20

2.3K 88 1
                                    

"Preferisci stare li a guardare o ti aggiungi a me?" lo guardo.
"Cazzo Isabelle..." scatta in piedi e in un baleno è lì da me, si fionda sulle mie labbra e inizia a divorarmi.
"Ti voglio adesso. Così tanto" mi dice quasi senza fiato.
"Fai di me ciò che vuoi. Sono completamente devota a te"
Mi guarda e mi sorride.
"Dovrò rimandare il consiglio, ci sono cose più importanti che questa mattina devo fare."
"Bravo.."
Mi afferra per le cosce e mi tira su a se, mi tiene stretta a sé.
Ci spostammo verso il bagno.
Mi mise sopra il lavandino, si posizionò tra le mie gambe e continuò a mangiarmi di baci, così profondi che mi facevano dimenticare di trovarmi su questa terra.
"Ti prego Joseph, non torturarmi in questo modo!" gli dico ansimando.
Sapeva benissimo come portarmi al limite e poi quando stava per scoppiare cambiava o smetteva. Lo faceva apposta..
"Shh!" mi guarda facendo quel suo sorriso.
"Stai giocando con me?" gli chiedo un po' affannata.
"Mi piace giocare con te" mi dice.
Con la mano afferro il suo braccio e lo tiro su da me per portarlo guardare negli occhi.
"Mai quanto a me.." scendo dal lavandino e lo faccio sedere al mio posto.
I suoi occhi brillavano di una luce strana, e immagino avesse ben capito cosa avevo intenzione di fare.
"Cazzo Isabelle..." butta la testa all'indietro non appena sente la mia bocca sul suo membro.
Mi piace così tanto vederlo così, mi piace il fatto che sono io che lo rendo in questo stato.
È mio. Tutto mio.

Dopo la mattinata di fuoco trascorsa con Joseph, andai fuori in veranda.
Oggi, si erano riunite varie duchess qui a palazzo tutte con la speranza di diventare mie dame di compagnie.
"Vostra altezza.. Le dame sono riunite tutte qui. Vi faccio annunciare?" mi chiede un maggiordomo.
"Certo, grazie mille" sistemo l'abito e poi faccio il mio ingresso pieno di grazie come al solito, a testa alta e guardando negli occhi ogni donna che era lì presente, è così che una regina deve fare, deve dimostrare la sua sicurezza, la sua forza e superiorità di fronte a tutto e a tutti.
Sono parole queste che mia madre mi ha sempre detto, sempre e all'inizio non capivo ma ora si. Aveva sempre avuto ragione.
Raggiungo il mio piccolo trono posto lì in fondo alla veranda, mi siedo e rima di dire qualcosa osservo di nuovo tutte quante.
A catturare la mia attenzione una strana ragazza dall'aria spaesata e molto giovane.
"Come vi chiamate?" dico all'improvviso.
La giovane si voltò per vedere se veramente stessi parlando con lei, ma poi si rese conto che mi ero rivolta proprio a lei. Si avvicinò e fece un inchino piuttosto scordinato e mi sorrise.
"Vostra maestà, sono Mathilda Wennberg, figlia del Duca Wennberg"
La guardo perplessa, non pensavo che il Duca avesse una figlia.
"Il Duca Wennberg? Davvero?"
"Si maestà." sembrava intimorito da me.
"Quanti anni hai?" le chiedo
"Ho 19 anni vostra maestà"
"Siete così giovane.. Avete la mia età"
"Certo sono giovane, ma credetemi, sono molto sveglia. Imparo un fretta e sono di ottima compagnia"
"Bene. Lo vedremo allora" le sorrido.
"Grazie vostra maestà" fece un'altro inchino, che le riuscì meglio del primo.
Mi alzai e andai tra le donne ancora lì presenti che erano rimaste scioccate dalla mia scelta.
"Sceglierò un'altra tra di voi state tranquille" dissi.
"Ma prima..." andai verso Mathilda.
"Tu chi sceglieresti tra loro?"
"Vostra maestà, non credo di essere la persona adatta a fare questa scelta. Spetta a voi"
"Io l'ho chiesto a voi"
"Beh... Io sceglierei la duchessa Vikström."
Mi girai in cerca di quest'ultima ma non vidi nessuna farsi avanti.
"Mia cara Mathilda, non mi avrà sia qui" le dissi
"Sono io" senti alle mie spalle.
Mi girai immediatamente e mi reso conto che non l'avevo notata semplicemente perché era su una sedia a rotelle e messa in fondo in modo che nessuno la vedesse.
"Vostra maestà sono la contessa Lisbeth Ann-Marie Vikström" fece un leggero inchino con la testa.
"Contessa... Che piacere"
Poi mi girai verso Mathilda che stava aspettando un mio verdetto con impazienza.
"È perfetta grazie" dissi con gratitudine.

Andai verso la contessa Lisbeth, anche lei sembrava molto giovane.
"Spero diventerete mia dama di compagnia. Mi piacerebbe davvero molto"
"Sono venuta qui per questo, maestà. Grazie mille dell'opportunità"

All'improvviso irruppe in veranda Joseph.
"Scusate signore, devo parlare con la regina. Potete lasciarci soli. Grazie"
Tutte obedirono e andarono dentro.
"Che succede?" chiesi preoccupata.
"Devo partire.."
"Come devi partire?"
"Mio padre, ha avuto un malore a Gothenburg. Devo andare, non posso lasciarlo. Henry mi aspetta li.."
"OH mio dio, Joseph... È terribile. Mi dispiace"
Vedevo nei suoi occhi la preoccupazione e l'angoscia.
"Voglio venire con te"
"Non se ne parla. Sei incinta. Non puoi, mi farai stare più tranquillo se starai qui. Ti prego ascoltami per una volta."
"Va bene...vai." gli dissi.
"Grazie mille Isabelle"
Mi sentii ancora più turbata quando mi chiamo per intero. Isabelle. Non mi chiamava quasi mai così...
"Ehi.." gli presi le mani tra le mie, erano così fredde.
Lui mi guardò con i suoi bellissimi occhi blu.
".. Andrà tutto bene amore. Sarò qui ad aspettarti. Ti amo"
Lui non disse niente ma mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte, tanto da far sembrare quel abbraccio quasi un addio.
"Ti amo anch'io. Tornerò il prima possibile da te" mi sussurrò e poi mi diede un bacio sfuggente per poi andarsene.

BOUND TO YOU Where stories live. Discover now