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ALESSIO

"Ale, ti va di vederci sotto casa mia per scrivere?" Mi scrive Mary.

"Certo sorellina, fra venti minuti?"

"Ok, a dopo"

Corro in camera mia, metto una maglietta blu a maniche corte e dei jeans corti anch'essi, mi lavo e vado a dire a mia nonna che sarei uscito. Allaccio scarpe ed orologio, prendo il mio quaderno con tutti gli appunti del libro ed esco nel caldo sole estivo. Mi avvio verso la casa della zia di Mary. Appena arrivato mando un messaggio alla mia sorellina e aspetto fuori. Tiro fuori il cellulare e mando un post a Caterina. Maria apre la porta, con Anna subito dietro, mi fanno cenno di entrare. È la prima volta che entro nel loro palazzo.

"Ti va di salire sopra?" Mi chiede Mary.

"Ma sei pazza, sarebbe troppo imbarazzante..."

"In effetti si!" Ci guardiamo e scoppiamo entrambi a ridere.

Entriamo nel palazzo e ci fermiamo sui primi gradini. Anna si mette un po' più in alto rispetto a noi. Io e Maria tiriamo fuori i quaderni.

"Allora, dove siamo arrivati?" Mi chiede lei.

"Io ho scritto il capitolo 3, se ti va te lo leggo."

"Si, poi guardiamo il mio."

Le sto leggendo il capitolo, quando la luce delle scale si spegne, seccato mi alzo per riaccenderla, ma purtroppo è a tempo e si torna a spegnere qualche minuto dopo. Tiro fuori il mio cellulare e metto la lampadina. Affido la luce ad Anna. Lei sblocca il cellulare e si mette a fare un video di me e Mary che discutiamo animatamente su alcuni passi. Una ragazza sta scendendo le scale, Anna si affretta a mettere in pausa il video e ci alziamo tutti in un momento generale di imbarazzo. Che figura. Peggio dei barboni...

La sorella di Mary, altrimenti detta Astu (derivante da astuccio, lunga storia...), mi avverte: "Alessio, Caterina ti ha scritto Hey su WhatsApp!"

Una valanga di pensieri mi aggredisce. Come su Watshapp, Noi ci scriviamo sempre su Instagram, non capisco! E se... Le videochiamate! È l'unica spiegazione!

"Anna, dammi quel cellulare"

"No, ora le rispondiamo con un Ciao e poi aspettiamo almeno cinque minuti."

"Anna, non dire cazzate, dammi quel cellulare."

Lei ha già risposto, e ha messo il cronometro, cinque minuti.

Mary mi riporta alla realtà, ma il mio cellulare vibra! No, sono qui per scrivere. Ecco, cinque minuti sono passati!

"Mary scusa, lo sai che è importante..." strappo il cellulare dalle mani di Anna.

Ecco i suoi messaggi:

"Hey" mi scrive lei.

"Hey"

"Sei da solo"

Guardo Mary ed in un misto di imbarazzo e vergogna scrivo "Si, sono solo"

Anna mi riprende il cellulare e ritorno sulla Terra.

"Bestia di Satana, ridammi il cellulare!" Le dico ridendo.

"Bestia di Satana, ma da dove ti escono!" Mi dice Mary sorridendo.

"Non lo so" Sorrido anche io.

"Aspetta cinque minuti, è così che si fa, alle ragazze non piacciono quelli facili." Replica Anna. Mi rassegno ad aspettare, Maria mi sta guardando male.

"Sai che lei per ora è il mio centro, lo so che puoi capire..."

Passano altri cinque minuti.

"Si, sono solo."

"Ti va un giro turistico?" Il mio cuore balza in cielo, e si rifiuta di tornare giù.

"Perché no!"

"Video chat?"

"Ok"

Mi giro verso le due sorelle. "Devo scappare, vuole fare una videochiamata!"

"Al, vai, continueremo un'altra volta..." Le scocco un bacio sulla guancia e scappo fuori.

"Ciao Caterina!"

"Ciao Alessio, e allora?"

"Tutto bene, dove sei?" Mi incammino verso casa, ho un'idea.

"Sono sulla bici, sto facendo una passeggiata, tu?"

"Sto tornando a casa, dove mi porti di bello?"

"Guarda, questa è la campagna dietro casa mia." Una distesa gialla si estende a perdita d'occhio, un vecchio rudere in mattoni rossi interrompe il paesaggio.

"È bellissimo..." Sono arrivato davanti a casa, salgo i gradini che portano alla terrazza. "Ora ti faccio vedere io qualcosa, anche se non altrettanto bello." Giro il cellulare verso la spettacolare vista dello stretto di Messina al tramonto.

"Beh, dai, non è male!"

"Lo so, allora, che mi racconti?"

"Niente, ero in giro e volevo vedere se ti andava di farmi un po' di compagnia" La linea è disturbata e la videochiamata si chiude prima che io possa rispondere. Mi arriva un suo messaggio

"Scusa, non c'è abbastanza linea, vabbè, sarà per un'altra volta."

Le rispondo e conservo il cellulare, colmo di un senso di leggerezza che provo solo parlando con lei. Sento la voce di mia nonna dietro di me.

"Chi c'è?"

"Come chi c'è? sono io, Alessio." Eccola, ha una scopa in mano.

"Che ci fai qua sopra, pensavo fossi un ladro!"

Che coglione che sono stato, ho preso le scale esterne e mi hanno sentito...

"Scusa..." Figura di merda, ma ne è valsa la pena...

Qualcosa Di PiùWhere stories live. Discover now