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MARIA

Oggi torna mio papà dal nord. È stato lì circa un mese per proseguire nel suo lavoro. Hanno però chiuso un ponte, quello che si deve attraversare per raggiungere la stazione ferroviaria. Così, prendiamo un'altra via. Sono le 8 di mattina e passiamo davanti al lungo mare. È tutto deserto. Il sole è ancora basso. Guardo le spiagge vuote. Qualcuno corre. Alessio e suo zio, ad esempio. Abbasso il finestrino e li saluto. In circa dieci minuti siamo davanti alla stazione. Guardiamo i tabelloni per sapere su che binario fosse il treno. Numero 3. Il mio numero preferito. Attendiamo qualche minuto e il treno ci fa volare i capelli. Eccolo! È lontano. È pure dimagrito! Io e Anna gli saltiamo addosso, come tutte le volte. Mia mamma, ci raggiunge con la sua solita calma. Si lasciano un bacio sulle labbra.

ALESSIO

Eh già, il tempo è passato, finalmente. È arrivato il momento del tanto atteso ritorno di Antonio! Ebbene, che le gelosie volino via! È arrivato il momento di risolvere i problemi... Qui entro in scena io.

È la mattina del fatidico ritorno di Anto. Come al solito faccio colazione ed io e mio fratello ci vestiamo per andare al mare. Oggi niente passaggio in macchina. I miei zii sono tornati in Sicilia, infatti loro non abitano in Calabria. Appena arriviamo in spiaggia mando un messaggio ad Anthony. Lui arriva cinque minuti dopo con sua sorella Denise.

"Allora, com'è andata la vacanza?!" Dico a mo' di saluto.

"Mi sono divertito un casino! E' stato bellissimo! Anche se avrei voluto condividerlo con voi..."

"Bah, fa niente, tranquillo! Quindi proprio pacchetto completo: ragazze carine, piscina, mare vicino, wi-fi. Non ti sei fatto mancare niente!"

"Già, ho fatto schifo!"

Scoppiamo entrambi a ridere. Mentre Antonio apre il suo ombrellone e mio fratello gioca con Denise io chiamo Mary.

"Ciao sis, dove sei?"

"Ancora a casa, ma fra poco partiamo."

"Ok, ci vediamo in spiaggia."

In men che non si dica, io e Anto siamo in acqua.

"Quindi fra te e Mary tutto a posto?" Chiedo

"È che lei è gelosa, e non capisco perché, insomma, ci siamo lasciati!"

"Lei è fatta così, quando si innamora di una persona lo fa con tutta se stessa. In questo io e lei siamo uguali. O tutto o niente. Ma anche quando la risposta è niente non ci arrendiamo. Andiamo avanti ad occhi chiusi. Fino a sbattere la testa contro il muro, o cadere da un burrone. Dalle tempo..."

"Ma mi puoi spiegare come fai a capirla così tanto?!"

"Le persone per molti aspetti non sono complicate. Se si aprono abbastanza con me posso capire come pensano, come vedono il mondo. Poi è facile. Di Maria io so tutto. O quasi. Quindi è normale..."

"Si, ma anche io so molte cose di lei. Ma lo stesso non la capisco. Prima è incazzata, poi è felice, cambia da un giorno all'altro!"

"Si, è fatta così." Replico ridendo.

E indovinate un po' chi arriva? Proprio lei. L'inconfondibile sagoma di Maria scende verso di noi. Si ferma sotto il mio ombrellone. Posa le borse, si toglie la maglietta e piomba in acqua. La prendo fra le braccia.

"Ciao sorellina"

"Ciao Al." Si stacca da me e guarda Anto.

"Ciao."

"Ciao."

Arriva anche Gabriele e stiamo ancora in acqua. Ma Mary ed Anto non si parlano. Andiamo sotto l'ombrellone di Maria e neanche lì si rivolgono la parola. Ma a parte questo entrambi appaiono normali. Ridono. Scherzano. Ma non può continuare così. Ci mettiamo d'accordo per incontrarci pomeriggio. Decido di parlare con Anto. Gli mando un messaggio.

"Ciao Anto. Ti va se pomeriggio io e te ci incontriamo una mezz'oretta prima per parlare?"

"Ok, sempre agli scogli?"

"No, tanto vale vederci direttamente davanti a casa tua."

"Ok, a dopo."

"A dopo."

17:30

Gocce di sudore mi calano dalle tempie, sto aspettando Antonio davanti a casa sua. Lui vive nella casa di sua nonna. In una viuzza che porta direttamente alla spiaggia. Una pianta di cactus protende i suoi rami attraverso un recinto, posto intorno ad un cortile. Accanto al recinto c'è la via che porta alla porta del cortile interno della casa del mio amico. Eccolo.

"Ciao Anto!"

"Ciao Ale, aspettavi da tanto?"

"No, tranquillo, ero appena arrivato."

"Andiamo agli scogli?"

"Ok"

Ci avviamo lungo la spiaggia.

"Quindi, raccontami, com'erano i ragazzi all'hotel?"

"Erano troppo forti! Con loro mi divertivo tanto. Ballavamo e cantavamo. È stato bello."

"Wow, tu capisci che Mary è gelosa, vero?" Prima apro il discorso, meglio è.

"No! Non lo capisco scusa. Perché dovrebbe esserlo!?"

Ci sediamo su un masso all'ombra.

"Lei è fatta così" Replico.

"Io con quei ragazzi potevo essere me stesso, potevo fare balli strani e giocare come e quando volevo. Perché Maria non può semplicemente essere felice per me?"

"Anto, tu potevi fare quelle cose perché loro non erano importanti per te, la loro amicizia è stata passeggera. Probabilmente se fra qualche mese vi incontrerete per strada non vi saluterete nemmeno. Ma con noi è diverso e tu lo sai. Noi siamo una famiglia."

"Probabilmente hai ragione tu." Dice alzandosi in piedi.

"Scusa, che cosa intendi per balli imbarazzanti?" Chiedo ridendo per cambiare discorso.

"Marta la matta!" Mi risponde lui scoppiando a ridere.

Continuiamo a scherzare finché non arriva Gabriele. Insieme al biondino ci mettiamo a saltare da un masso all'altro cercando percorsi sempre più difficili. Appena arrivano le ragazze sentiamo Maria tuonare: "O Maronna mia! Scendete subito di là prima di farvi male!"

"Come vuoi!" Rispondo saltando giù dal masso più alto fra lo stupore generale.

Scoppiamo a ridere tutti ed andiamo a sederci.

Faccio un cenno a Maria. Lei capisce e mi segue senza farsi notare.

"Ho parlato con Anto. Lui con i ragazzi dell'hotel era felice perché poteva fare quello che voleva, poteva ballare e fare lo scemo e con noi non si sente libero di farlo."

"Ma Al, non ha senso..."

"Beh, se ci pensi ce l'ha, noi siamo importanti per lui. Quindi ha paura di cosa potremmo pensare"

"Cosa facciamo?"

"Gli facciamo capire che siamo e saremo sempre suoi amici. Until the very end."

La prendo per mano e ritorniamo dagli alti. Non possiamo prometterci nulla. Sarà lunga. Ma so che ce la faremo. In fondo, siamo una famiglia...

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