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Dopo essermi sistemata nei miei appartamenti andai nella biblioteca, mio zio aveva una collezione davvero straordinaria. Aveva molte prime edizioni di libri antichi ma anche di libri nuovi. Un vero appassionato di letteratura proprio come me.

Mentre cercavo tra gli scaffali qualche nuovo libro, notai che c'era qualcuno seduto sulla poltrona davanti alla finestra, stava leggendo un libro dalla copertina familiare, di sicuro un  libro di Shakespeare.

Feci finta di niente, e evitando di far rumore continuai la mia ricerca.

"Stai cercando questo per caso?"
Sobbalzai per lo spavento.
Riconobbi subito quella faccia, come non riconoscerla.
Era mio cugino Edward con tra le mani un vecchio libro di matematica.
"Edward! Mio dio! Mi hai fatto prendere uno spavento!" 
Lui rise.
"Non è diverte e comunque io non leggo quelle cose! " lo guardai male.
"Scusami cugina. Non pensavo fossi così sensibile"  disse divertito.
Mi diede una mano a scendere dalla scaletta.
"Non siete cambiata affatto." mi fece notare.
"Non posso certo dire lo stesso di voi, l'ultima volta che vi ho visto eravate pieno di brufoli.." risi.
"Era un brutto periodo" si giustificò.
"Certo..l'adolescenza"
"Come mai siete qui?" mi chiese ritornando serio.
"Vostro padre mi ha invitato, il motivo non lo so ancora ma conto di scoprirlo presto"
"Mhh.. Dev'essere importante se vi ha chiamato con così poco preavviso. A me non ha detto nulla.." alzò le spalle.
"Mi dirà stasera al ballo. A proposito tu verrai?"
"Credo di sì. Non ho niente di meglio da fare"
"Bene bene.. Allora ci vedremo stasera"
"Certo, e dovrete riservarmi un ballo. Promesso?"
"Certamente cugino."
Mi prese la mano e me la baciò delicatamente.
"A stasera cugina" mi salutò e poi se ne andò, lasciandomi di nuovo alla ricerca del libro.

"Vostra altezza, vostra madre vi attende nelle sue stanze" mi avvisò una donna dallo sguardo gentile e dai capelli neri come la pece.
"Mia madre? Adesso?" chiesi seccata.
"Si, altezza. Vostra madre"
"Va bene, grazie mille" sbuffai.

Sembra proprio che non vogliano farmi stare tra i libri.

La seguii fino a raggiungere le stanze di mia madre.
Era lì che mi aspettava seduta su un divanetto con una scatoletta blu in mano.
Mi osservò da lontano e poi mi sorride leggermente.
Tutto strano.. Mia madre che mi vuole parlare, che mi sorride..
Veramente strano.
"Madre, mi avete fatto chiamare?" andai verso di lei con passo un po' incerto.
"Si. Vieni, siedi con me"
La guardai perplessa ma poi decisi di fare come mi aveva chiesto.
"Volevo darti questo.." mi porse la scatoletta che aveva tra le mani.
"Penso sia giunto il momento di dartelo. È un cimelio della nostra famiglia" mi spiegò.
Apriii con cautela la scatoletta e rimasi stupefatta non appena vidi il contenuto.
Era l'anello di mia nonna.
Oh mio dio!


"Wow..!" ero sorpresa, molto a dir la verità.
Perché aveva deciso di darmelo proprio adesso? Qui in Svezia?
"Tua nonna avrebbe voluto lo avessi tu."
"È stupendo grazie mamma.." la ringraziai sempre stando sul chi va là.
"Figurati cara. Ti starà molto bene."

Un complimento.. Da lei?
Che cosa è successo a mia madre???...

Presi l'anello facendo attenzione e me lo misi al dito, lo guardai.
Era davvero stupendo, è incredibile che sebbene siano passati anni, sia ancora così luminoso.
Incantevole davvero.
"Vorrei che lo indossassi stasera"
"Perché?"
"Perché mi farebbe piacere. Anche a tuo zio farebbe piacere.."
"Mhh.. Ok. Ma posso chiederti una cosa?"
"Si. Dimmi"
"Perché adesso? Perché non hai aspettato a darmelo?"
"Beh.. Perché.." non trovava le parole il che mi faceva crescere sempre più i sospetti.
"È un occasione speciale."
"Non sei capace a mentirmi mamma. C'è qualcosa che non vuoi dirmi e poi sei gentile. Tu non lo sei mai con me.. Dimmi che succede!... Ti prego"
"Ho promesso a tuo zio di mantenere il segreto fino a stasera"
"Voglio sapere mamma. Dimmelo o me ne vado all'istante" la minacciai.
"Ok. Ma ti prego non rovinare tutto"
"Okay.."
"Vuole che tu sposi suo figlio"
Rimasi scioccata.
"Cosa?!"
"Hai capito benissimo. Non fare la finta tonta"
"Vuole che sposi suo figlio.. Mio cugino Edward?"
"No Edward. Joseph."
"Joseph? Sul serio?" chiesi sarcastica.
"Si."  disse seria.
"Ma è mio cugino, e poi non è il mio tipo.. È così rigido e freddo. Non voglio sposarlo!"
"Sarebbe un bene per entrambi i nostri paesi"
"Non mi importa.. Non voglio mamma!" alzai la voce più di quanto volessi.
"Ti prego calmati!"
"No, non sto calma!" mi alzai e iniziai a camminare avanti e indietro nella stanza.
"Farò preparare le mie valige, me ne vado. Non starò un minuto di più. Tu resta pure se vuoi.. Io non ho intenzione di passare un altro minuto qui." dissi alterata.
"Isabelle.. Cerca di essere ragionevole. Non puoi mancare così di rispetto a tuo zio. Cerca di essere matura, cerca di capire ti prego"
"Mamma, ti rendi conto quello che mi stai chiedendo? Di quello che mi state chiedendo?!?"
"Si. È so che riesci a comportarti bene se lo vuoi. Tu sposerai Joseph, non si discute. È deciso ormai"
"Non puoi obbligarmi."
"Si che posso. Sei mia figlia"
Alzò il tono.
"Papà non ne sarebbe d'accordo"
"Non esserne così certa."
Ero fuori di me. Come poteva zio Leopold impormi di sposare suo figlio nonché mio cugino Joseph?! Come?!
Io e lui di certo non siamo fatti per stare insieme, siamo troppo diversi.
Non siamo mai andati d'accordo e credo che non ci riusciremo mai.
Io e lui siamo come il giorno e la notte.
Non funzionerebbe mai..

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