Capitolo 16: UN TOCCO DI FEMMINILITA'

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Il pomeriggio seguente Ashley e Penn mi aiutano con il trasloco. Ian ha preso in prestito ancora una volta l'auto di Jamie, così da rendere la cosa il più semplice possibile.
I due ragazzi scaricano dal baule della macchina gli scatoloni, portandoli dentro la stanza, mentre io e Ashley cerchiamo di dare una sistemata all'interno.

"Questa camera non va affatto bene per una ragazza, è così fredda!" constata Ashley, appoggiandosi al manico della scopa.
Le pulizie domestiche non sono esattamente il suo forte, è più o meno mezzora che sta scopando le stesse mattonelle.

Ian deposita il bagaglio con i miei vestiti sul letto e ne approfitta per lanciarle un'occhiataccia, ma non dice nulla e esce a prendere le altre valige.

"E' una camera di un Motel" le faccio notare.

Penn scarica lo scatolone contenente i miei libri in mezzo alla stanza e Ian rientra dentro, mollando un calcio alla porta.

"Sì, okay, un Motel è un Motel ma... ecco... credo che manchi un tocco di femminilità." continua Ashley, spargendo polvere qua e là.

"Sai com'è ci vive un uomo!". Questa volta Ian non esita a intervenire in sua difesa.

Penn scuote la testa, ridacchiando.
Ashley non fa caso a loro, lascia andare la scopa e si muove guardandosi intorno, come se stesse ispezionando ogni singolo angolo.

"E se la ravvivassimo un pò? Potremmo uscire a comprare delle tende più luminose, qualche portafoto, una tela da appendere!" esclama, entusiasta.

"Potremmo, ma non ho un soldo, quindi penso proprio che mi accontenti di questo arredamento" dico, sedendomi sul letto.

Ashley si fruga dentro la borsetta, tirando fuori una tesserina magnetica. "Mai accontentarsi quando tua madre ti concede di utilizzare il suo bancomat per le evenienze!" .

"No, non posso accettare, mi dispiace" rifiuto l'offerta senza pensarci sù minimamente.

"Holly, per me è un piacere. E poi ho proprio voglia di andare a fare un pò di spese matte con la mia migliore amica, è un secolo che non ci dedichiamo allo shopping!" cantilena.

Rivolgo uno sguardo a Ian che mi fa cenno di acconsentire.

"E va bene, ma giusto un paio di cose per farmi sentire più a mio agio in questo posto" dico, mettendo le mani avanti.

Ashley si slancia in un abbraccio. La sua energia mi travolge, facendomi dimenticare per un paio di minuti il vero motivo del mio trasferimento al molo di Jacksonville.
***

La giornata di shopping, seguita dalla cena al Siren tutti e quattro insieme, riesce a distrarmi dal pensiero fisso e quasi martellante del ritorno di Felton.
Ma quando arriva la notte, ecco che tornano a fare capolino incubi e paure. Ian, per fortuna, non permette che nessun brutto sogno mi rovini il riposo, mi stringe tra le sue braccia, mi bacia e mi concede il suo corpo più di una volta. Fare l'amore con lui mi trascina in un mondo migliore, quando accarezzo la sua pelle e ascolto il mio e il suo cuore battere vicini, è quasi come dimenticarsi di chi siamo veramente, di quello che abbiamo passato e di tutte le incertezze sul futuro.
Amarci è vivere davvero. Respirare a pieni polmoni e svuotare la mente.
Siamo due anime ritrovate, che fluttuano tra nuvole eterne di pace e serenità. Ma solo per quell'attimo, solo fin quando le nostre bocche si scambiano aria e sogni e le nostre mani si incollano alla pelle come miele. Poi torna il mattino e anche il mondo reale. Quello che siamo e quello che non vorremo essere.
Due cuori in pericolo, due anime instabili che lambiscono il cielo.

Ian si alza presto, mi prepara il caffè e me lo fa trovare caldo. Alla visione del suo corpo seminudo, accarezzato dal sole ancora troppo debole, mi viene da sorridere. E poi sorrido anche per la tazza che mi sta porgendo. Ashley ha insistito perchè comprassi un servito maculato per ravvivare i nostri risvegli.

"Oggi è il gran giorno" mi ricorda Ian, appoggiandosi con il sedere contro il tavolino della tv. "Firmerai i moduli per il tuo tirocinio, no?".

"Esatto" dico, sbadigliando. Con tutta questa storia di Tom e del trasloco, mi ero quasi dimenticata di dover passare dalla segreteria per le pratiche.

"Coraggio, vestiti che ti accompagno al campus" dice lui, una volta terminati i nostri caffè.

Scendo dal letto e cerco nella valigia la divisa da indossare. E' appena sgualcita e mi rammarico per non averla appesa alla stampella. Con la coda dell'occhio vedo Ian alle mie spalle, è intento a indossare una maglietta nera a mezza manica, poi si siede sul letto e si infila un paio di jeans, scorrendoli sopra i boxer. Volto lo sguardo giusto un istante prima che lui si giri verso di me. Arrossisco, maledicendomi per la mia stupidità. Non siamo più due estranei, conosco il suo corpo a mente, conosco ogni centimetro della sua pelle, eppure ogni volta è come se mi sentissi una ragazzina in preda agli ormoni.

Quando usciamo fuori, l'aria dell'oceano ci ingloba quasi totalmente; una brezza fresca e leggera ci accarezza i capelli, portandoci addosso la salsedine appiccicosa. Saltiamo sull'auto di Jamie e ci dirigiamo al campus.
Ian attende che Ashley e Penn mi raggiungano e poi mi saluta con il suo solito bacio da mozzare il fiato.

"Fai attenzione, piccola Holland" si raccomanda, sfiorandomi anche la fronte con la bocca. Il sapore del caffè, quello dell'oceano e il profumo dell'amore si mescolano in un connubio a dir poco inebriante.

Annuisco, sorridendo appena.

Ashey gli strizza un occhio, prendendomi sotto braccio. Penn si affianca a me e mi afferra dall'altro lato.

"Ci pensiamo noi a lei, stai tranquillo!" dicono in coro.

Mi lascio trascinare dai miei due amici fino alla segreteria. Ridiamo, sdrammatizziamo, buttiamo fuori la gioia e la paura del nuovo percorso che stiamo per intraprendere.
Stiamo per apporre una delle firme più significative della nostra vita. Da oggi non saremo più soltanto semplici e banali studenti, ma anche lavoratori. Ci applicheremo sul campo per capire se quella che abbiamo scelto è davvero la nostra strada. Tutto ciò ci fa sentire più grandi, più vivi, più coinvolti.
E poi, tutto ciò, serve anche a non pensare.

ENDLESS - Anime Bianche || Ian SomerhalderWhere stories live. Discover now