Sabbia nelle iridi.

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Avete mai visto l'arte contemporanea? Non ha senso, non lo può avere se non siete colpiti dentro, se non sapete come può essere tema, libro ed emozione. La ragazza vide per un attimo tutto ciò che il mondo non poteva vedere in faccia all'inganno spostando la messa a fuoco, l'orrore.
I solchi erano profondi, un foglio stropicciato con rabbia, le labbra scomparse, un colpo rosso fuoco, forte e lungo, un jocker senza trucco, che voltò in fretta il viso, coprendosi, vedeva a malapena di fronte a se con quegli occhi rossi e bruciati; sembrava fosse stato scavato con un cucchiaio per il gelato. Lei cadde in ginocchio, adesso confusa, sconvolta era successo troppo e troppo in fretta.
La sua mano cercava di levare le sue, chiedeva, il dio ringhió improvvisamente, cercando d'alzarsi, barcolló.
«Vai, vai in bagno ...» una voce a scaglie nella gola, pezzi di vetro che inghiottiti rimanevano a metà.
«Armadietto, rossa.» Era una preghiera, un bisogno immediato.
La ragazza si alzò, prendendo subito a dirigersi verso il bagno, facendo come lui diceva per la prima volta senza discutere.
«Loki, stai bene? Cosa ti serve?»
«Sbrigati.» ancora, raggiunse a tantoni il letto dove si mise a sedere, tremando, aprirsi, spogliarsi del bozzolo rimanere al freddo, prematuro, senza magia.
«Cosa, loki! Cosa?!?» scavó nell'armadio era tutto probabile, che cosa serviva? Non poteva sentire che il silenzio oltre la porta, mise in confusione, scagliando in giro ampolle e alla fine una di vetro, rosso il contenuto, il tappo. Tornò da lui, fra un suo:"Non farlo cadere" lo mise davanti a lui, che sbagliando dove fosse toccò la sua pancia, strinse con rabbia lei, che mormorò l'evidenza.
«Tu..tu sei cieco.»
«Zitta!!» un altro vetro rotto, non voleva sentirlo, lei mise in mano a lui quella roba, anche se non era molto ovvio, lui tentò di aprirla, guardava in basso, i capelli sul viso, non voleva farsi vedere così, ma non riusciva nemmeno a trovare il tappo, era frustrante.
«Che cosa devo fare?»
«Niente ragazzina, niente.» alzò il viso senza rendersene conto il dio, alla fine lei guidó la sua mano blu, velocemente, al tappo, senza rendersi conto che non bruciava. Aveva segni di catene ai polsi, sembrava tutto vecchio, sembravano cicatrici, eppure erano sconvolgenti, soprattutto dopo averlo visto così in salute fino a qualche momento prima.
«Sul viso.» si arrese il dio, quando capì che lei era l'unica ad avere la possibilità di sistemarlo.
Lasciando cadere le braccia lungo il corpo, afferrando le coperte con le dita lunghe.
Lei, incapace, sconcertata, piano piano, prese quella specie di polvere vischiosa...col dito, per poi spalmarla sulla sua fronte, spariva immediatamente tutto..
Arrivò sugli occhi, che si schiusero poco dopo, mettendola a fuoco.
«Brucia tutto.» si lamentó, come a chiederle di fare in fretta, e lo fece, in silenzio, le sue belle forme tornarono.
«Cos'era?» Improvvisamente, tornando a fare da solo, una fenice bruna, bellissima e sfuocata.
«cosa?» lei si avvicinò, finalmente, toccò le sue labbra ancora con un dito. «Tutto.»
«la sera, quella è la prigione..»
«Ma tu sei..» lo incalzó voleva spiegazioni, ma lui improvvisamente scacció le sue mani, rimettendosi in piedi, voleva andare a rimettere al sicuro la polvere. «Hela era qui, Odino no, e non c'è mai stato...nell'ultima epoca almeno.»
La stava trattando come una stupida, quello era l'unica cosa ovvia.
