e mi ha portato qui"
Emily si girò con sguardo severo verso la sua piccola.
"Madeline Mary Bukowski non ti avevo detto di stare insieme alla Signora Charles. Non puoi girare per palazzo da sola!"
La piccola tenne lo sguardo basso.
"Scusate madre." si limitò a dire.
Emily poi si rivolse di nuovo a me.
"Venite, sedete con noi. Parliamo un po'... Sono così contenta siate qui, non immaginate!"
"Certo perché no"

"Allora.. Come mai siete qui?"
Mi chiese versando un po' di cioccolata fumante nella tazza.
"Mi mancava casa mia e avevo voglia di vedere mio padre"
"Starete qui per molto?"
"Per qualche giorno.. Non so ancora di preciso"
"Spero troverete del tempo per il picnic annuale con le ragazze, sarà questo sabato"
"Il picnic.. Giusto. Si troverò tempo, non me lo perderò"
"Bene, Isabelle"
"Lady Green voi siete nuova qui?" chiesi alla ragazza seduta accanto a noi che ci osservava senza dire nulla.
Non mi rispose, si limitò a sorridermi.
La guardai perplessa... Non capivo.
"Lady Green mi avete sentita?"
Emily intervenne.
"Isabelle.. È sordomuta. Non sente e non parla"
"Oh..." ero mortificata.
"È la figlia del conte Green. È arrivata circa due settimane fa dall'Inghilterra"
"Il conte ha una figlia?"
"Si. L'ha tenuta segreta per molto tempo.. Fino ad ora"
"Caspita.." osservai Lady Green.
È di sicuro più giovane di me, ha un aspetto molto esile ed è anche Albina.
"Come si chiama Emily?"
"Si chiama Helena"
"Povera ragazza.."
"È nata così Isabelle."
"Si.. Ma è così triste."
Fui subito distratta da un rumore di cavalli in lontananza.
Stavano venendo verso di noi con i loro padroni al galoppo.

"Sono tornati finalmente!" esclamò Emily.
"Chi è arrivato?" chiesi confusa.
Non rispose.
Si alzò in piedi ed uscì dalla veranda per raggiungerli.
Io la seguii curiosa.

Arrivarono circa 7 uomini a cavallo lì davanti alla veranda tra cui c'era anche Harold. Il vecchio e affascinante maestro di equitazione.

Feci finta di niente e andai a salutare il marito della mia amica.
Non guardarlo Isabelle. Non osare..
"Isabelle.." sentii pronunciare dalla sua bocca.
Oh no.
Mi girai per guardarlo.
Maledetta me
"Isabelle.." ripete questa volta scendendo da cavallo.
Mi venne incontro.
"Harold Lancaster che piacere rivederti"
"Non mi aspettavo.. Te" mi guardò quasi folgorato.
"È casa mia"
"Si.. Lo so. Ma..."
"Starò qui per qualche giorno"
"Bene.." sembrava volermi dire altro ma non disse nulla. Si limitò a guardarmi, anzi ad analizzarmi.
Mi prese la mano cogliendomi completamente alla sprovvista e se la porto vicino alla bocca. La baciò senza togliermi lo sguardo di dosso.
È la sua tattica questa. La conosco fin troppo bene.
"Mi siete mancata Isabelle"
Inutile dire che mi fece piacere sapere questo.
"Non siete cambiato per niente Harold" risi.
"Il solito ragazzo che vi ama"
"Harold!" gli diedi una leggera pacca sulla spalla.
Lui rise.
"Vostro marito è qui con voi?"
"Sono sola"
"È un guaio questo lo sai? Non ti starò lontano neanche un secondo"
Alzai gli occhi al cielo.
"Harold.. No. Ti prego"
"Isabelle. Sono impazzito senza di voi"
"Devi lasciarmi andare. Devi amare qualcun'altro."
"Tu non mi ami più?"
Non volevo dirgli che non lo avevo mai amato.. Così mentii.
"Ti ho amato. Ma ora amo mio marito"
"Cazzate Isabelle. Quello che c'era tra noi non è comparabile. Quello che c'è tutt'ora"
"Harold non c'è nulla. Ti prego non insistere"
"Va bene. Saremo solo amici se ti va bene. Ottimi amici"
"Ci posso stare"
"Facciamo una passeggiata insieme?"
".. Gli amici fanno passeggiate insieme" aggiunse.
"Va bene"

BOUND TO YOU Where stories live. Discover now