{T.N.}'S POV
T.n.: <<Alan, sono io. Scendi.>>
Avevo appena citofonato a casa del mio ragazzo, che non ci mise molto a rispondermi.
Alan: <<Oh, {T.n.}! Ma che bella sorpresa che mi hai fatto, tesoro! Scendo subito!>>
Riconobbi la sua voce, leggermente metallizzata, dall'altra parte dell'aggeggio elettronico.
Avevo raggiunto l'abitazione del ragazzo dai capelli blu in meno di 10 minuti, nonostante si trovasse nel Wall Rose.
Dovevo far finire quel troppo lungo periodo di terrore.
<Adesso basta.>
Sentii il cancelletto di metallo automatico aprirsi con un tonfo.
<È giunto il momento.>
Ero euforica. Aspettavo ormai da troppo tempo di lasciare il ragazzo dagl'occhi violacei, ed in quel momento ne ero convinta piú che mai.
Non che non avessi paura, sia chiaro. Come minimo avrei ricevuto tante di quelle botte da ritornarmene in un secondo all'ospedale, ma non mi interessava.
<Nessuno, e dico: NESSUNO, può toccare Eren.>
Eccolo, davanti a me, che si presentava con il suo solito sorriso del cazzo.
Avrei voluto rompergli quei denti uno ad uno con le mie stesse mani.
E lo avrei fatto.
<Ora o mai piú.>
{T.n.}: <<Alan.>>
Lo chiamai decisa e fredda, ma lui non sembrò far caso al tono usato della mia voce.
Alan: <<Principessa mia! Qual buon vento ti porta qui?>>
Mi scoccò un bacio a stampo sulle labbra, salutandomi allegramente.
{T.n.}: <<Lo sai.>>
Dissi sempre con lo stesso tono severo, alché il sorriso del mio ragazzo si smorsò in un attimo, lasciando spazio ad un'espressione che mi provocò non pochi brividi di terrore, che cominciarono ad impadronirsi del mio corpo.
Rimanemmo a fissarci cosí, entrambi con dipinto sul volto la determinazione, per almeno un paio di minuti.
Non aveva intenzione di aprir bocca, cosí decisi di farlo io per prima.
{T.n.}: <<Basta.>>
Un'unica parola, solo cinque lettere che, messe insieme, avrebbero segnato la fine, o meglio: l'inizio della fine.
Le sue pupille si ritirarono fino ad essere quasi invisibili, gl'occhi gli si arrossarono, la mascella si serrò.
Stava per esplodere.
Alan: <<In che senzo "basta", amore mio?>>
Aveva cercato di sembrare calmo, ma era udibile da almeno un miglio la rabbia malnascosta nel suo tono.
Deglutii, già pronta alle botte.
Chiusi gl'occhi, inspirando ed espirando per prendere coraggio.
<Per Eren.>
🔫
{T.n.}: <<Significa che tra noi è ufficialmenfe finita. Non voglio sentire scusanti.>>
E non li sentii.
Alan non era tipo da dare spiegazioni.
In compenso sapeva dare dei destri che ti appannavano la vista in men che non si dica.
Ed infatti: eccolo.
Il primo dei tanti.
Mi colpí sulla guancia destra con le nocchie.
Non si era trattenuto, tantoché cominciai a tossire sangue.
Mi mancava l'ossigeno, le lacrime mi rendevano la vista offuscata, uno stridio sordo aveva invaso il mio timpano destro.
Avevo urlato, ma non dal dolore: a quello ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Avevo urlato per la frustazione.
Sarebbe successo di nuovo, senza aver concluso nulla.
Ero una completa incapace.
Un altro.
A sinistra questa volta.
Altro sangue, altro dolore.
Ancora, in pancia.
Alan: <<Non.osare.mai.piú.dirlo.>>
Lo sentii dire, mentre mi teneva la testa alta attraverso la sua stretta morsa ai miei capelli.
Poco prima che mi afflosciassi a terra mi prese al volo in questo modo brusco, per poi guardarmi negl'occhi e sussurrarmi a pochi centimetri dalle labbra.
Sentivo un dolore lancinante a tutto il corpo: gambe, pancia, schiena, braccia, viso, testa, cuore.
Avevo donato quel maledettissimo organo muscolare involontario all'uomo sbagliato.
Con la mano libera, quest'ultimo prese ad afferrarmi il collo, per poi alzare il mio piccolo e dolorante corpo in aria con una facilità impressionante.
Alan: <<Ti rimanderò all'ospedale.>>
Disse a denti stretti, mentre la presa aumentava di forza.
Non respiravo, sentivo come i polmoni bloccati.
Uno strano calore mi colpí il volto, che sicuramente stava cominciando già a divenire violaceo.
I battiti del mio cupre, da veloci, stavano diventando sempre piú lenti e rari.
Il mio campo visivo stava lentamente diminuendo, colpito ed invaso da un'ombra nera.
Quanto tempo era che non stavo respirando? Secondi, minuti, o forse ore?
Alan non aveva la minima intenzione di fermarsi.
<Davvero morirò in questo modo pietoso?>
<<MA CHE CAZZO FAI?!>>
🔫
Fu l'ultima cosa che riuscii ad udire, da una voce familiare ma allo stesso tempo sconosciuta, prima di perdere definitavemente i sensi.
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∆-Un Brivido D'Amore-∆ ~LevixReader
FanfictionSi, Levi mi perseguita! Ecco a voi una nuova fanfiction su AOT (Attack On Titan), ma questa volta sará un briciolo diversa: inanzitutto, sarete voi le protagoniste, mie care ragazze! E punto secondo: i personaggi sono di AOT, mentre i luoghi, le vic...
