Primo Settembre

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Ginny Weasley

Aveva osservato sua figlia per tutta l'estate. In disparte, quasi di nascosto, temendo forse di sentirsi sottolineare quanto la sua apprensione fosse inopportuna, alle soglie della maggiore età.

Quando aveva acconsentito ad ospitare Scorpius, pensava che le settimane tutti insieme sarebbero state un'agonia invece, con suo sommo stupore, si era affezionata al giovane erede Malfoy come se fosse un suo figlioccio.

Forse perché Scorpius era stato sempre estremamente educato, rispettoso, coscienzioso. Forse perché alla fine anche Harry non solo si era abituato alla sua presenza, ma aveva iniziato a considerarlo come un membro della famiglia. O forse, perché aveva capito quanto la sua vicinanza facesse bene a Lily.

Non l'aveva mai vista così impaziente di iniziare una nuova giornata come nei giorni in cui il suo sguardo era arrivato in cucina prima di lei, alla ricerca di quella testa bionda a cui dare uno schiaffo. Un buffetto carico più di tenerezza che di rancore in realtà, che però lei mascherava sempre in un tentativo di lite. 

Ginny si era trovata spesso a sorridere, girando le spalle a quelle scene, quasi commossa dalla tenera quotidianità che si era instaurata tra quelle mura. Se solo trentacinque anni prima qualcuno le avesse detto che avrebbe fatto colazione osservando sua figlia e l'erede di Scorpius Malfoy scambiarsi effusioni mascherate dall'impaccio dell'adolescenza, gli avrebbe dato del folle. Eppure quel quadretto era lì, sotto ai suoi occhi, e non poteva che sentirsi enormemente grata per tutto quello che la vita era riuscita a dare loro, nonostante le incertezze della guerra.

Ed ora, mentre osservava Lily salire sul treno, ricacciando indietro le lacrime e cercando di mostrare a tutti il suo solito sorriso, stentava a riconoscere la sua bambina.

L'ultimo anno ad Hogwarts era arrivato in un battito di ciglia e, anche se sapeva quanto lei si sentisse sola quell'anno, invidiava la spensieratezza con cui poteva affrontare quell'ultimo traguardo scolastico. Spensieratezza che a lei era stata negata, sia negli studi che nell'amore con Harry.

Sospirò, osservando Scorpius farle un gestaccio dalla banchina, incurante della gente attorno a loro, facendola scoppiare a ridere al di là del finestrino. Alla fine era venuto a salutarla davanti a tutti, anche se lei stessa era stata testimone del tentativo di convincerla che non fosse adatto a saluti plateali e strappalacrime.

A dispetto di quelle scene solo apparentemente distaccate, Ginny era sicura che alla fine avrebbe ceduto: glielo leggeva in quello sguardo sarcastico, divertito dalle guance gonfie e dall'espressione indispettita di Lily, che non si accorgeva di nulla, non capiva.

Lei però lo aveva capito da tempo, fin dalla prima missiva che si erano visti recapitare lo scorso giugno, da un gufo sconosciuto. Per quanto facesse il sostenuto, Scorpius era solo un ragazzo innamorato. 

E per la prima volta, si scoprì contenta della scelta di sua figlia.

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