«Mocciosa non ci sono alternative: o ti calmi o ti giuro che ti legherò e ti tapperò la bocca pur di non farti urlare o colpire altre persone. Poi ti farò provare veramente cosa significa non respirare» l'afferro per i fianchi per evitare che si agiti troppo ma non è stato una mossa geniale. Infatti ne approfitta subito per sedersi comodamente sulle mie gambe, posizionando le sue accanto ai miei fianchi e, senza preavviso conficca le sue belle unghie affilate sul mio petto lasciato scoperto dalla canotta che indossavo. Ha preso la palla al balzo la piccoletta e con il respiro affannoso pensa bene di continuare la sua tortura graffiandomi il petto: chi glielo spiega che mi sto eccitando solamente nonostante faccia male? Sto letteralmente lottando per non farmi scappare un gemito mentre lei mi osserva innocentemente.

«Ops, mi dispiace» si, immagino come le sta dispiacendo. Col mio pene già sull'attenti che combacia perfettamente con la sua vagina mi viene difficile pensare lucidamente, posso solo fermarle le mani con le mie, sperando che nessuno noti le mie condizioni attuali. Beh, lei se ne staaccorgendo tranquillamente e, per farmi mollare la presa sui suoi polsi, strofina il suo bacino col mio mandandomi totalmente in tilt. Pensa Moore, e anche in fretta prima di venire nei pantaloni. La osservo mentre ghigna col sorriso ansante e come un lampo a ciel sereno, mi ricordo come la mano che le accarezza i capelli la riesce a tranquillizzare. Lascio immediatamente i suoi polsi e, anche se le sue unghie si conficcano ancora nel petto, la stringo tra le mie braccia e le accarezza i capelli pieni di nodi. Non devo attendere molto perché si calmi, lo capisco dalla debolezza con la quale ora le sue unghie si conficcano nella mia pelle, di sottecchi guardo i suoi occhi che diventano pian piano lucidi mentre il suo respiro si mozza sempre più e, con mia grande sorpresa, scoppia a piangere come se fosse una bambina facendomi un enorme tenerezza. Sembra così piccola e fragile in questo momento mentre cerca di stringermi il più possibile vicino a lei, come se io fossi un posto sicuro dove lei può rifugiarsi in tranquillità. 

Piange per un bel po', fino a quando non inizia a mormorare frasi sconnesse che solo io riesco a recepire bene a causa del filo di voce che usa. Mormora di come le persone siano false con lei, come nessuno la prende realmente sul serio. Butta fuori tutta la solitudine che circonda il suo cuore e mi sta dimostrando che alla fine la forte Jane Cooper non è altro che una ragazza sola che sta crollando a pezzi e che cerca solamente qualcuno che la ami per quel che è. Vuole qualcuno che capisca il suo valore, che l'apprezzi nel bene e nel male, qualcuno che non pensi a lei solo come un oggetto ma come una persona piena di emozioni. E mi sento un mostro a stringerla così a me: io sono il suo carnefice, dovrei farla innamore di me e poi ucciderla tra atroci sofferenti. Ma lei si sta affidando a me come se fossi il suo faro in questo momento e al solo pensiero di farle del male, il mio stomaco si contorce. È letteralmente tra le braccia della morte e lei sembra non accorgersi di nulla, si fa stringere da queste braccia e si sta facendo cullare per calmarsi. Io fossi in lei scapperei via da me, ma non lo fa. E se fossi meno egoista, la lascerei andare io. Ma il mio egoismo è smisurato e non posso lasciarla andare; tutto di lei mi sta stregando piano piano: il suo odore così afrodisiaco che mi stordisce i sensi, i suoi capelli così lunghi e soffici, i suoi occhi così glaciali ma che racchiudo un mondo dentro e il suo carattere. Dio! Il suo carattere è meraviglioso: forte quando serve da mettere KO interi clan mafiosi, e al tempo stesso così dolce da volerla nascondere al mondo intero perché troppo preziosa. 
Ora capisco perché Tom le corre ancora dietro.
E ancora una volta metto una tregua tra noi, sperando che questa sia l'ultima. 

«Andrà tutto bene mocciosa. Alla fine di ogni tunnel ci sta sempre la luce, ricordalo» le sussurro all'orecchio lasciandole anche un dolce bacio mentre continuo ad accarezzarle i capelli. Lentamente si calma,  il suo respiro diventa regolare e la lascio addormentarsi con la testa bloccata nel mio mio incavo del collo, lasciandola a godersi il mio calore. Non serve aggiungere niente altro, anche la mia erezione iniziale si calma e nessuno in macchina dice niente, anche se posso vedere le occhiate che mi rifila Tom dallo specchietto. 
Alecxander 1/Tom 0.
Adesso che siamo più calmi, Tom può accelerare e in poco tempo arriviamo a casa. Quando ferma la macchina sul vialetto di ghiaia, ringrazio il cielo che la macchina sia alta così da poter tenere Jane da sotto le gambe e poter uscire in tutta tranquillità con lei tra le mie braccia. La lascio aggrapparsi a me come se fosse un piccolo koala e non me ne lamento ma, Dimitri che ci viene incontro non sembra molto felice di vederci così.

.B.A.D. (In revisione)Where stories live. Discover now