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ALESSIO

Mio caro, qui ti saluto. Questo è il mio ultimo atto, il sipario sta per calare e gli attori ancora non sanno se saranno applauditi.

Cominciamo.

Ti sei mai sentito triste, e felice e triste proprio perché sei felice? Sei mai stato leggero anche se un peso ti blocca il petto?

Beh, così mi sono sentito io quell'ultimo giorno.

Mi sveglio e accendo il cellulare. Mi è arrivato un messaggio da Caterina. Vorrei raccontarle tutto, tutto quello che sento dentro e quanto lei mi faccia sentire bene, non mi sono mai sentito così, la amo e ne sono certo. Sapere che per lei sono importante mi fa volare, è come se all'improvviso non avesse più niente importanza, come se Dio stesso mi avesse stretto la mano dicendomi: "Caro ragazzo, prenditi una pausa da questo mondo di merda, vieni a stare da me!"

So che vi sembrerà un controsenso, "Ma non sei tu il coglione che ha baciato la propria migliore amica?" mi direste ed io sarei d'accordo con voi. Ma quello che provo per Caterina non è normale. Non è una cotta. Per sensazioni simili a quelle che sto provando sono caduti imperi. La nostra anima tende al perfetto e cosa c'è di più perfetto dell'amore?

Mi rituffo sul letto e le scrivo, le parlo di cose banali, la prendo in giro e anche lei prende in giro me, faccio l'idiota quando l'unica cosa che vorrei è dirle tutto della mia vita.

Dieci minuti dopo mi tocca tornare alla triste realtà. Ultimo giorno bello, il ballo è finito, ora tocca dirsi addio.

Comincia di nuovo la solita danza, saluti, colazione, preparare lo zaino con i teli ed in un baleno sono fuori casa, non dirò di essere triste, perché non lo sono. La vita deve scorrere e i saluti ne fanno parte. Quello che mi fa provare un senso di oppressione al petto è la consapevolezza della perdita della persona che mi ha sempre capito, Maria, dovrò riabituarmi ad essere due persone, il vero me e quello che riesco ad esternare. Qui al sud è così facile essere se stessi, il nord soffoca quella parte di me.

Arrivo in spiaggia e mi siedo sulla sabbia bollente aspettando gli altri. Guardo il cielo e mi stupisco di quanto i colori sembrino veri, non una nuvola punteggia il cielo e quell'azzurro è solo uno strato sottile, dietro quella tela si estende il tutto, noi siamo polvere di stelle che medita sulle stelle.

La spiaggia inizia a riempirsi di suoni. È arrivato Alfonso, lo saluto e in lontananza vedo la macchina di Maria. Le sorelle arrivano, si tolgono la maglietta e raggiungono me e Alfo. Prendo in braccio la mia sorellina e ci buttiamo in acqua, Alfo rimane sulla riva. Mari lo raggiunge subito, lo prende per mano e cerca di trascinarlo in acqua. A quanto pare il nostro discorso non è servito a niente. Ma ormai è l'ultimo giorno.

Arriva anche Gabriele che si tuffa subito in acqua.

"Vi va di andare agli scogli?" Grida Maria

"Ma si dai" Rispondo uscendo dall'acqua insieme ad Alfonso. Gabriele sbuffa ma ci segue.

Camminando inizia a sentirsi un'aria pesante, ed è proprio quello che in quest'ultimo giorno voglio evitare. A tradimento mi carico Maria sulle spalle e mi metto a correre, lei ride e si aggrappa forte.

"Vediamo se così riesci a battermi!" Grido a Gabriele, che inizia subito a corrermi dietro.

Arriviamo agli scogli e li costeggiamo con l'acqua che ci arriva alle gambe, fino a raggiungere lo scoglio isolato che ci fa da trampolino per i tuffi. Salgo per primo e aiuto Maria a fare lo stesso. Gab e Alfo ci seguono. Spingo Mary in acqua, ma, prima di cadere riesce a trascinarmi con se, riemergo davanti a lei, i ricci le ricadono in onde sulle spalle, ridendo le dico "Mi mancherai sorellina..." "Anche tu mi mancherai bra!" ci abbracciamo e torniamo sullo scoglio. Gab è pericolosamente vicino al bordo, basta uno sguardo fra me e Maria e anche lui finisce in acqua, risale e noi lo spingiamo giù di nuovo. Dall'acqua inizia a schizzarci, ma a noi bagnati come siamo non ce ne frega molto. Gridando di gioia mi tuffo a bomba a qualche centimetro da Gabriele e lo aiuto finalmente a risalire. Mary intanto si è buttata insieme ad Alfo, che per tutto il tempo è rimasto in disparte. Lei gli si è aggrappata addosso, con le gambe incrociate sulla sua schiena. Stanno parlando di una casa di Alfonso. Io guardo Gab, ha gli occhi spalancati a guardare quei due stretti l'uno all'altra. Gli appoggio una mano sulla schiena

"Lasciali divertire, è l'ultimo giorno!" Dico e lo spingo in acqua.

Mezz'ora e una quarantina di tuffi dopo siamo di ritorno alla spiaggia libera, io devo essere a casa prima. I miei genitori ci stanno già aspettando alla spiaggia.

"Al, intanto vai, ti raggiungo subito!" Mi dice andando verso il suo ombrellone.

Intanto io raggiungo i miei, poco dopo arriva Maria correndo e stringendo qualcosa di luccicante nella mano.

"Ok fratellone, favorisca le sopracciglia!" Dice mostrandomi le pinzette, lo stuolo di genitori dietro di noi si mette a ridere.

"Ma si dai, te lo concedo!" Rido insieme a lei.

"Alessio dobbiamo andare!" Inizia a borbottare mio padre.

"Ma si, un attimo!" Gli rispondo.

Guardo la mia sorellina negli occhi concentrati.

"Ma quanti minchia di peli hai!" Grida lei e di nuovo scattano le risa dei genitori.

"Hai, fai male" Le dico.

"Finito!" Esclama.

La prendo in spalla, in lontananza stanno arrivando i genitori della mia sorellina, insieme ad Anna. Prendo Maria in braccio e la porto fino ai suoi. Lei e Anna si mettono d'accordo con Gabriele e Alfonso per vedersi la sera. Mio padre è già pronto, metto la maglietta.

Così finisce.

Fra i saluti sparati a salve.

Fra abbracci e lacrime.

Finisce.

La notte dello stesso giorno.

Guardo attraverso il finestrino; per avere il quale ho dovuto lottare contro mio fratello.

Le stelle sono già sorte e trapuntano il cielo con migliaia di storie e significati. La città scorre sotto di me e mi si apre l'eterno. Le luci iniziano a lampeggiare, seguendo il ritmo della musica che sto ascoltando, e all'improvviso quelle luci diventano stelle anch'esse, come se la Terra fosse diventata un mare su cui il cielo notturno si specchia. Le città diventano galassie e un pensiero è il filo conduttore del tutto.

Cate, arrivo.

Lo penso provando lo stesso amore che move il Sole e l'altre stelle.

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