«Come stai? E cosa diavolo è successo?» «Non potresti capire, non mi va!» «Si che posso!»
Mise tutto a posto loki, seguito da lei..
«Sei diventata un cane?»
Pessimo umore, stanco si sciacquava viso e mani.
Lei veniva riflessa, si guardavano così, negli occhi, un attimo di silenzio, un voglio tornare a casa sussurrato.
«Hai visto un mostro affamato di magia, di materia, l'antimateria è un luogo, un negativo pieno di animali, dove sono stati confinati tutti al primo ragnarock..»
Un silenzio di tomba.
«Quale? Quando Thanos credette di avermi fatto fuori spezzandomi il collo.» la ragazza rimase sorpresa..
«È lui che.» «Tutti, e molte volte, la serpe ad esempio, non ora, più avanti.» il dio si voltò, beffardo come se volesse dire solo quello che faceva comodo, per ridere di lei, era una protezione, un modo per chiudersi dopo un simile momento di debolezza. Lei lagrimava un poco
«Cazzo, smettila di parlare per enigmi.» sbottò a quel punto.
«Sei tu troppo stupida, siamo nel mio passato, ed io sono esattamente io con i ricordi di ciò che è successo dopo, cioè nel futuro.» indicandola.
«Ti ho portato con me, nel momento sbagliato, combinate le gemme fanno miracoli»
Lei improvvisamente capì, lui era arrivato da lei dicendo di essere il re di Asgard due gemme, aveva sbagliato, sbagliato i tempi, nel mezzo c'erano millenni, era successa una seconda volta?
«Ma questa è Asgard..»
«Non proprio, è un pianeta, e bocca d'oro è stato resuscitato grazie alla gemma del tempo, ma questa è roba di un sacco.di anni fa.»
«È tipo stata rifatta del tutto...ah, aspetta, quindi, hai fatto finta che fosse lì per giustificare ad hela il fatto che non potesse attaccare» annuì velocemente..«Stanno diventando sempre più irrequieti, attraverso buchi neri escono o vanno in altri mondi, lì sono confinati anche i titani e i veri e propri criminali, si apre con una speciale gemma oscura.»
«Dov'è?» il Dio alzò le spalle, la sua voce era fredda.
«Non ne ho idea, questo è il problema, la sto cercando nei panni di Odino, ma scopriranno presto chi sono, mi metteranno a rogo, la prima volta non la portai in camera e lei invase con le sue truppe questo posto.»
La ragazza fece le sue considerazioni, e si portò le mani sulla fronte,non sarebbe tornata a casa presto, ormai era già bello che segnato.
«Che anno è?»
«Il 3123»
I suoi occhi si spalancarono, lui fece un breve sorriso compiaciuto, era quello che voleva vedere.
«Perché mi hai trascinato qui?»
Irritata, ma non troppo, non quanto se lo aspettava il Dio, molto probabilmente era rimasta scombussolata.
«Perché mi hai puntato una pistola?»
Il loro rapporto era ai ferri corti anche prima, adesso, in quel mondo così diverso, adesso che le parti si erano invertite, si rese conto improvvisamente che non aveva nessuna possibilità di sfuggire alla collera di quel Dio, se avesse voluto portare a termine tutte le sue promesse di morte lei sarebbe stata appesa per i piedi senza nemmeno poter dire "io".
«Quando hai riavuto la tua magia?»
Lei fece un passo indietro, Loki non capiva, o forse sí, sogghignò, andando avanti.
Aveva paura? Di nuovo? Perfetto; avrebbe fatto pagare tutte i suoi affronti.
«Quando hai pensato di tradirmi?»
Non l'aveva perdonata per quel gesto tanto stupido quanto offensivo, andò avanti, facendo arrivare lo scettro nelle sue mani, puntandolo verso di lei, poteva disintegrarla.
Domande su domande e nessuno rispondeva, di getto, fu lei a rispondere:
«Mai, li avrei portati da te.»
