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Il giorno seguente mi svegliai diversa, qualcosa in me era cambiato.
Certo non stavo ancora molto bene, non ero del tutto in me ma avevo voglia di alzarmi dal letto.
Devo reagire, devo farmi forza.
Non sono mai stata una che si abbatte quindi perché dovrei ora chiudermi in me stessa in questo modo?
Quello che provo non ha importanza, ciò che ha importanza sono i miei fogli che ora stanno crescendo senza una madre.

Mi alzai lentamente dal letto, e mi misi la vestaglia da giorno.
C'è la puoi fare Isabelle.

Non chiamai nessuno per farmi aiutare e me ne andai dritta verso la nursery.
Il mio posto ora era lì.

Per qualche istante mi soffermai da ti alla porta.
È la cosa giusta. Sei la loro madre.

Entrai con il cuore in gola, un po' in ansia.
Era la prima volta dopo il parto che li vedevo.

Vidi Jopseh accanto seduto vicino alle culle con aria pensierosa.

"Ciao straniero" dissi.
Joseph alzò la testa di scatto.
"Isabelle..." disse sorpreso.

Andai da lui.
"Avevo voglia di vedere i miei bambini e anche te.."
"Sono così contento che tu sia qui." mi baciò la mano delicatamente.
"Anch'io" gli sorrisi.

Spostai lo sguardo verso le due culle, dentro c'erano i miei due bellissimi bambini... Primrose e Robert.
Lì guardai attentamente, erano così piccoli ma perfetti allo stesso tempo.
Delle piccole creature nate dall'amore mio e di Joseph.
Cautamente mi avvicinai e accarezzai le loro testoline.
Sono i miei bambini.. I miei piccoli bambini...

"Come ho fatto ad abbandonarli così..." mi rivolsi verso Joseph che era rimasto lì fermo a guardarmi.
"Non gli hai abbandonati." si avvicinò a me.
"Avevi bisogno di tempo per riprenderti."
Mi strinse a sé forte.
"Il posto è qui, con i miei bambini e con te.."
Non disse niente ma il suo sguardo mi comunicò più di mille parole.
C'era amore, c'era felicità e tutto ciò di cui avevo bisogno.

Le sue labbra si avvicinarono alle mie e si unirono in un dolce e desideroso bacio.

BOUND TO YOU Where stories live. Discover now