Si, Levi mi perseguita! Ecco a voi una nuova fanfiction su AOT (Attack On Titan), ma questa volta sará un briciolo diversa: inanzitutto, sarete voi le protagoniste, mie care ragazze! E punto secondo: i personaggi sono di AOT, mentre i luoghi, le vic...
Un altro sparo mi sfiorò le gambe, delle quali avevo ormai perso la sensibilità.
Da quant'era che stavo scappando?
Secondi? Minuti? Ore?
Avevo completamente perso la cognizione del tempo.
∆
Mi trovavo in un angolo buio della Città Sotterranea, uno dei tanti.
Avevo un "appuntamento" per "lavoro".
Mi guardavo intorno, con tutti i sensi all'erta.
Abbassai lo sguardo verso l'orologio da polso, che avevo rubato un paio di giorni prima ad uno scolaretto, che segnava le 16:30.
<Mocciosi viziatelli del cazzo.>
Mi passai una mano tra i capelli corvini.
Erano circa 45 minuti che aspettavo quel tossico di merda.
<Ma che cazzo di fine ha fatto quel coglione?!>
Mi appoggiai con la schiena al muro, ovviamente solo dopo aver controllato che non fosse sporco.
Sentii dei passi provenire dall'entrata del cunicolo puzzolente.
<Oh, finalmente si è deciso ad arrivare!>
Levi: <<Tsk, ce ne hai messo di tempo, eh?!>>
Dissi seccato, per poi voltare il viso per guardarlo.
Era lui, ma indossava una divisa da poliziotto.
∆
Scesi velocemente le scale della metropolitana abbandonata del Wall Maria, per poi ricominciare a correre.
<Devo seminarlo in fretta!>
Ero completamente sudato, ed ormai avevo il fiatone, e non sarei riuscito a resistere a quella velocità ancora a lungo.
Il fumo fa brutti scherzi.
Girai a destra, strada che mi avrebbe portato direttamente ai binari.
Conoscevo quel posto come le mie tasche, poiché ci andavo spesso quando avevo bisogno di riflettere.
Era un perfetto ed enorme labirinto, molto utile se si doveva fuggire da qualcuno.
Girai di nuovo, ma a sinistra.
BOOM.
Per poco quello stronzo non mi prese il piede.
Mi girai per vedere di quanto mi fosse vicino, e notai con molta frustrazione che ce lo avevo ancora alle calcagne.
Aumentai la velocità, ma mentre stavo per voltare nuovamente la testa verso la direzione in cui stavo correndo qualcosa mi colpí.
O meglio: qualcuno.
Caddi addosso a questo imbecille, facendomi anche un male cane.
Stavo per urlargli contro di essere un emerito coglione, quando notai essere una cogliona.
Dei bellissimi e {G.o.} occhi {C.o.} luccicanti mi guardarono sorpresi e sgranati.
{T.N.}'S POV
¶
Stavo camminando per le ferrovie abbandonate del Wall Maria, ascoltando della buona musica per tranquillizzarmi.
Questa, insieme all'arte (ed ovviamente alcool e droga), era la mia piú grande passione, tantoché mi feci tatuare sul braccio uno spartito musicale a 16 anni, come tributo per tutto quello che lei aveva fatto per me.
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Le ero infinitamente debitrice: lei mi aveva salvato la vita.
Perché parlo della musica come se fosse una persona?
Semplice: perché lei era mia amica.
C'era stata quando nessuno era presente per me.
Mi aveva accompagnata nei momenti di felicità, di tristezza, di rabbia.
Riusciva a rilassarmi, rendermi gioiosa o triste, a darmi la carica.
La musica mi faceva vivere.
Guardavo in basso, mentre dalle cuffiette sentii partire le prime note di King And Leonheart, degli Of Monsters And Man, il mio gruppo preferito.
Adoravo quella canzone, mi trasmetteva una senerità assurda.
Abbassai le palpebre, beandomi della meravigliosa voce della cantante.
Mi lasciai trasportare, ed un sorriso mi nacque sul viso.
Uno dei rari sorrisi veri che riuscivo a fare.
Però, in quel momento qalcosa, o meglio: qualcuno, interruppe il mio viaggio venendomi addosso bruscamente e facendomi goffamente cadere a terra di culo.
Sentii un dolore acuto partire dal fondoschiena ed attraversare tutta la mia colonna vertebrale.
Stavo per prenderlo a pizze, chiunque esso fosse, ma quando aprii gl'occhi rimasi incantata.
Due pozze d'acqua limpida mi stavano fissando.
Erano bellissimi, di quegl'occhi che a prima vista sembrano vuoti, ma che, se si guardano piú affondo, rivelano centinaia di emozioni.
Le iridi piú belle e particoolari che io avessi mai visto: di un colore strano, argentei forse, ma che riflettevano una strana luce azzurra.
Un colore indecifrabile.
Ero appena stata investita da un ragazzo stupendo.
¶
I miei sogni ad occhi aperti, però, vennero interrotti da qualcuno che lo prese di forza dalle braccia, trascindandolo via da sopra di me.