«Chi? Thor?» Furioso.
«Gli oggetti.—sperava che potesse capire che potesse accettare.—perché sono qui? Che cosa è successo?»
Una risata sarcastica riempì la stanza:
«Mi pare ovvio ragazzina, ti sto ricambiando il favore.»
«Stai mentendo.»
«No!» un sorriso da psicopatico.
«Avevo bisogno di uno scudo umano ragazzina, per questo ti ho fatto svenire.» lei non si ricordava niente? Bene, avrebbe sfruttato quel vuoto a suo favore.
«Per uccidermi, capisco.»
Lei fece una risatina isterica, non voleva crederci, non poteva. Era falso, un passo indietro, lo aveva appena aiutato e lei sapeva il suo segreto, non poteva essere tutto lì, dopo tutto quello che era successo.
«Non ti ucciderò ragazzina, non ora, ho ancora troppe cose da farti prima.»
Una promessa maniacale, una recita da maestro.
Incalzò:«Inginocchiati mortale.»
Lei era spaventata ma rimase in piedi, lui, portò lo scettro sul suo petto.
«No, no Loki, dovrai controllarmi se lo vuoi.»
Una risata beffarda:
«Tu sei già in mio potere.» Non voleva controllare la sua volontà, voleva piegarla, o almeno la parte vendicativa di lui lo voleva, in realtà, sperava di avere in lei un'alleata.
Lei, aveva i sudori freddi, ma alla fine si fidava di lui, mise una mano sul suo scettro, con quel poco coraggio rimasto.
«Tu sai, che non sarà mai così.»
Quelle parole lo passarano da parte a parte, come il suo pazzo coraggio, decise di abbassare lentamente quel arma.
«Puoi fare molte cose ragazzina..»
Una sua copia alle spalle.
«ma non pensare di conoscermi.»
Lei si girò un lieve sorriso.
«Bugiardo.»
«Forse, ma il migliore.»
Lei scosse leggermente la testa.
«Perché sono qui?»
Scandí, ripetendo la domanda.
«Perché dopo tutto quello che mi hai fatto: te lo meriti» al suo orecchio un sussurro gelido.
«Forse..» Una sfida tacita, si avvicinò a lui, cosa importava a quel punto? Le minacce erano ormai luogo comune, gli sguardi si contorcevano in mille sfumature, quelli del gigante soprattutto. «..però, purtroppo per te: io so troppe cose, io so la verità.»
«Quale, sentiamo.» era rimasto solo un Loki, quello accanto a lei, mentre gli occhi di lei si illuminavano, aveva
capito la verità.
«Non sei mai stato in grado di prendermi in collo.» mise una mano sul suo petto, là sulle costole.
«Quella notte a Monaco, potevi uccidermi e non l'hai fatto, potevi andartene e non l'hai fatto...tu mi hai mentito, sapevi dove avevo messo tutto. Hai sempre avuto della magia addosso, o non avresti mai visto, non avresti mai potuto camminare con i tuoi occhi.»
Le sembrava così innaturale, lui, lui doveva averlo capito quella notte, ecco come aveva fatto a portarla via, come aveva ingannato quella coppia, come aveva fatto a non accorgersene? Era stata stupida, oppure semplicemente non pensava che potesse arrivare a stare così male anche con la sua magia, o restare:
No! Lei non avrebbe mai scommesso sul suo restare.
Lui iniziava a irritarsi, lasciando cadere lo scettro la prese per le baccia, scuotendola.
«Tu, tu...ora, zitta!»
«Tu sapevi dove avevo messo lo scettro, lo hai scoperto appena hai riavuto la tua magia, ma hai continuato...hai continuato a stare con me.» Gli tappò la bocca con una mano non doveva più parlare.
«Stai zitta,.. subito, promettimi! Promettimi di non essere la mia rovina!» poi lentamente la lasciò da quella morsa.
«E tu, fai altrettanto.»
Annuirono all'unisono.

 La regina di LokiWhere stories live. Discover now