Rosso

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Scorpius Malfoy

Nonostante Derek stesse provando ad incrinargli una costola a suon di gomitate, cercando di ricordargli di essere un mago di buona famiglia, non riuscì ad imporsi di accantonare il cipiglio funereo con cui aveva lasciato la sua comoda, fresca e spaziosa stanza al Malfoy Manor.

L'idea di raggiungere Albus a Godric's Hollow gli era sembrata da subito inappropriata, oltre che un tantino ributtante. Un conto era socializzare con un solo Potter, nella fattispecie la serpe Albus, durante l'anno scolastico. Un evento che fin dal primo anno gli era parso inevitabile, dato che si era trovato a dividere il dormitorio solo con lui e Derek. Infilarsi con tutte le scarpe nella tana del grifone, solo per combattere la noia estiva, sembrava invece tutta un'altra storia.

«Zab, sul serio, è proprio necessario?» sbottò accaldato, osservando con bellicoso le villette che si stendevano di fronte a loro. Tutte stramaledettamente ordinarie, con solo minime differenze di colore o di prato, che per lo più attiravano giudizi non proprio lusinghieri.

«Che palle, Scorp! Non sei ancora stufo di marcire nella tua tenuta di campagna?»

«La mia tenuta di campagna-» iniziò ad esporre, riepilogando ad alta voce quanto si ripeteva da quella mattina, «accoglie le tue ingrate chiappe da un mese a questa parte. Non capisco perché non si possa fare lo stesso con Al. Posto ne abbiamo. E poi, mi duole ammetterlo, ma papà lo adora.»

Derek soffocò una ristata. «Perchè stiamo ancora parlando di un povero mago minorenne, che toglierà la traccia solamente tra tre giorni. Perché io e te non abbiamo ancora passato l'esame di materializzazione congiunta e, per quanto zio Draco adori Albus, l'idea che faccia venire un infarto al grande Harry Potter presentandosi qui a prendere il nostro caro amico mi sembra molto divertente, ma anche difficilmente realizzabile.»

Scorpius sbuffò, senza aggiungere altro, finché Derek non si fermò di colpo. «Mi pare sia questa.» mormorò, guardandosi attorno curioso prima di affrontare i gradini che davano sul piccolo portico con ampie falcate.

«Oh, insomma. È proprio necessario?» ricominciò a borbottare Scorpius, indicando la porta con un cenno. «Cioè non può scendere lui? Dobbiamo davvero entrare?» 

«Se vuoi mettere le tue chiappe al fresco, sì.» lo freddò la voce di Albus, che dalla porta aperta scrutava divertito i suoi amici. «Fatto buon viaggio?»

«Orribile, grazie.» rispose oltraggiato Scorpius, facendo saettare lo sguardo nell'ambiente circostante, alla ricerca di qualcosa da non commentare.

«Tranquillo Malfoy, sono a casa da solo. Ancora qualche paturnia da parte tua per le zone filobabbane, e non avreste trovato nemmeno me.»

«Come?» 

«Con una passaporta per un rinfrescante bagno nell'Avon. Regalo di papà.» sorrise Albus, mostrando un vecchio calzino. «Oh, non chiedete. L'ultima volta James si è fatto rubare la sua e per poco non ci sono piombati in casa due babbani.»

Scorpius osservò il suo amico basito, incapace persino di trovare parole per offendere quella che palesemente rappresentava un'assenza di materia grigia nella scatola cranica del fratello del suo amico.

«Non dirmi che ci sarà anche lui.» esalò infine, pensando già di smaterliazzarsi verso la sua confortevole e malinconica tenuta di campagna, e tanti saluti al ritrovo pre inizio anno scolastico.

«Oh no, tranquillo. È tutta la settimana che va e viene dal suo nuovo appartamento. Ufficialmente se ne andrà con noi domani, ma è da settimane che è come non averlo in casa. Per la gioia di Christina, suppongo.»

Empatia - Missing MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora