CAPITOLO 8: UN FIDANZATO A META'

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Il sabato Ed Westwick oltrepassa il cancello della Jacsonville University con uno zaino rigonfio dietro le spalle. E' insieme al tizio della spiaggia, quello con il cappello da cow boy e la sigaretta penzoloni dalla bocca, che sedeva al mio fianco sulla jeep per la spiaggia. Un taxi li attende proprio all'ingresso. Ed salta sù senza voltarsi indietro; gli occhiali da sole, come uno schermo protettivo, lo separano dal mondo che lo circonda.

Ashley e io rimaniamo a guardare l'auto fin quando non scompare dalla strada, come se volessimo accertarci che se ne sia andato davvero, anche se soltanto per un periodo di vacanza. E' una mattina piena sole, l'estate è alle porte e l'aria che si respira fa venire voglia di scendere lungo la costa, invece che rientrare alla lezione pomeridiana.
Ashley è seduta al mio fianco su una delle panchine del giardino, tiene le gambe raccolte e il mento posato sulle ginocchia. Oltre la rete, sul campetto esterno, il nuovo allenatore sta formando la squadra. Sentiamo la sua voce chiamare ora quello, ora quell'altro giocatore. Per un istante ho nostalgia del signor Agee, anche se questo nuovo coatch si dice che professionalmente non abbia niente di meno del vecchio allenatore. Zac e Hunter stanno facendo le flessioni senza alzare la testa e Evan corre sul perimetro del piccolo spiazzo.
Tra un paio di settimane l'intera squadra partirà per il ritiro estivo, anche a noi cheerleader è stato chiesto se andare o meno, ma soltanto un paio di ragazze seguiranno la trasferta, tutte le altre saranno impegnate con le proprie famiglie o i propri fidanzati. Io e Ashley abbiamo declinato l'offerta, in fondo l'estate è l'estate. E' giusto prendersela per se stesse, quest'anno più di ogni altro.

"Sai che mio cugino partirà con Karidja?" mi tiene al corrente Ashley. "Ormai quei due sono inseparabili... ah quanto li invidio!".

"Ehi, devi essere positiva, Ed se n'è appena andato e tu hai davanti la libertà!" allargo le braccia.

"In effetti... ho tutta l'estate per stare con Penn..." improvvisa un sorriso.

Le mie spalle si abbassano accompagnate da uno sbuffo. "Emm... in realtà Penn sta con America, quella mica è Ed, quella resta al campus, non lo molla neanche sotto tortura..."

"Odio quella ragazza!" sputa fuori Ashley. E, mentre dai suoi occhi azzurri fuoriesce tutto il rancore che prova, ecco che America e Penn appaiono sul viale.
Il moro ci individua all'istante. Il suo sguardo resta incollato a quello di Ashley, come se un filo invisibile unisse i loro occhi, le loro bocche e i loro nasi. America lo trascina per un braccio verso la fermata dell'autobus. La ragazza è fasciata dentro a un prendisole floreale e ha un grande cappello di paglia sulla testa. 

"A quanto pare stanno andando in spiaggia" constato, visto l'abbigliamento.

"Che se la divorino i pescecani!" dice Ashley, sputando fuori tutto il suo veleno.
***

Il giorno seguente, Ashley ottiene un permesso speciale per accedere al centro di recupero dove si trova Kagasoff. Dopo quella sera in commissariato nessuno di noi ha avuto più sue notizie, Ashley ha chiesto più volte al preside, finché l'uomo è riuscito a ottenere un pass. Prima che accettasse ho parlato a lungo con lei, assicurandomi che la visita non comportasse alcuna ripercussione sul suo umore e sulla sua vita. Ashley mi ha assicurata che vuole soltanto sapere che l'ex giocatore dei Dolphin, il ragazzo che l'ha condotta sulla cattiva strada, stia bene.
Così mi sono riproposta di accompagnarla.

Il centro si trova in un paesino spostato nell'entroterra, lontano dal mare e dalla movida della costa. E' un vecchio magazzino rimesso nei pressi del Lake O. La prima cosa che ci colpisce quando scendiamo dall'autobus è quanto sia rigogliosa la vegetazione, di un verde acceso, quasi abbagliante. Anche il caldo è piuttosto pressante. Un vecchio signore si accerta del nostro pass e ci fa svuotare tasche dei jeans e borsetta, prima di entrare.

ENDLESS - Anime Bianche || Ian SomerhalderWhere stories live. Discover now